Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI

Collaboratore Vincenzo RAIMONDI

www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
Attualità/Altri fatti

 

Giuliesi nel Mondo

www.giulianovailbelvedere.it sulle tracce dei giuliesi emergenti
Intervista "oltre" con l'allenatore del Cesena
di Ludovico Raimondi

Marco Giampaolo è nato il 2 agosto 1967 a Bellinzona, in Svizzera, ma da genitori giuliesi. Come calciatore è cresciuto nel Giulianova. Mediano metodista, è arrivato a giocare in Serie B nell'Andria. Da allenatore, prima del Cesena, ha guidato Ascoli, Cagliari, Siena, Catania.

 

Marco Giampaolo, la missione di cambiare il calcio con i giovani

 

 

Giulianova, 22.09.2011 - Non sarà il momento giusto con il fardello di tre sconfitte di fila del suo Cesena in altrettante partite (nell'ordine Napoli, Catania e Lazio). Con Marco Giampaolo, tuttavia, parlare di calcio - e il calcio in se' - è qualcosa che prescinde dal momento. La sua passione e le sue convinzioni hanno il crisma di una "mission" che nasce dentro, da ragazzo. Forse perchè è nata e cresciuta a Giulianova, la sua città, dove il binomio calcio-settore giovanile è simbiotico. E in Giampaolo il seme non si è perso, semmai si è alimentato in attesa del raccolto, anche nell'Olimpo della Serie A. Per queste e altre ragioni, l'intervista esclusiva che il tecnico del Cesena ci ha concesso è atemporale, non ha scadenze, va oltre...   

Cosa chiede al calcio Marco Giampaolo?

Un cambio di mentalita’ che coinvolga soprattutto le scuole calcio ed i settori giovanili. Credo che ci sia bisogno di un protocollo di lavoro che unisca tutte le squadre minori, affinche’ ogni calciatore, a prescindere dalla propria specificita’, sappia riconoscersi dentro quella mentalita’ di cui parlavo prima. Riconoscersi e’ l’obiettivo!

E’ vero che quando l’Amministratore delegato della Juventus, Blanc, ti chiese “Si sente di guidare la Juve?”, gli rispondesti “E Lei si sente di sostenermi nel momento di difficoltà”?

Si, e’ vero.

Risponderesti di nuovo così, oggi?

Si, assolutamente.

E’ stato quello il motivo dell’occasione perduta alla Juve?

No, assolutamente no.

Cellino ha suscitato in te rabbia, orgoglio, mortificazione, o cosa?

A Cagliari sono stato un allenatore di “rottura”, e mi riferisco alla mentalita’ di cui parlavo prima. L’esonero, assolutamente immotivato sul piano tecnico, del lavoro e dei risultati, ha suscitato in me una serie di sentimenti: rabbia e delusione prima, orgoglio dopo.

Cito tre valori umani e professionali: Coerenza, Dignità e Orgoglio…Te li riconosci?

Non so se a torto o a ragione, spesso sono stati principi che mi hanno portato all’interruzione dei miei rapporti professionali

E nel mondo d’oggi, del calcio in particolare, sono pregi o difetti?

Diversi anni fa erano pregi. Oggi sono cambiati tutti i rapporti di appartenenza, le gerarchie e il rispetto dei ruoli.  Le Societa’, i calciatori e gli allenatori, solo per citare queste tre componenti, devono rispondere ad esigenze ed interessi diversi. Il problema e’ capire qual e’ il confine della Tua Credibilita’, perche’ oltre quel confine si rischia di perdere quei valori umani di cui sopra.

Giovane ed emergente, ma con tante stagioni alle spalle, dal Giulianova al Treviso, dall’Ascoli al Catania, dal Siena al Cesena…Quando la grande squadra?

Chissà. Credo che allenare nella massima serie sia molto selettivo ed e’ importante “resistere” per tutta la stagione calcistica. Poi, dopo questo primo traguardo, bisogna incrociare la congiuntura giusta. Alcune volte la prima non coincide con la seconda e viceversa.

Quale errore non ricommettesti?

Non lo so. Sul piano caratteriale e comportamentale quelli che sono pregi alcune volte rappresentano difetti e viceversa. Nelle scelte professionali sono abbastanza fatalista, la differenza la fanno gli uomini con i quali lavori. Nella pratica lavorativa di errori se ne commettono, sempre, l’ ideale e’ farne il meno possibile.

E quale scelta rifaresti?

Tutte le scelte professionali sono state un arricchimento, anche quelle meno felici.

Chi era Giampaolo giocatore, chi è Giampaolo allenatore?

Un giocatore mediocre aiutato da uno stile di vita professionale, sostenuto da una buona caparbieta’. Giampaolo allenatore? Te lo diro’ quando smettero’!

Chi consideri i tuoi veri maestri? E per quali ragioni?

Il calcio con le sue metodologie di lavoro e’ in continua evoluzione. In virtu’ di questo, ogni allenatore con il quale ho avuto il piacere di lavorare mi ha insegnato qualcosa, contestualmente al preciso momento storico. Nel settore giovanile del Giulianova ricordo l’attenzione allo “stile”, all’aspetto comportamentale, che poi ha rappresentato la mia formazione di calciatore e di allenatore. Nelle squadre in cui ho militato da calciatore conservo ancora appunti scritti, da Giorgini a Sonzogni, il primo e l’ultimo dei miei allenatori. Negli anni precedenti a quella che e’ la mia attivita’ di allenatore, ho cercato di aggiornarmi attraverso coloro che, a mio modo di vedere, proponevano metodologie e idee all’avanguardia. Posso citare Galeone, il piu’ qualitativo fra tutti, amante del senso estetico del calcio; Sacchi, per l’idea del collettivo, della squadra che vince, dell’organizzazione del lavoro; Delneri, per l’organizzazione della linea difensiva, assolutamente innovativa, ancora all’avanguardia, difficilmente imitabile; Rossi, per la dedizione al lavoro, l’organizzazione degli step d’allenamento, la capacita’ di essere autosufficiente, il pragmatismo che lo ha contraddistinto negli ultimi anni; Spalletti, per la capacità di applicare una metodologia di lavoro su misura per una squadra di fuoriclasse, il giusto mix tra l’aspetto ludico e quello del lavoro;

Prandelli, per la disponibilita’ e l’educazione. Tecnicamente completo in tutte le fasi di gioco. Infine, ma non ultimo per importanza, Adriano Buffoni, colui che mi ha permesso di esprimere le mie idee. Mi disse “tu allena, il responsabile sono io...”

 

 

da sinistra, Marco Giampaolo con  Marino Camaioni e  Nobile Capuani, Direttore Sportivo e Presidente del nuovo Settore Giovanile del Giulianova

 

 

 

 

Supervisore del settore giovanile del Giulianova: come e perché?

Supervisione non e’ il termine piu’ appropriato. L’impegno che ho assunto, nei confronti di un gruppo di ragazzi nei quali ho percepito passione e idee e che probabilmente sanno del mio debole per il “settore giovanile”, e’ stato quello di stipulare un protocollo di lavoro, attraverso la consulenza e la formazione di alcuni miei collaboratori e conoscenti, affinche’ tutte le squadre del nostro settore giovanile sappiano riconoscersi dentro un’idea di gioco

Non è per caso che studi da presidente di un futuro Giulianova?

No, pero’ mi piacerebbe vedere una societa’ di calcio che abbia la “sua casa”, che sappia “unire” e che sia riconoscibile per la qualita’ della “sua scuola”

Tu l’uomo dell’equilibrio tattico, tuo fratello Federico il talento. Messi insieme quale giocatore ne uscirebbe fuori? Un nome come esempio?

Meglio il talento rispetto all’equilibrio, se non altro per l’unicita’ che puo’ esprimere. Un nome? Seedorf, mi viene in mente lui.

Cos’è per te Giulianova: il brodetto di Giovanni Beati, le chiacchierate di calcio con Andrea Iaconi, il tuffo nel settore giovanile...

Se me lo avessi chiesto senza citarli ti avrei detto tutte e tre le cose. Giovanni, se non si "industrializza", rimane il numero 1! Eppoi ha il pregio che con me non parla mai di calcio. Andrea e’ tra i migliori conoscitori di calcio con i quali io abbia mai parlato, e posso dire di aver avuto colloqui di lavoro con i migliori direttori sportivi italiani. Il Settore Giovanile rappresenta la mia infanzia, la mia formazione professionale, i primi passi nel mondo dello sport, i miei sogni…tutte cose attraverso le quali nutro soltanto passione

Dove arriverà il tuo Cesena?

Spero che mi dia la possibilita’, attraverso un campionato onesto, di realizzare i sogni di oggi e quelli di domani…

Marco Giampaolo è nato il 2 agosto 1967 a Bellinzona, in Svizzera, ma da genitori giuliesi. E' allenatore del Cesena, considerato tra gli emergenti in assoluto nel panorama della Serie A.

Marco Giampaolo è nato il 2 agosto 1967 a Bellinzona, in Svizzera, ma da genitori giuliesi. È fratello di Federico Giampaolo, un passato anche nella Juventus. Come calciatore è cresciuto nel Giulianova, con il quale è stato buon mediano metodista dal 1986 al  1990 in C2. Sempre in C2 ha poi militato nel Gubbio dal 1990 al 1992 e nel Licata dal 1992 al novembre 1994, quando salì di categoria nel Siracusa. L’apice nell’Andria, stagione 1995-96: 36 presenze e un goal in Serie B. Carriera chiusa nel Gualdo in C1. Più fulgida la carriera di tecnico, iniziata come osservatore nel Pescara, dove poi è diventato vice-allenatore. Lo stesso incarico ha poi ricoperto nel Giulianova e nel Treviso. Dal 2004 è stato vice-allenatore di Massimo Silva nell’Ascoli, ma in realtà era titolare della panchina in attesa del patentino di allenatore di prima categoria. Proprio per questo motivo è stato deferito dalla Commissione Disciplinare che lo ha squalificato per circa due mesi al termine della stagione sportiva 2005-2006, trascorsa in Serie A, nella quale ha guidato i bianconeri ad una salvezza tranquilla. Ha poi dato l'addio ufficiale alla squadra, ringraziando tutti per i magnifici due anni trascorsi e per i risultati conseguiti. Nella stagione 2006-2007 ha abbracciato la causa del Cagliari, venendo poi esonerato il 17 dicembre 2006 dalla società sarda, nella quale tornerà ad allenare il 26 febbraio 2007 dopo l'esonero di Franco Colomba, e riuscendo a raggiungere la salvezza con una giornata di anticipo. Il 5 luglio 2007 ha superato a pieni voti il master federale per allenatori di Coverciano ottenendo così il patentino di prima categoria. Il 13 novembre 2007 viene esonerato dal presidente Cellino in seguito ad un risultato negativo (ma con una posizione di classifica non ancora drammatica). Al suo posto viene chiamato Nedo Sonetti, che il 19 dicembre 2007 si dimette da allenatore del Cagliari (con la squadra ultima in classifica). Cellino, cosciente dell'errore commesso, richiama Giampaolo ancora sotto contratto, ma questi, attraverso un comunicato trasmesso da un legale di fiducia agli organi di stampa, dichiara: "Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L'orgoglio e la dignità non hanno prezzo".  Nella stagione 2008-2009 è l'allenatore del Siena, che conduce a una salvezza tranquilla ripetendo anche il record di punti, 44, ottenuti nella stagione precedente da Mario Beretta. Per le sue doti emergenti, al termine della stagione è vicino alla firma con la Juventus, ma viene sorpassato sul filo di lana da Ciro Ferrara. Resta a Siena ma il 29 ottobre 2009, a causa degli scarsi risultati conseguiti dalla squadra senese (5 punti in 10 giornate) Giampaolo viene esonerato. Il 30 maggio 2010 approda a Catania. Il 18 gennaio 2011, a sorpresa,  annunciata la rescissione consensuale del contratto con la società rossazzurra, sulla panchina della quale lo sostituisce Diego Simeone. E ora un’altra avventura da intrepido a Cesena, dove ha in animo di realizzare un progetto strutturale d’avanguardia, incentrato sui giovani, che ha cominciato ad estendere anche al settore giovanile del Giulianova Calcio.

 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo