TERAMO, 5.2.2013 -
Dal Consigliere Provinciale Indipendente
Riccardo Mercante riceviamo e pubblichiamo:
Oggi non pagare più la tassa sui rifiuti è
possibile. La soluzione è lì, a portata di mano
e già operativa in altre realtà. Il centro di
riciclo di Vedelago è l’esempio virtuoso di come
sia possibile arrivare a soglie di riciclo e
riutilizzo vicine al 99%. Le conseguenze sono
l’eliminazione delle discariche, l’incenerimento
dell’idea di ricorrere ai termovalorizzatori
velenosi e convenienti solo per chi li impianta
e gestisce, la rivendita con profitto sul
mercato dei rifiuti riciclati e il
consequenziale abbattimento e azzeramento delle
tariffe TARSU e TIA per i cittadini.
Le scelte sono due. Se consideriamo ad esempio
un kg di plastica, il ricorso al riciclo
permetterebbe di recuperare un kg di granulato
di plastica utilizzabile con profitto nel
settore edile. La seconda, quella seguita
finora, prevede il sotterramento in discarica o
peggio ancora l’incenerimento con l’aggravio che
per riprodurre ex novo il kg di plastica ci
vogliono anche 3 kg di petrolio.
Sembrerebbe una decisione facile da prendere, ma
per fa ciò naturalmente c’è bisogno di uno
slancio della politica, di una recisione dei
fili unti esterni che spesso la manovrano, di
una virata concreta verso il fabbisogno del
cittadino, verso la tutela della sua salute e
del suo portafoglio.
Azioni non intenzioni, che s’intravedono
nell’impulso che il sindaco Brucchi sta dando al
Centro di Riciclo Teramo improntato sul modello
Vedelago. Una scelta responsabile e
lungimirante, ancorché con due anni di ritardo,
che è mancata alla giunta provinciale quando nel
Marzo 2011 ha deciso di respingere un o.d.g. del
sottoscritto che illustrava la soluzione
virtuosa del ciclo dei rifiuti improntata sulle
cinque R: riduzione, raccolta differenziata,
riciclo a freddo, riutilizzo, ricerca.
Nel prossimo consiglio provinciale del 7
Febbraio l’amministrazione ha la possibilità di
riscattarsi e di manifestare quello slancio
atteso da tempo dalla cittadinanza, chiudendo
definitivamente la strada all’inceneritore in
favore di un approccio all’emergenza rifiuti
eco-sostenibile e che inizi a considerare gli
stessi come vere e proprie materie prima e non
come polvere da mettere sotto il tappeto o da
bruciare guadagnandoci un tanto al kg con le
nostre bollette. |