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Unica Beach, botta e risposta tra Eden Cibej e Giusy Branella

 

GIULIANOVA, 5.2.2013 - Da Unica Beach riceviamo e pubblichiamo la lettera del Sig. Eden Cibej e la replica della Signora Giusy Branella:

 

Gentile dottoressa Branella,
ho letto la lettera inviataLe dal Signor Attilii e che Lei ha inteso girare alla testata “Senza Padroni.it” e a me direttamente nell’evidente scopo di farmi sapere quel che pensano alcuni turisti disposti a tornare a Giulianova purché possano portarsi in spiaggia il loro inseparabile cagnolino.
Non devo fare ricorso alla mia passata esperienza alla presidenza della locale Azienda di Soggiorno e Turismo o alle campagne pubblicitarie, effettuate anche personalmente in Italia e all’estero, per conoscere il pensiero, le esigenze e le richieste dei potenziali villeggianti; né dovrò richiamarmi a quanto ci sottopose Vittorio De Sica nel suo celebre film “Umberto D” per tener presente l’importanza di un amico a quattro zampe quando una persona vive sola. Non permettendomi neppure col pensiero di offendere chi segue abitudini diverse dalle mie, non posso accettare facili esclamazioni di principio del tipo “loro non amano gli animali” o gratuiti giudizi su ciò che è o non è “questione di civiltà”: sarebbe fin troppo facile mettere in evidenza gli usi e i costumi dei popoli civili e confrontarli con scelte politico-amministrative la cui ostinazione sembra essere prodotta da ragioni taciute.
Se i lettori vorranno perdonarmi la necessaria schiettezza del tema, mi limiterò a dirLe che un incremento turistico della località non si affida a ottanta metri di spiaggia – qualunque ne sia la destinazione – e men che meno al rischio concreto di vederla disseminata di escrementi canini, oltre che imbevuta di urina, e lasciata alla inconsapevole fruizione concomitante di bambini e animali.
La singolare vanteria municipale del raggiungimento di 45 “presenze” di cani, ad essere avari nelle proporzioni, può comportare quotidianamente almeno 20 deiezioni solide e altrettante liquide. In dieci giorni possono quindi diventare 200; e in un mese, ben 600. Nell’arco della stagione turistica, 1.200. Il tutto su 80 metri di spiaggia: fatte le dovute differenze, una disseminazione del rischio d’impatto più intensa che in un campo minato.
Non si comprende la serena inconsapevolezza degli amministratori davanti al rischio dei bambini di scavare nella sabbia per trovare ben altro.
Rispetto molto il bisogno di compagnia del Signor Attilii, benché trascuri le esigenze igieniche di altri; comprendo meno l’altruismo della Sua battaglia “per i cani” considerata l’accecante notorietà - almeno per i miei occhi - da Lei raggiunta come veterinario con il Suo gratuito impegno che tanto impressiona l’Amministrazione comunale.
La cultura del cane in spiaggia sta popolando di guinzagli anche concessioni limitrofe ai citati 80 metri di arenile: a Lei farà piacere, non altrettanto ai quei bagnanti che a differenza di politici superflui sono capaci di accorgersi che gli accompagnatori di cagnolini passeggiano sulla riva persino sprovvisti di paletta e sacchetto. Come vede, le “questioni di civiltà” distribuite da certi amministratori e da persone “disinteressate” possono avere varie interpretazioni. Tutto dipende dalla misura delle rispettive esigenze igieniche e dalla diversa percezione che si ha dei diritti del bambino – ed in generale di ciascun essere umano – rispetto alla compagnia del proprio cane in una spiaggia affollata.
Con sentiti ossequi,
Eden Cibej

 

 

La risposta di Giusy Branella

 

Gent.le Sig. Cibej
seppur spetti al sig. Attilli la replica alla sua lettera, le risponderò per quel che concerne ciò che è , ed è stato, di mia pertinenza e responsabilità.
Mi permetta , senza nulla togliere alla sua esperienza in merito alle esigenze turistiche, di dissentire sulla "questione di civiltà". Ritengo che ormai sia abbondantemente superata la questione che gli animali facciano o meno parte della società . E' un dato di fatto che ne siano parte integrante e addirittura il cane, secondo le più moderne teorie filosofiche e zooantropologiche, è considerato "co-fondatore" della vita sociale. non si tratta quindi di "scelte politico-amministrative" ma di presa di coscienza di una realtà troppo a lungo ignorata. Un pò come le discriminazioni razziali , o sessuali, oggi ci troviamo ad affrontare quelle animali. E come un tempo, l'umanità ha dovuto lottare per riconoscere diritti, identità e uguaglianza delle persone di colore , o delle donne, oggi ci troviamo a dover prendere coscienza che l'uomo non è altro che un essere vivente distinto dagli altri per una differente tipologia di intelligenza, nè superiore, nè inferiore: soltanto diversa. Le perdono la schiettezza dell'espressione dei propri pensieri, lei perdoni se le faccio notare la mancanza di informazione che dimostra con tali affermazioni. In qualità di medico veterinario che ha avuto la responsabilità dell'aspetto igienico-sanitario degli 80 metri di spiaggia (che alcuni consiglieri comunali , quest'estate,hanno ritenuto "eccessivi") le garantisco che la possibilità che fosse disseminata di escrementi canini e imbevuta di urina, è stata tutt'altro che un "concreto rischio" (come lei dice). La scelta dell'Amministrazione è stata tutt'altro che "inconsapevole" o "superficiale" , dato che , non si è limitata a destinare un'area all'accesso dei cani, ma ha chiesto la presenza di un responsabile che garantisse l'aspetto igienico. Come medico le assicuro che tale compito è stato svolto e anche in modo eccellente dalla sottoscritta e dai colleghi che hanno collaborato con me.
La singolare vanteria , mi permetta di contraddirla, non è municipale, ma è fermamente dichiarata e documentata sempre dalla sottoscritta, e non è del raggiungimento di 45 bensì di 50 presenze giornaliere. Avrebbe comportato l'elevato inquinamento di cui lei parla , se non ci fosse stato un regolamento e se nessuno avesse fatto sì che venisse rispettato. Le deiezioni solide venivano asportate così come quelle liquide. La spiaggia era sotto gli occhi di tutti ed era pulita e tutt'altro che inquinata. Ma non vedo per quale motivo, se tali preoccupazioni affollavano la mente di chi era, o è , contrario, non siano stati interpellati gli organi competenti in materia. Piuttosto che limitarsi a passare per strada sputandoci addosso e offendendoci non sarebbe stato più efficace e logico far intervenire i controlli della ASL?
Gli amministratori, sono stati tutt'altro che sereni nel dedicare un tratto di spiaggia all'uso di chi ha un cane dato che, al contrario del resto di TUTTA LA NAZIONE ITALIANA, il Comune di Giulianova è stato il primo, e al momento l'unico, ad essersi preoccupato di affidarne il controllo medico-veterinario. Le assicuro che i bambini non hanno avuto nessun'altro rischio, scavando nella sabbia, che trovare preservativi e siringhe ad uso umano!!!!
Vede gent.le sig. Cibej , lei trascura, come le dicevo, un aspetto fondamentale della nostra società. Gli animali non sono più considerati, come un tempo, una "compagnia" per chi è solo. Oggi, il mondo moderno ha preso coscienza che la vita è condivisa con altri esseri viventi di cui ormai, se ne è riconosciuta un'identità e individualità ben precisa. E alla luce di ciò le spiego anche che la sottoscritta non sta affatto portando avanti una battaglia "per i cani ". Come ho più volte ribadito nelle mie interviste, ai cani non importa nulla di andare al mare... se non in compagnia del proprio padrone. Il cane è l'animale con un'intelligenza "sociale" più sviluppata dell'uomo, da questo punto di vista è più intelligente degli esseri umani. E' il co-fondatore della nostra società quindi parte integrante di essa. La mia non è mai stata una battaglia, se non dopo i vergognosi eventi di violenza manifestati durante l'inaugurazione di UNICA BEACH . Da quel momento in poi, e sottolineo da quel momento ( domenica 8 luglio 2012 ore 17,00 per l'esattezza) la mia è una ferma opposizione alla prepotenza, alla violenza e alle minacce a cui sono sottoposte le persone che hanno un animale. La mia è una battaglia sociale per i diritti di tutti. UNICA BEACH infatti è davvero, la vera e "unica" spiaggia libera, perchè al contrario delle altre, consente l'accesso davvero a tutti.
L'Amministrazione comunale non penso sia affatto impressionata dal mio "gratuito" impegno, ma credo lo sia dalla mia ferrea volontà di realizzare un progetto per tutta la cittadinanza. Determinazione volta a dimostrare che l'iniziativa sarebbe stata vincente. Per quanto riguarda la mia notorietà, mi fà sorridere la sua affermazione. Lei pensi che in tutte le mie interviste non ho mai nominato la mia struttura. UNICA BEACH ha avuto un enorme effetto mediatico, è vero, ma perchè è una scelta che segna una svolta e di questo ne hanno preso atto tutti, oppositori e sostenitori.
Non esiste la "cultura del cane in spiaggia" . Esiste una società che condivide la propria vita con gli animali. Con UNICA BEACH gli attuali amministratori hanno dimostrato di essere tutt'altro che "superflui" , anzi hanno dato la massima dimostrazione di democrazia accompagnata al massimo senso di "prudenza" scrupolo e attenzione per la sicurezza dei bambini, e di ogni altro essere vivente. Le basti pensare che il tratto di spiaggia di UNICA BEACH e relativo spazio antistante del marciapiede, sono stati i più puliti di tutta la stagione e questo non solo per merito mio, ma della grande civiltà ed educazione di tutti i fruitori e dei loro cani.
Il mondo è cambiato sig. Cibej e le sue affermazioni , tra qualche anno, verranno riportate al pari di quelle che un tempo definivano del donne esseri inferiori e senza anima rispetto all'uomo.
Vorrei infine mettere l'accento su quella che lei definisce "singolare vanteria" di aver raggiunto 50 presenze di cani giornalieri (il che vuol dire almeno 2 persone ogni cane!) Vista la sua esperienza nel settore del turismo e la sua predisposizione ai calcoli, non sarà necessario che le dica quanto incremento può dare UNICA BEACH al turismo .

Distinti saluti
Giusy Branella

 

 

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