Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI
Collaboratore Vincenzo RAIMONDI
www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
 Sport
} Giulianova Calcio
} Calcio
} Atletica
} Basket
} Canottaggio e Vela
} Ginnastica
} Pallavolo
} Pattinaggio
} Tennis
} Altri sport
 Attualità
} Cultura
} Eventi
} Politica
} Servizi Sociali
} Scuola
} Turismo
} Altri fatti
 News

Giulianova

Provincia

Regione

In Italia

In Europa

Nel Mondo

Attualità

}

Giuliesi nel mondo di Ludovico Raimondi

www.giulianovailbelvedere.it riscopre i figli famosi della città

Vittorio De Luca: L'eleganza del giornalismo e del sociale

VITTORIO DE LUCA è nato a Giulianova il 18 settembre 1934.  Vive a Roma, dove si è trasferito, fin da giovane, per intraprendere la sua importante carriera di giornalista. Già dirigente programmista Rai. Autore televisivo, scrittore e saggista, tiene conferenze sui temi del volontariato e dei mass media.

- De Luca, perché è andato via da Giulianova?

“Devo dire subito che un po’ noi tutti siamo emigranti. È questa la storia di tanti ragazzi di allora, quelli del dopoguerra. Ciascuno di noi cercava uno spazio per costruirsi un avvenire, dopo gli anni intensi vissuti con tanti amici nei quartieri di Giulianova paese - il mio era La Rocca. Pochi mezzi economici, una sobrietà vissuta con serenità e gioia. La gente cercava spazi di vita per un avvenire diverso, spesso all’estero. Molti lavoratori emigravano nei paesi dell’America Latina, negli Stati Uniti, ma anche in Europa, ed in particolare in Germania, Francia e Belgio”

- Nelle esperienze giovanili di un Giuliese è pressoché impossibile non passare per il calcio. Nel Suo caso, quale esperienza ha vissuto in questo sport simbiotico con Giulianova?

“Personalmente, come altri ragazzi, ho avuto l’opportunità di partecipare ad un’associazione di giovani dell’Azione Cattolica, divenuta poi punto di riferimenti di giochi, di sport, di divertimento e di formazione. Il calcio era la passione di tutti! Fu questa la fortuna per molti di noi. Il ricordo di quegli anni è più che mai vivo”

- E il giornalismo? Come si accese il sacro fuoco della professione che ha segnato la sua vita?

“Ebbi presto l’opportunità di rispondere ad un invito della Presidenza della GIAC di Roma. Ho iniziato presto ad occuparmi di problemi sociali, a collaborare alla rivista “Ragazzi”, mensile per la formazione degli educatori, realizzando così una mia passione, quella del giornalismo. Una professione che offriva allora, come oggi, di osservare, di viaggiare, e di raccontare realtà e problemi della società”

Vittorio De Luca in una delle esperienze giovanili con le squadre di Giulianova: De Luca è il secondo da sinistra, in piedi.

De Luca (secondo da sinistra in piedi) in una squadra del Giulianova, nella quale si riconoscono molte "vecchie glorie" della storia del calcio giuliese.

- Nelle sue produzioni figurano trasmissioni con la collaborazione della BBC: in che cosa Gianni Boncompagni ha colto il giusto nel titolo della sua famosa “No, non è la Bbc, questa è la Rai, la Rai Tv”?

“Si, è opportuno parlare del rapporto tra la RAI e la BBC di ieri e di oggi. La televisione inglese ha conservato nella sua tradizione, come servizio pubblico la missione di informare, divertire, educare. La RAI, invece, negli ultimi vent’anni, ha subito una grande metamorfosi anche per l’avvento della televisione commerciale. In questo duopolio la competizione ha assunto – nella società italiana, consumistica e competitiva – un ruolo molto importante sul piano del costume, indirizzando le scelte dei consumi. In questo scenario la pubblicità svolge ormai un ruolo determinante. Penso, la RAI dovrebbe tornare ad essere “servizio pubblico”, con poca pubblicità, più idee e qualità nei programmi. È questa la richiesta forte che parte da tantissimi telespettatori

 - Il personaggio della Rai che più l’ha colpita?

“Tra le tante personalità incontrate nell’azienda RAI, vorrei citare in particolare il giornalista Emilio Rossi, già Direttore del TG1, grande professionista, gambizzato dalle Brigate Rosse mentre si recava a lavoro”.

- Tra i suoi importanti incarichi in Rai, anche ideatore e coordinatore di programmi che l’hanno avvicinata a personaggi illustri della storia italiana del ‘900: cito, per esempio, Giorgio La Pira, Adriano Olivetti, il Nobel per la Fisica nel 1959 Emilio  Segrè,  Eduardo De Filippo, Enrico Mattei, ecc. Quale di essi ha lasciato l’orma più significativa lungo la strada dei suoi ricordi?

“Ricordo in particolare, per la serie Testimoni del nostro tempo, l’ex sindaco di Firenze Giorgio La Pira, personaggio carismatico e dal grande rigore morale. Memorabili i famosi incontri con i sindaci delle capitali di tutto il mondo per costruire una pace duratura”.

- Sul Cardinale Carlo M. Martini (nella foto sotto) ha scritto il libro “Un vescovo, una città” (1986), che è stato anche titolo di un programma di Rai Due nel quale si è occupato di personaggi autorevoli, quali il Cardinale Pappalardo…Può tracciare la loro personalità?

"Il Cardinale Carlo M. Martini, arcivescovo di Milano, durante la sua missione ha introdotto uno stile pastorale improntato sul rapporto costante con la città, i quartieri, la gente. Insomma un vescovo “fuori palazzo”. Il Cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Palermo, si caratterizzò per il suo impegno contro la mafia”.

- A proposito di sue pubblicazioni e programmi: è stato Direttore della trasmissione Rai “Scuola Aperta” ed è del 1977 il suo libro “Scuola e Lavoro, verso la professione”. Cosa si è fatto in 33 anni per e nella scuola? E crede che la riforma Gelmini sia davvero una svolta epocale o solo un taglio epocale?

“Un taglio epocale. La scuola, in un paese civile e democratico, dovrebbe avere il primo posto. Non è così, il governo ha ridotto il bilancio della Pubblica Istruzione e reso precari moltissimi docenti e ricercatori. Sul tema della scuola, desidero ricordare il ruolo svolto da un grande parlamentare abruzzese: il Prof. Vincenzo Bellisario, di Lanciano, artefice della legge per la nuova scuola media e l’istituzione dell’università statale in Abruzzo”.

- Lei ha scritto anche di Papa Giovanni. Di Papa Benedetto XVI cosa scriverebbe?

“Papa Giovanni è stato il Papa del Concilio, della pace e del dialogo, un personaggio carismatico e indimenticabile. Ha influito molto sulla mia storia personale. Papa Benedetto XVI è un grande biblista, uno studioso che cerca, in una fase difficile della Chiesa, di dare risposte ai bisogni della società contemporanea”.

- Lei è stato anche direttore artistico della Rassegna del cinema documentario di San Benedetto del Tronto. Come giudica quell’esperienza?

“Vero, ho avuto l’opportunità di dirigerla per sei anni, è stata una manifestazione Nazionale che ha visto in concorso centinaia di documentaristi italiani. Tra gli ospiti Liliana Cavani, Ermanno Olmi, Carlo Lizzani, Michelangelo Antonioni (nella foto in primo piano al fianco di De Luca), Damiano Damiani, Vittorio De Seta ecc., un’esperienza molto interessante per il valore artistico e culturale, un importante punto di riferimento per la città e per gli appassionati del cinema documentario”. 

- Oggi è anche impegnato nel mondo del Volontariato internazionale, con particolare attenzione al fenomeno migratorio: come vede lo “scontro” tra centro destra (con il distinguo di Fini) ed il centro-sinistra in Italia in rapporto alla più complessa problematica a livello internazionale? 

“Si, sono impegnato nel volontariato internazionale e mi occupo in modo specifico del fenomeno migratorio perché è il tema del giorno e lo sarà negli anni futuri. Qualche dato per non dimenticare: l’Italia è stato un Paese di emigranti. Nel ‘900 sono emigrati nel mondo 27 milioni di italiani, mentre da qualche anno l’Italia è diventata Paese di immigrazione. Sono circa 5 milioni gli immigrati regolari, presenti nel mondo del lavoro, nelle molteplici attività professionali. Provengono da 190 paesi. Noi abbiamo bisogno di loro e loro di noi. Naturalmente per gestire questo fenomeno occorrono leggi adeguate, nel rispetto dei diritti e dei doveri, secondo la Costituzione Italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.  

- In che misura, De Luca, è cattolico credente e al tempo stesso laico? 

“Credo che le due cose possano convivere bene, mettendo insieme  il Vangelo e la Costituzione Repubblicana”.

LUDOVICO RAIMONDI

CHI E' VITTORIO DE LUCA

Attività alla RAI, Radio Televisione Italiana (dal 1964):

- Ha ideato e curato programmi Tv per ragazzi: i cicli  "Panorama delle Nazioni" , "Invito allo
sport" e "Vangelo Vivo".

- Direttore, per 5 anni, della rubrica settimanale "Scuola Aperta".

- Per i programmi culturali Tv (RaiDue) dirigente responsabile e coautore  dell'inchiesta "II lavoro che cambia", della serie "La Chiesa dopo il Concilio" (con P.Giuntella e L.Castellani),
dell'indagine "La Generazione precaria" (con Gianni Staterà), del programma di otto puntate
"Oltre il duemila" (con più autori), dell'inchiesta "La grande utopia, l'incredibile '68", della serie - in 7 puntate - "Le mille e una Italia,viaggi tra i beni culturali" (con V.Emiliani e
L.Castellani).

- Ha ideato e coordinato una serie di programmi dedicati a personaggi e testimoni del nostro tempo, trasmessi in seconda serata da RaiDue  Lelio Basso, Giorgio La Pira, Adriano Olivetti, Giuseppe Lazzari, Primo Mazzolali, Vittorio Bacheiet, Eduardo De Filippo, Enrico Mattei.
-
Coordinatore della serie "Italiani d'America”: E. Segrè, premio Nobel per la Fisica — Frank
Stella, presidente della NIAF - Card. Joseph  Bernardin, arcivescovo di Chicago e della serie "Un Vescovo una Città": Card. Pappalardo, vescovo di Palermo - Card. Martini, arcivescovo di Milano - Mons. Riboldi, vescovo di Acerra,   e di due puntate dedicate a   due personaggi
delFItalian stile nel mondo: Giorgio Giugiaro e Renzo Piano.

- Delegato RAI alla coproduzione del film-documento "Cristoforo Colombo e l'era della scoperta
delle Americhe", in sette puntate, realizzato dalla WGBH di Boston, BBC, TVE, NHK.
Delegato alla produzione del film di Damiano Damiani "II treno di Lenin", coprodotto da BBC,
TF1 e BETA FILM.

- Capo Struttura di programmazione a RAITRE. Dirigente e Coordinatore della rubrica quotidiana GEO - Viaggio nel pianeta terra, della serie "Un giorno in pretura" e del ciclo in 7 puntate "Voglia di tenerezza" - storie e problemi sulle adozioni internazionali.

Altre Attività:

Direttore Artistico - per 5 anni - della Rassegna Nazionale del Cinema Documentario di San
Benedetto del Tronto- Cofondatore e membro del direttivo dell'Ass.MED Media Education.

Autore dei volumi:

SCUOLA E LAVORO, VERSO LA PROFESSIONE(1977);

LA GENERAZIONE PRECARIA(1983);

TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO (1986);

UN VESCOVO, UNA CITTA': CARLO M. MARTINI(1986);

UN FIGLIO AD OGNI COSTO?(1995);  LA MEMORIA E IL CORAGGIO,VITA DI GIUSEPPE LAZZATI(1999);

PAPA GIOVANNI(2000);

STRANIERI TRA NOI (2005);

VINCENZO BELLISARIO, educatore e politico (2005).

Attività in Corso:

- Presidente dell'Associazione culturale "Polis Duemila";

- Membro del direttivo dell'Associazione "Città dell'Uomo" fondata da Giuseppe Lazzati;

- Membro del direttivo UCSI Lazio, Unione Cattolica Stampa Italiana.

Si occupa, inoltre, del mondo dei mass media e del Volontariato internazionale, con particolare
attenzione al "fenomeno migratorio".

 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo