Elegante,
umanistico è un personaggio alieno
dall'esibizionismo, con più talento che carisma.
I figli Paola e Gianluigi fanno parte del gruppo
architettonico.
diLino
Manocchia
PESCARA, Sabato 21 Novembre 2009 -
Quando si entra nel vasto studio della BMT (Branciaroli-Mucci-Tardino)
si ha la sensazione di visitare una novella
città circondata da ville, giardini, palazzi dai
riflessi di luci argentei, forti, avvincenti,
che parlano un linguaggio futuristico. Il
"regista" - e fondatore - di questo mondo
surreale, tanto caro a Hollywood, è Flavio
Branciaroli, nato 62 anni fa, da vecchio ceppo
abruzzese. Lo "appoggiano" due validi associati,
UmbertoMucci e Gialluca
Tardino. Una squadra che va per la
maggiore, composta da 7 architetti -
senior e junior - ed un disegnatore.
E come dimenticare che anche i figli di
Branciaroli, Paola e Gianluigi , fanno
parte del gruppo architettonico
abruzzese? (nella
foto,Mamma Angela,
Flavio e i figli Gianluigi e Paola)
E' stata una delle nostre
visite in Abruzzo a consentirci di "scoprire""
il regno dei colori, delle linee, del futurismo
e dell'astratto nello studio di Flavio
Branciaroli, personaggio alieno
dall’esibizionismo, allergico alle pose,
all’enfasi, alla pubblicità, con più talento
che carisma. Paziente con i clienti, aiuta gli
studenti ed altri professionisti che hanno
bisogno. Flavio crede nei miracoli, nella
volontà e nel lavoro come
molla per far nascere il benessere e nella
fortuna "che qualche volta può aiutare
inaspettatamente". Per conoscere meglio
i nostri personaggi abbiamo "accoppiato
" Papà Flavio e la carismatica
Paola ponendo loro le nostre domande:
Flavio, in architettura, ogni meta à
raggiungibile? «Lo studio e la prassi quotidiana possono far
raggiungere traguardi difficili e spesso
impossibili»
Paola, quali sono le fonti d´ispirazione? «Non solo le architetture, ma spesso anche un
bel paesaggio, un quadro, la musi-ca possono
ispirare un´idea di architettura»
Flavio, Il segreto della perfezione? «Il lavoro, l´esperienza, il controllo
portato a sistema e la voglia di non mollare
mai»
Chi è per Branciaroli il favorito architetto del
passato? «L’architetto del passato che più mi
interessa è F. L. Wright, perché le sue opere
fanno ancora scuola e rimangono più che attuale»
Paola, qual è la grande virtù di un grande
architetto? «La pazienza verso i Committenti, che spesso
non sono in grado di capire molti dei principi
che sono alla base delle scelte architettoniche,
cercando sempre la soluzione più semplice ed
economica. E, in parallelo, potrei dire la
tenacia nel credere e portare avanti le proprie
idee"
Flavio, qual è il suo soggetto preferito nel
campo architettonico? «La residenza singola e la modellazione
ambientale»
A cosa l’architettura l’ha fatta rinunciare «Alla pittura, ma spero sempre di recuperare
il tempo perso»
Il momento più bello della sua carriera?
«Da un’idea nata per gioco ho raccolto
il miracolo di una realizzazione molto
apprezzata ed ammirata da tanti. Mi
riferisco ad un edificio residenziale
(nella foto)
sito in Viale Kennedy a Pescara, che
molti hanno provato ad imitare senza esito»
Paola, cosa più l’esalta? «Fare bene il mio lavoro e riuscire a dare
consistenza alle mie idee, realizzando ambienti
piacevoli dove trascorrere il proprio tempo.
Realizzare, insomma, un´opera degna di essere
goduta»
C´è talento senza entusiasmo? «L´entusiasmo aiuta il talento, che da solo
non basta. L´entusiasmo è il carburante che
accende il meglio di noi, ma non è l´unico»
Flavio, l´architettura concede il libero
arbitrio di scelta? «Normalmente in architettura si parte sempre
da temi vincolanti e bloccati, la bravura è la
capacità di trasformare gli obblighi coercitivi
in scelte libere e geniali. Comunque un bravo
architetto deve saper trasformare i limiti in
risorse»
Quali sono i massimi accorgimenti per la
costruzione di cui un architetto deve tener
conto? «Un architetto deve sempre tener conto del
contesto ambientale e assecondarne le
caratteristiche fondamentali: considerare che
l´architettura non deve essere un monumento a se
stessi, ma un utile ausilio per il vivere civile
e che, comunque, la tecnologia costruttiva deve
essere un parametro da non sottostimare per il
raggiungimento di detti scopi»
Costa caro il successo? «Il successo non costa caro se fa parte di un
percorso di vita che non prevede il tempo di
fare troppi bilanci e di commiserarsi»
Qual è la chiave del successo di Branciaroli? «La chiave del successo forse e´
l´incrollabile fiducia nella mia spiritualita´ e
la certezza di poter superare le difficoltà che
si incontrano in questa professione»
Ricordi di gioventù? «Ricordo gli incoraggiamenti ai numerosi ed
infantili disegni che all´età di sei anni
mostravo al barbiere che aveva il negozio
proprio accanto a quello di mio nonno Giuseppe,
a Giulianova. E non so quanti sogni ho fatto su
quei cartoni. Facevo schizzi a centinaia sui
quaderni di filosofia, di storia, di matematica,
di latino, con grande preoccupazione dei miei
docenti. Ricordo la prima ed unica mostra di
disegni ad inchiostro realizzati all´età di 17
anni che, con lo stupore di mio padre ed il
dispiacere mio, si risolse con un successo tale
di vendite che mi privò di tutte le opere
realizzate quell’estate» Questo è Flavio Branciaroli, moderno
architetto della nostra generazione. Elegante e
molto umanistico, è considerato un "profeta"
della luce e della chiarezza.
Lino
Manocchia è nato a Giulianova il 20
febbraio del 1921, primogenito del
giornalista e scrittore, il Cav.
Francesco Manocchia, e di Filomena
Spadacci.
Ha
incontrato ed intervistato personaggi
come: Frank Sinatra, Dean Martin, Perry
Como, Rocky
Marciano, Juan Manuel Fangio, Mario
Andretti
e tanti altri illustri personaggi.
Durante il
lavoro con Voice of America, Manocchia
ha avuto modo di intervistare cinque
Presidenti americani: Eisenhower,
Kennedy, Johnson, Carter e Clinton.
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
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