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Il post di Dino Macera su facebook

 

(Dino Macera sul suo profilo facebook 4.6.2022) -

"Vasanella è un fascista tutt'altro che pentito, quei morti lo furono in conseguenza di una guerra in cui ci cacciò il regime fascista di Mussolini, che senso ha la sua presenza in quella manifestazione? "

Per queste parole, scritte su Facebook a commentare la sua presenza alla commemorazione di alcune vittime della II Guerra Mondiale nella nostra Città, il Presidente del Consiglio Comunale di Giulianova, pare, ieri si sia recato dai Carabinieri, per sporgere denuncia nei miei confronti per diffamazione.

Chi e che sia, politicamente parlando, Vasanella, non lo dico io, ma lo ha detto più volte, con dichiarazioni e comportamenti, lui stesso!!

Clamorosa fu quella volta, due anni fa, quando dichiarò che egli non festeggiava il 25 Aprile, Festa della Liberazione e, si sa, in Italia quella festa è tale perché ci liberò dal fascismo e dal nazismo e non viene festeggiata proprio da quelli che si sentono ancora di stare, volenti o nolenti, dalla parte degli sconfitti d'allora.

Se Vasanella fa pubblica dichiarazione di essere Antifascista, egli ha ragione ed io chiederò scusa e pagherò gli eventuali danni!!

 
Attualità
POLITICA 2022

 

 
Querela annunciata contro Dino Macera
Nos: «Il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Vasanella si scopre antifascista»
 

 

 

Il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Vasanella, di Fratelli d'Italia, con la fascia giallorossa al fianco del sindaco Jwan Costantini in occasione dello scoprimento dell'epigrafe marmorea in Piazza Caduti 29 febbraio 1944 nella giornata del 2 giugno scorso (clicca qui)

 

GIULIANOVA, 4.6.2022 - Vasanella si scopre antifascista! Se qualcuno lo definisce fascista, lui si offende e lo querela per diffamazione!

Una buona notizia (quella di Vasanella novello antifascista). Ce lo aspettiamo il prossimo 25 Aprile in testa alle celebrazioni per festeggiare la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, magari vestito in modo decoroso, con la fascia del Presidente del Consiglio comunale sistemata per bene sopra la giacca e la cravatta.

Sembra, così si legge sulla stampa locale, che Paolo Vasanella si sarebbe “presentato nella caserma dei carabinieri per preannunciare una querela per diffamazione nei confronti di Dino Macera”.

La motivazione risiederebbe nella circostanza che Macera, nel commentare un post apparso su Facebook, che riportava la notizia di celebrazioni della Festa della Repubblica svolte a Giulianova, alla presenza fra gli altri anche di Vasanella, avrebbe affermato che quest’ultimo è un fascista tutt’altro che pentito e che i morti, di cui si stava celebrando il sacrificio, furono la conseguenza di una guerra in cui ci cacciò il regime fascista di Mussolini.

Il contesto (le celebrazioni del 2 giugno) e la natura del commento di Macera non lasciano alcun dubbio sulla natura del commento medesimo, che è quella della critica politica, svolta nell’ambito del confronto politico.

In ogni caso, resta la decisione di Vasanella, positiva, non c’è che dire: sentendosi raggiunto dall’epiteto di fascista, si è sentito diffamato! Il che rappresenta una notevole, sconcertante e (bisogna ammetterlo), positiva svolta nella storia del Presidente del Consiglio comunale giuliese, considerando che lui viene da Fratelli d’Italia. Un partito di estrema destra nel cui logo campeggia fieramente la fiamma tricolore, simbolo scelto da Almirante per fondare l’MSI. La fiamma tricolore sarebbe stata scelta perché avrebbe rappresentato il partito dei reduci, il risorgere dello Spirito Fascista dalla bara della Repubblica di Salò. La fiamma tricolore oggi campeggia nel simbolo del partito che è stato di Vasanella, in una sorta di agghiacciante staffetta della memoria fascista e mussoliniana, raccolta fieramente dagli eredi di Almirante.

Ora Vasanella considera quella storia diffamante. Ne prendiamo positivamente atto.

Quella storia, ricordiamo al Presidente del Consiglio comunale di Giulianova, fu sconfitta dalla lotta partigiana e sepolta definitivamente sotto le pagine della Costituzione repubblicana, nata dalla resistenza al nazi-fascismo. Quella stessa Costituzione che consente oggi a Vasanella di essere democraticamente eletto al Consiglio comunale e di presiederlo, e a Macera di esercitare legittimamente il diritto di critica politica.

Soffocare il legittimo diritto di critica politica con la minaccia della denuncia, significa scivolare sul piano mefitico della calunnia.

Ma anche a questo l’ordinamento fornisce gli opportuni rimedi.

"Non costituisce reato di diffamazione la condotta di chi, nel campo del confronto politico, utilizzi le espressioni nazifascisti e neonazisti, dirette ai militanti di un partito di estrema destra che si rifà più o meno esplicitamente all'ideologia fascista, quando il ricorso a parole sferzanti sia correlato al livello della polemica e ai fatti narrati e rievocati. (Cassazione penale , sez. V , 08/01/2010, n. 19449)"

 

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