GIULIANOVA,
20.7.2018 -
RespirArt Gallery è lieta di presentare la
mostra personale di Domenico Difilippo
“Pagine e memorie di un Racconto Intimo” a cura
di Michele Fuoco e con la direzione
artistica di Berardo Montebello.
L'inaugurazione si terrà sabato 21 Luglio dalle
ore 19.00 a Giulianova in Corso Garibaldi 30.
Una contaminazione tra
arte e vita avverano i recenti lavori che
Domenico Difilippo nutre di oggetti sottratti al
buio, ai
luoghi dell’oblio,
recuperando storie e memorie. E' l'artista a
testimoniare la loro importanza all'interno di
racconti fatti di
cose raccolte in tempi e
luoghi diversi e custoditi, quasi come
"reliquie", in cantina e in granaio.
Sulle pagine bianche
(circa 70) non scritture ma fiori di ficus, di
papiro, foglie di noci, di magnolie, di
pannocchie di granoturco, di alberi tropicali o
di zone marine, conchiglie e altri reperti del
mare, ma anche chiodi, catenacci, il lucchetto
del nonno, una lima del padre falegname, pezzi
di ceramica, di legni che si offrono come segni
decisivi di distinzione per raccontare il
cammino temporale
dell'artista in una trama di ricordi, di gioie
del vissuto, nella riscoperta del privato e del
mondo semplice degli affetti. E' come fondere le
esigenze dell'arte con la propria esistenza, con
un bisogno conoscitivo che dà significato alle
piccole cose, ricomposte con un operare esperto
e consapevole, invitandoci allo spettacolo di
ciò di meraviglioso e di strano ogni frammento
custodisce. Presenze elementari di natura e "objets
trouvés" dialogano spesso con una icona
particolare a forma di mandorla, di petalo, di
canoa, dai colori vegetali, che ha costituito la
cifra dominante in molti suoi codici e
manoscritti. Stabiliscono un sistema di
rapporti, con possibili incontri e seduzioni,
con brandelli di realtà, nobilitati da foglie
d'oro e d'argento, e pure con cristalli spesso
azzurri, per istituire una diversa armonia e
recuperare l'idea di purezza, di elevazione
estetica e persino spirituale.
La struttura compositiva,
sempre rigorosa, ci parla di una particolare
legame dell'artista con quegli oggetti che
diventano
incarnazioni di esperienze
che l'opera sa mantenere ancora in vita. Alla
poca distanza sul piano visivo che Domenico
stabilisce sul foglio tra
le cose materiche per organizzare l'immagine,
corrisponde una lunga distanza temporale di
memorie che le stesse cose
trattengono in una diversa e intrigante
dimensione di rivelazione.
Nell'assunzione di un
linguaggio essenziale, di minuziosa elaborazione
formale, si configura un sistema di componenti
polimaterici, con continue
variazioni di immagini, di azzardo
incomparabile, che mantengono la valenza di
disincantata
visione della realtà. C'è
qualcosa di nuovo e inatteso in queste candidi
fogli che costituiscono lo spazio libero in cui
i frammenti trovano articolazioni, di continua
variazione, in una trama di ricordi, di echi, di
allusioni e rimandi. Così la ricerca di
Difilippo muove in direzione di una singolare
forma di reinvenzione della pagina, dove la
narrazione con avviene con la parola, il modello
verbale, ma attraverso particolari di forza
plastica e di pienezza sensoriale che consentono
l'incontro tra pensiero e immaginazione,
sostenendo la creazione dell'opera come campo di
tutte le possibili analisi, di tutti i recuperi
anche affettivi e culturali, capace di
accogliere ciò che echeggia in tono misterioso
persino in elementi di terre lontane (Sardegna,
Sicilia, Messico...). Difilippo lavora su
frammenti anche di sensi arcani e di significati
simbolici che non danno vita a forme chiuse ma
ad un sistema di relazioni, di corrispondenze
con la sua storia di artista.
( Michele
Fuoco)
Domenico Difilippo è nato nel 1946 a
Finale Emilia. Ha studiato Architettura
all’Istituto Superiore d’Arte A. Venturi di
Modena, poi Decorazione All’Istituto d’Arte di
Castelmassa-Rovigo e per un breve periodo
all’Accademia di Belle Arti di
Firenze. Nel 1963 la sua prima personale. Nel
1966/’67/’68 è a Milano attratto da artisti come
Crippa, Baj e Dova, incontrati al bar Jamaica,
con i quali realizza opere a quattro mani. Alla
fine degli anni Sessanta e primi anni Settanta
rientra nella sua Provincia d’origine e con Mac
Mazzieri è cofondatore del “Neo Surrealismo
Storico Modenese”. 1982 soggiorna a Parigi. 1987
la sua pittura dall’onirico fantastico volge ad
una visione indefinibile, hanno così origine le
opere: “Vittoria alata” e “Metamorfosi ...”.
Erano i semi e gli sviluppi di quel manifesto
dell’Astrattismo Magico che redigerà a Brema, il
10 maggio del 1991; opere esposte in anteprima
per l’Italia a Palazzo dei Diamanti. Per meriti
artistici ha avuto incarichi di insegnamento
nelle Accademie di: Firenze, Sassari, Carrara,
Venezia, Milano a Brera e Bologna, dove oltre la
docenza ha ricoperto la carica di Vicedirettore
dal 2011/13. Intensa la sua attività espositiva
dal 1963 ad oggi, oltre a rassegne per invito
nazionali ed internazionali si contano una
settantina di personali in varie città italiane
e all’estero: Parigi, Londra, Brema,
Lussemburgo, Zagabria, New York e San Francisco;
frequentemente presentate o introdotte da
illustri critici d’arte, poeti o scrittori.
SCHEDA INFORMATIVA
Mostra: " Domenico
Difilippo – Pagine e memorie di un Racconto
Intimo"
Luogo:
RespirArt Gallery – Corso
Garibaldi 30, Giulianova (TE)
Inaugurazione:
sabato 21 Luglio 2018 -
ore 19.00
Durata mostra:
dal 21 Luglio 2018
Orari mostra:
dal lunedì al sabato
16,00/20,00 o su appuntamento
Informazioni:
tel.
085 2196725
– mob. 349 6736222
(Berardo Montebello) - 327 5467842 (Jessica
Montebello)
mail: respirart.gallery@libero.it
– pagina Facebook: RespirArt Giulianova |