TERAMO, 20.4.2013
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Il risanamento della sanità abruzzese è opera
del Presidente della Regione Abruzzo e
Commissario ad acta per la sanità Gianni Chiodi.
A certificarlo è l’autorevole voce della Corte
dei Conti. Finalmente è stata fatta giustizia
rispetto alle infondate rivendicazioni di meriti
del centro-sinistra.
L'Organo di controllo dello Stato sulle
Amministrazioni locali ha affermato che il
risanamento della Sanità in Abruzzo, sia sotto
il profilo "dell'equilibrio
economico-finanziario" che sotto quello "di una
più mirata riqualificazione dell'offerta
regionale ospedaliera" è opera di Gianni Chiodi
ed è intervenuto con i provvedimenti e la
programmazione operativa adottati con gli
esercizi 2010 e 2011". E’ questa la positiva
conclusione alla quale è arrivata la Corte dei
Conti a seguito di una “Indagine sulla sanità
pubblica nella Regione Abruzzo”
illustrata lo scorso 15 aprile a L’Aquila dalla
sezione abruzzese dell’organo di controllo.
“Negli esercizi 2010 e 2011 l’adozione di
Programmi operativi nella gestione della sanità
ha consentito da un lato l’arresto dei disavanzi
e il raggiungimento dell’equilibrio economico-
finanziario del Servizio sanitario regionale,
dall’altro l’avvio di una più mirata
riqualificazione dell’offerta regionale
ospedaliera”.
Nell’esprimere il proprio apprezzamento
sull’attività compiuta dalla Regione, prende
atto che “è stato effettuato un controllo più
stringente rispetto agli esercizi passati, a
partire dal 2009, sui bilanci aziendali, in
sinergia con quanto sollecitato nei precedenti
referti”.
La sottoscrizione del Piano di rientro da parte
della precedente Giunta di Centrosinistra, a
parere dell'Autorità Contabile infatti, "non
è stata di per se sufficiente e si è rilevata
del tutto carente per contrastare il persistere
della maturazione di un disavanzo legato più a
carenze strutturali che non a problemi
contabili".
Da quanto afferma la Corte, quindi, emerge
inconfutabilmente che le riforme sono iniziate
con Chiodi e riguardano sia i conti,
finalmente in equilibrio strutturale per il
terzo anno consecutivo, sia i servizi e
l'offerta sanitaria. Il tempo è galantuomo e
finalmente è stata fatta chiarezza su chi sia
stato l’artefice del risanamento che ha
consentito alla Regione Abruzzo di uscire dal
novero delle “regioni canaglia” e ci ha portato
ad essere modello di riferimento, al punto di
essere l’unica regione italiana che ha potuto
attuare una riduzione delle tasse a famiglie e
imprese. |