Speciale Giuliesi nel Mondo: Lino Manocchia 2ª
Puntata
Lino Manocchia, grande
giornalista tra storia e vip
Giulianova, Mercoledì 26 Agosto 2009 -
Per gentile concessione di Lino Manocchia, il
nostro sito
www.giulianovailbelvedere.it
ripropone
un bellissimo e toccante articolo che il
giornalista giuliese-americano scrisse l'anno
scorso per
Abruzzo Press, a
pochi mesi dalla scomparsa del grande attore,
suo fraterno amico.
Manocchia ne sta
preparando altri (per Abruzzo Press, forse per
New Italia Press di Roma) nella ricorrenza del
1° anniversario della morte dello "Spaccone più
bello di Hollywood", Premio Oscar alla carriera,
avvenuta il 26 settembre 2008.
E Paul Newman mi disse: «Preparati a
scrivere della mia vittoria più bella»
NEW YORK - Paul Newman, attore,
pilota, patron di teams, è malato. Il
suo malessere cominciò a dar segni un
anno e mezzo fa. Il respiro affannoso,
le gambe tremolanti e di tanto in tanto
la memoria tardava a rispondere. «Ho 82
anni», diceva, «e,come in ogni macchina,
qualcosa non funziona».
Paul, ha sempre avuto "l´azione" nel
sangue.
E tornato ad Hollywood, ha diretto il
suo ultimo film mentre qualche giorno
fa, avrebbe dovuto dare l´ok per un
successivo tratto
dallo spettacolo teatrale "Uomini e topi"
di John Styeinbeck, nel Connecticut Westport
Country Playhouse ma le forze lo hanno frenato.
Le maligne, vergognose "voci" hanno dato il via
ad una girandola di supposizioni, l´unica forse
era quella che, essendo stato Paul un fumatore
di primo grado, le sigarette facevano il loro
gioco.
Ma "occhi blu" non si è dato per vinto. La
tenera magnifica moglie Johanne, giustamente, ha
tentato di non dare in pasto alle iene del
giornalismo scandalistico una notizia che
avrebbe fatto scorrere fiumi di inchiostro che
avrebbe offeso la star delle star.
L'attore si è recato nel New York
Sloan-Kettering Cancer center dove gli hanno
riscontrato una forma di cancro, senza precisare
la "sede".
«Sappiamo che è gravemente affetto ma la
famiglia giustamente intende proteggere il loro
caro», ebbe a dirci un dottore del Centro.
L'ultima volta in cui lo abbiamo incrociato è
stato il 20 aprile scorso, in occasione
dell'ultimo G.P. della Champ car a Long Beach.
Gracile, con un ciuffo di barba al mento,
sorridente, esclamò: «Preparati a scrivere della
mia prossima vittoria.
è
una corsa più difficile delle altre, ma conto di
vincerla».
Non volle parlare d´altro.
Si preoccupava "dei suoi ragazzi", quelli curati
dalla sua fondazione "Un buco nel muro" ed
accennò che tra qualche mese avrebbe annunciato
un "dono" di 120 milioni di dollari, ricavati
dalla vendita dei suoi prodotti (Newman Own
salad dressing company).
Modesto, leggermente introverso, allergico alle
pose, all'enfasi, alla pubblicità, Paul "occhi
blu" ha carisma e talento, non crede alla
fortuna «che è volubile ed è meglio non
fidarsene». Si arrabbia spesso
con se stesso e della sua vita privata nè parla,
nè vuol sentir parlare.
Quando festeggiò i suoi 80 anni, Paul Leonard
Newman disse categoricamente, «che per lui c'era
tanta strada da percorrere che non poteva
pensare agli anni raggiunti».
L´attore di cento film, il pilota di dozzine di
imprese ha riempito il suo palmares e ha tentato
di aggiungervi un'altra 24 ore di Daytona, che
già vinse all'età di 75 anni su Porsche 911.
Recentemente, durante una colazione
nell´Hospitality del suo team Champ car, che
consumava sempre in un angolino solitariamente,
gli chiedemmo qualche episodio della sua
interminabile carriera. Paul disse:«Che vuoi
che ti dica? Che ho 80 anni, che ho gli occhi
blu? E´ roba vecchia. Pensiamo al domani». E per
tre anni ancora ha guidato la sua vita tra una
macchina e l'altra,
la pista ed il palcoscenico che lo vide crescere
e diventare il decano delle star del mondo della
celluloide. L'adorabile moglie Johanne Woodword,
è un'altra eroina che ama e protegge, da oltre
50 anni, «il suo tesoro». «Paul è nato per
l'automobile, con l'automobile, seconda soltanto
al desiderio di aiutare le piccole creature del
mondo affette di cancro».
Il mostro sacro di Hollywood spesso dimentica
cose semplici che, dice «mi fanno perdere la
memoria, la fiducia e l'inventiva, credo sia
giunto il momento di appendere le armi. Ma
dimmi, mi è sempre piaciuto il lago di Como. Ci
si può tuffare e pescare?».
Per l'ottantunesimo compleanno i suoi piloti
Sebastian Bourdais e Graham Rahal gli
presentarono una torta: «Grazie ragazzi,
assaggerò un cucchiaino di crema. Non debbo
ingrassare. Ma lo sapete quanti anni compio?».
Che strano questo personaggio difficile da
decifrare anche per noi che lo conosciamo da
anni.
Speriamo come milioni di afficionados che
pregano affinchè Paul, impegnato nella sua più
importante corsa, passi trionfante sotto il
traguardo della vita.
Lino
Manocchia è nato a Giulianova il 20
febbraio del 1921, primogenito del
giornalista e scrittore, il Cav.
Francesco Manocchia, e di Filomena
Spadacci. Ha
incontrato ed intervistato personaggi
come: Frank Sinatra, Dean Martin, Perry
Como, Rocky
Marciano, Juan Manuel Fangio, Mario
Andretti
e tanti altri illustri personaggi.
Durante il
lavoro con Voice of America, Manocchia
ha avuto modo di intervistare cinque
Presidenti americani: Eisenhower,
Kennedy, Johnson, Carter e Clinton.
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
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