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Attualità/Cultura

Radici dell'Artigianato Abruzzese

di Vito Giovannelli

   

Radici ell'Artigianato Abruzzese di Vito Giovannelli - Pescara 9 Giugno 2012: Il  calice  di  Cesacastina  di  Crognaleto. L'opera, foggiata da Bartolomeo di Paolo da Teramo nel 1416, rivive in una stampa d’arte diffusa a  ricordo della prima comunione  di Elena Rulli.Il  calice  di  Cesacastina  di  Crognaleto

 

L'opera, foggiata da Bartolomeo di Paolo da Teramo nel 1416, rivive in una stampa d’arte diffusa a  ricordo della prima comunione  di Elena Rulli

 

Pescara, 9.6.2012 (Numero 1) - Don Antonio Pintori, ideatore del Presepe Vivente di Rivisondoli, volle che per un suo ex libris  riproponessi il calice di Cesacastina di Crognaleto.

Il ritrovato cartone xilografico edito per la Prima Comunione di mia nipote Elena, mi ha spinto a redigere queste brevi note e a riprendere in considerazione l’attività artistica del poco noto orafo teramano, del quale rimane ancora sconosciuta la data di nascita.

Il calice di Cesacastina, foggiato da Bartolomeo di Paolo, da Teramo nel 1416 è esemplare di raffinata bellezza.

L’opera, purtroppo, manca dell’innesto di gemme d’acqua pura e di pietre preziose, ma il livore dell’argento è vivacizzato  da smalti policromi di eccellente fattura.

Per l’armonia delle sue forme il calice di Cesacastina fu esposto, in rappresentanza della scuola orafa teramana, alla Mostra d’ Arte  Antica Abruzzese, allestita a Chieti nel 1905.

Esclusa la morfologia della coppa, che annuncia l’arte del primo Rinascimento, il nodo e il basamento  fanno parte delle espressioni tipiche del gotico fiorito, fenomeno artistico che coinvolse, in Abruzzo, soprattutto  l’oreficeria.

Del maestro teramano oltre al calice di Cesacastina si ricordano il braccio reliquiario custodito nel tempio di san Flaviano di Giulianova e un calice riemerso dalle macerie di Montecassino, dopo i bombardamenti del 1944.

Nel settore dell’oreficeria sacra abruzzese, Bartolomeo di Paolo tocca l’apice dell’arte orafa quattrocentesca sviluppatasi in Abruzzo.

Ad  attestarlo è sufficiente ricordare le varie scuole fiorite sul nostro territorio: da quella teramana, a quella aquilana; da quella sulmonese a quella guardiese.

A porre in secondo piano la figura di Bartolomeo Di Paolo  da Teramo sarà Nicola da Guardiagrele con l’ostensorio di Francavilla a Mare e con le sue numerose croci processionali.

 

  Vito Giovannelli

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Nota del Direttore
Giulianovailbelvedere.it inizia da oggi la pubblicazione di una rubrica settimanale sull'artigianato abruzzese curata dal prof. Vito Giovannelli. Superfluo esprimere  la gratitudine al Professore per avere scelto, spontaneamente e amichevolmente, il nostro sito per una collaborazione che ci onora e inorgoglisce. Ci carichiamo volentieri sulle spalle l'impegno e la responsabilità, cercando di essere degni della prestigiosa firma e di rendere omaggio all'artigianato abruzzese che ha rappresentato e rappresenta un patrimonio di tipicità non soltanto professionale ed economico, ma anche sociale, culturale e turistico. Una radice insostituibile della pianta rigogliosa della storia dell'Abruzzo. Da qui il nome della rubrica che dà appuntamento ai lettori ogni sabato.
 

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