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Attualità/Cultura

Le cartoline dell'Abruzzo

di Chiara Nicolò

 

Villalago, la città dei laghi scomparsi

 

Le cartoline dell'Abruzzo di Chiara Nicolò - VILLALAGO (Aq), 26.12.2012 (Numero 8): Villalago, la città dei laghi scomparsi

 

VILLALAGO (Aq), 26.12.2012 (Numero 8) - Villalago, (Aq), Alt.m 930 Nome abitanti: Villalaghesi N. abitanti: 613 Patrono: San Domenico di Sora, 22 agosto

Fa parte della Comunità montana Peligna ed è situata nell’Abruzzo Ulteriore II.

Il toponimo: Villalago deriva dalle parole latine valle de lacu, in riferimento ai nove laghi presenti nel territorio, oggi, però, non più esistenti tranne quello detto di San Domenico

Stemma: torre merlata e corona argentea

Chiese e Monumenti: Chiesa della Madonna di Loreto (XV sec), elementi architettonici importanti: arco in pietra, finestra lucifera traforata, portale in bassorilievo, altare maggiore in stucco marmorizzato. Chiesa di San Giovanni Battista, dove oggi è ubicato il Palazzo di città (XIX sec), elementi di rilievo: torre campanaria attualmente trasformata in torre civica con orologio. Chiesa di San Michele Arcangelo (XV sec), elementi di rilievo: portale con lunetta in pietra. Chiesa della Madonna Addolorata, denominata Oratorio di Santa Maria della Pietà (XVII sec), strutture architettoniche considerevoli: torre campanaria. Chiesa delle Grazie (XVI sec) elementi architettonici importanti: portale laterale. Torre medievale eretta a difesa della città.

Musei: Museo delle arti e delle tradizioni popolari, Museo dell’arte contadina

Folklore: Le fanoglie in onore di San Domenico. Rappresentazione in costume villalaghese del matrimonio (utilizzo del cappellitto come nei costumi di Scanno, gonna scura di canapa o di lana, mantera, corpetto rigido, strapizzo e maccature come copri capo usato nei giorni feriali)

Agricoltura: Silvicoltura e allevamento di bestiame. Coltivazione dei campi legata all’esclusivo uso familiare.

Artigianato: Tessitura della lana agli albori della città, produzione di strumenti e attrezzi per l’agricoltura e la pastorizia, impagliatura di sedie e costruzione di cesti. Lavorazione del legno.

Prodotti tipici: Cazzelletti e fagioli; pacchiarozze con sugo, dette strenghe.  Surgitielle con rape, polenta con salsicce; ciambelle di San Domenico. Particolare attenzione va data alla cacchiata, pagnotta croccante tipica del posto. Tra i dolci mostaccioli fatti di mosto e cioccolato.

   
  Chiara Nicolò
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