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  Wwf: Energia in Abruzzo, puntare di più sull'efficienza e sul risparmio

Pescara, 14.3.2012- "Non puntare tutto sulla produzione, ma puntare più sull'efficienza energetica e sul risparmio, anche per ridurre l'impatto ambientale degli impianti esistenti". In vista dell'appuntamento con l'evento dell'Ora della Terra previsto per il 31 marzo il WWF prende posizione sul tema della questione energetica in Abruzzo e della relativa impiantistica.

Per l'Associazione non bisogna ridurre la questione energetica esclusivamente al tema della produzione di energia elettrica poiché in Abruzzo solo 1/4 delle fonti fossili, il cui uso produce gas-serra, è impiegato per produrre questa energia e, inoltre, dal punto della produzione elettrica la regione è sostanzialmente autosufficiente. L'energia elettrica corrisponde ad una parte minoritaria, tra il 38% e il 40% a seconda delle stime (Piano Energetico Regione Abruzzo e TERNA) dell'energia complessiva in gioco (espressa in tonnellate equivalenti di petrolio, l'Abruzzo consuma energia per poco più di 4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, di cui 1,6 da energia elettrica, 1,27 da fonti petrolifere e 1,2 da gas naturale). La parte preponderante in valore assoluto corrisponde quindi ai prodotti petroliferi e al gas naturale (entrambi quindi al 30% circa) utilizzati direttamente nei vari settori. In particolare i trasporti impiegano la quasi totalità dei prodotti petroliferi consumati (circa l'85%) e, quindi, sono responsabili di poco meno di 1/3 dei consumi energetici totali. Anche i consumi residenziali per il riscaldamento attualmente dipendono quasi totalmente dai combustibili fossili, in particolare metano, e sono responsabili di una quota variabile tra il 15 e il 20% dell'energia da fonte fossile consumata. Di conseguenza se si vogliono abbattere le emissioni di gas-serra bisogna ridurre i consumi nei settori più dipendenti da petrolio e metano migliorando l'efficienza energetica e promuovendo il risparmio energetico nei processi produttivi nell'industria, nel riscaldamento domestico e, soprattutto, nei trasporti.     

 

A rendere ancora più evidente la necessità di non puntare lo sguardo solo sull'elettricità è il fatto che per quanto riguarda la produzione elettrica l'Abruzzo è sostanzialmente autosufficiente. Nel 2009 la produzione elettrica regionale è stata addirittura superiore ai consumi mentre nel 2010 vi è stato un deficit del 13% (6991,7 GWh richiesti a fronte di una produzione netta di 6179, dati TERNA). Nel 2011 sono però entrati in funzione 4.247 nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per una potenza di oltre 420 megawatt: questi impianti dovrebbero quindi coprire tale deficit. In realtà, con l'aggiunta di alcuni nuovi e criticabili impianti da fonti fossili, come la centrale a metano da 104 MW di Ortona, addirittura si rischia di produrre molta più energia elettrica del necessario. Inoltre in Abruzzo già nel 2010 l'elettricità è stata prodotta per il 40% da fonti rinnovabili, soprattutto idroelettrico. Nel 2011 la quota sarà quasi sicuramente ancora maggiore e forse sfiorerà il 50% del totale. Pertanto nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili l'Abruzzo è già tra le regioni più avanzate. Ovviamente si può e deve fare meglio, ma è sugli usi finali che bisogna agire perché lì ci sono le maggiori arretratezze ed i margini di miglioramento sono enormi.

 

Infatti, se guardiamo ai consumi finali, escludendo quelli connessi alla produzione elettrica, l'Abruzzo è in gravissimo ritardo. L'Abruzzo è la seconda regione in Italia per emissioni di CO2 pro-capite connesse ai trasporti (2,8 tonnellate/anno a persona contro una media dell'Italia di 2 tonnellate/anno). Scontiamo un parco auto tra i più inefficienti in d'Italia (siamo con le altre regioni del sud, dati ISPRA, Analisi dei dati sul trasporto su strada, 2003-2005-2007) e un uso smodato dei mezzi privati e del trasporto delle merci su gomma. I dati ISTAT 2009 ci dicono che gli abruzzesi sono quart'ultimi in Italia per uso del treno (20,3% della popolazione usa il treno rispetto al 30,7% della media italiana) e tra gli ultimi per l'uso di autobus (16,8% della popolazione contro il 24,1% della media italiana). A questo si aggiunge il trasporto merci che avviene quasi esclusivamente su gomma. Per quanto riguarda i consumi residenziali, tra i quali il riscaldamento domestico, l'Abruzzo non ha specifiche norme di settore sull'efficienza dell'edilizia e stringenti criteri programmatori che da tempo contraddistinguono altre regioni italiane come il Trentino Alto Adige (in provincia di Bolzano i nuovi edifici pubblici devono essere obbligatoriamente in classe energetica A e quelli privati in classe B).

 

Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia: "La corsa a nuovi impianti di produzione energetica distoglie l'attenzione sulle maggiori criticità per quanto riguarda il corretto uso dell'energia e le fonti di emissioni di gas clima-alteranti. Secondo le nostre stime già nel 2011 gli usi finali sono responsabili per circa il 77% del consumo di energia da fonte fossile, mentre per la produzione di energia elettrica è il 23%, in una condizione di autosufficienza nella produzione elettrica. Il WWF è ovviamente favorevole all'ulteriore sviluppo delle rinnovabili, ma tutti gli interventi devono essere ben valutati, se si pensa che l'idroelettrico è corresponsabile dello stato disastrato dei fiumi abruzzesi. Pochi sanno che per correre ai ripari la regione sta chiedendo alle principali aziende di rilasciare più acqua: questo la dice lunga sulla possibilità di sfruttare ancora di più i nostri fiumi. Invece si deve recuperare energia da tutte le captazioni ed i salti già esistenti (acquedotti, prese e canali per l'irrigazione, ecc.). Per quanto riguarda le biomasse, bruciarle comporta comunque l'emissione locale di sostanze pericolose per la salute. E' del tutto evidente che la maggiore capacità di miglioramento e di recupero delle emissioni connesse è sugli usi finali: polemizzando sull'opposizione ai nuovi impianti di produzione energetica si rischia di non vedere la trave, vale a dire il vero scandalo degli usi distorti ed inefficienti dell'energia. I dati provenienti da pensatoi nazionali finanziati dalle grandi aziende circa l'opposizione a progetti (come ad esempio il Nimby Forum) fanno solo confusione con una qualità piuttosto scarsa, visto che pongono sotto la responsabilità dei comitati e delle associazioni, anche la mancata realizzazione di progetti addirittura bocciati dalla pubblica amministrazione per gravissime criticità quali il rischio idrogeologico. Sarebbe riconducibile alla cosiddetta sindrome NIMBY cercare di evitare danni alle cose e alle persone? Nelle liste sono inclusi progetti che non sono neanche presentati alla pubblica amministrazione, mentre non sono registrate decine di vertenze territoriali. Ma anche se venissero incluse, ci si dimentica che solo i progetti principali, quelli che sono sottoposti al vaglio del comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale regionale, ogni anno sono circa 250. E', quindi, del tutto distorta l'idea che esiste una generale opposizione a qualsiasi impianto, se si pensa che su centinaia di progetti di fotovoltaico si è registrata l'opposizione in soli 5 casi, perché erano progettati in aree di interesse comunitario dal punto di vista naturalistico! E' deprimente il tentativo di mettere la croce sulla popolazione quando ci sono precise responsabilità del mondo produttivo e della pubblica amministrazione. In Abruzzo, non servono opere faraoniche e costose a favore delle auto come la pedemontana Abruzzo-Marche o i raddoppi delle strade costiere, previsti nell'attuale piano regionale dei trasporti. Le "grandi opere" utili anche per rilanciare l'economia sono gli investimenti sul trasporto pubblico locale con linee veloci sull'asse Sulmona-Pescara-Giulianova-Montorio e puntare sul treno, soprattutto sulle linee interne, anche per il comparto del turismo, sia estivo che invernale. Nei centri urbani bisogna assolutamente togliere spazio alle auto costruendo centinaia di km di piste ciclabili e corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Sull'edilizia è urgente approvare norme molto stringenti che da un lato vietino la nuova occupazione di territorio e dall'altro puntino a riqualificare il patrimonio edilizio esistente".

Per concentrare l'attenzione sul risparmio e sull'efficienza il WWF organizza anche nel 2012 l'evento globale Earth Hour che si terrà il 31 marzo. Tutti, cittadini, aziende ed amministrazioni pubbliche, possono partecipare all'evento spegnendo per un'ora le luci: in Abruzzo stanno già aderendo decine di Comuni: l'auspicio che da qui al 31 marzo se ne aggiungano tanti altri e che soprattutto a partire da questo gesto simbolico le Amministrazioni locali si concentrino su politiche di efficienza e risparmio energetico.

INFO: 3683188739

WWF  ABRUZZO

Criticità maggiori su trasporti, efficienza nei consumi domestici ed industriali non elettrici.

Abruzzo praticamente autosufficiente per la produzione di energia elettrica:

vicino l'obiettivo  del 50% da rinnovabili in questo settore.

L'Earth Hour 2012 per promuovere risparmio ed efficienza.

 

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