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								GIULIANOVA, 
								16.5.2017 - 
								Sabato 27 maggio, alle ore 17.30, il Museo 
								d’Arte dello Splendore ospiterà una conferenza 
								dal titolo “Paesaggio-luogo traccia” della 
								prof.ssa Martina Corgnati, attualmente docente 
								di storia dell’arte contemporanea all’Accademia 
								di Belle Arti di Brera di Milano e autrice di 
								numerosi saggi. Il nucleo centrale della 
								collezione Bindi è costituito da opere di 
								paesaggio dell’800; con questa conferenza si 
								vuole porre l’attenzione sull’evoluzione del 
								rapporto tra artista e paesaggio. Scrive infatti 
								la relatrice “Il concetto di paesaggio ha 
								subito un’importante evoluzione nel corso del 
								Novecento, quando discipline come 
								l’architettura, l’antropologia, la sociologia, 
								la semiotica hanno aperto un dibattito ancora in 
								corso nel quale il contesto artistico ha giocato 
								un ruolo di primo piano” e “l’analisi del 
								paesaggio si configura come una dimensione 
								strategica per accostare le poetiche di artisti 
								e movimenti di spicco nel panorama nazionale e 
								internazionale che hanno cambiato drasticamente 
								i paradigmi a loro precedenti: a partire dalle 
								urgenze espresse in seno a Land Art, Arte 
								Povera, Narrative Art, Arte Concettuale e 
								Architettura radicale”.   
								
								
								Martina Corgnati, curatrice e critica 
								d’arte. Da molti anni si divide fra l’attività 
								didattica (è docente titolare di Storia 
								dell’Arte all’Accademia di belle Arti di Brera), 
								le collaborazioni giornalistiche e l’impegno 
								critico: ha scritto fra l’altro per “Arte”, 
								“Flash Art”, “Panorama”, “Anna”, “The Journal of 
								Art”, “L’Indice”, “La Repubblica”, “Carnet 
								Arte”, “Style” di cui è stata consulente di 
								direzione. Attualmente è titolare della rubrica 
								d’arte di “Chi”.  
								Ha scritto, insieme a Francesco Poli, il 
								Dizionario d’arte contemporanea 
								(Feltrinelli, 1994) e il Dizionario dell’arte 
								del Novecento (Bruno Mondadori, 2001); con 
								lo stesso editore ha pubblicato Artiste 
								(2004), dedicato alla ricerca artistica al 
								femminile dall’impressionismo a oggi. Ha curato 
								decine di mostre retrospettive dedicate a 
								maestri delle avanguardie e neoavanguardie, come
								Pinot Gallizio nell’Europa dei Dissimmetrici 
								(Torino, Promotrice delle Belle Arti, 1992-93),
								Meret Oppenheim (Milano, Refettorio delle 
								Stelline, Galleria del Credito Valtellinese, 
								1998/99) e Gillo Dorfles il pittore 
								clandestino (Milano, PAC, 2001) oltre a 
								rassegne storiche come Arte a Milano 1945-59 
								(Milano Refettorio delle Stelline, Galleria del 
								Credito Valtellinese, 1999), oppure tematiche 
								quali Le immagini affamate. Donne e cibo 
								nell’arte. Dalla natura morta ai disordini 
								alimentari (Aosta, Museo Archeologico 
								2005-6). Ha curato il secondo volume del 
								catalogo generale di Enrico Baj (Marconi-Menhir, 
								1996).  
								Da molti anni si occupa del lavoro di artiste 
								donne soprattutto nel Novecento e nell’arte 
								contemporanea. Ha cocurato, insieme a Lisa 
								Wenger, la prima edizione della corrispondenza 
								di Meret Oppenheim, Worte nicht in giftige 
								Buchstaben einwickeln (Scheidegger & Spiess, 
								2013); della stessa artista ha scritto la prima 
								biografia, Meret Oppenheim. Afferrare la vita 
								per la coda (Johan & Levi, 2014). 
								Da tempo dedica una speciale attenzione 
								all’attività di artisti non-occidentali e alla 
								creatività artistica contemporanea nel mondo 
								Mediterraneo e nel Vicino Oriente. Su questo 
								argomento ha curato molte manifestazioni, fra 
								cui: Incontri mediterranei, Sud-Est, 
								Fondazione Horcynus Orca, Messina, 2005, Le 
								porte del Mediterraneo, organizzata dalla 
								Regione Piemonte nella città di Rivoli nel 2008. 
								Dal 2007 collabora stabilmente con il Ministero 
								degli Esteri per cui ha organizzato tre rassegne 
								internazionali itineranti nel Mondo Arabo e in 
								Turchia (Istanbul, 2010). Ha curato la parte 
								internazionale del Premio delle Arti dell’AFAM-MIUR 
								(Catania 2009). Ha curato la monografia Van Leo: 
								un fotografo armeno al Cairo, Skira, 2007. 
								Nel 2010 ha curato i testi della mostra 
								personale di Tsibi Geva alla San Gallo Art 
								Station (Firenze)Per le edizioni Compositori ha 
								scritto L’opera replicante: la strategia dei 
								simulacri nell’arte contemporanea (2009) e
								I quadri che (ci) guardano. Opere in dialogo 
								(2011).  
								È direttore responsabile delle Arti Visive della 
								Fondazione Horcynus Orca di Messina ed è stata 
								direttore artistico dell’IGAV (Istituto Garuzzo 
								per le Arti Visive) di Torino. 
								
								Staff Museo 
								d'Arte dello Splendore  |