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Lotta all’immigrazione clandestina, 40 datori di lavoro nella rete

 

TERAMO, 9.8.2013 - Personale di questa Squadra Mobile, nell’ambito delle attività svolte per contrastare fenomeni delittuosi legati all’immigrazione clandestina, procedeva ad un attento monitoraggio delle numerose pratiche presentate presso lo sportello unico per l’immigrazione  relative alla c.d. “emersione” di cittadini extracomunitari irregolari già presenti sul territorio nazionale.  In tale contesto venivano estrapolati i dati relativi a numerosi datori di lavoro residenti in questa provincia  che avevano fatto richiesta di emersione, a favore di lavoratori extracomunitari  già occupati irregolarmente alle loro dipendenze, in qualità di colf o badanti, come previsto dalla  legge 109 del 2012 del 9/8/2012. Gli accertamenti esperiti venivano, pertanto, indirizzati alla verifica dell’effettiva presenza di questi lavoratori domestici presso i luoghi lavorativi indicati nelle dichiarazioni presentate telematicamente presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Teramo nel previsto periodo di legge ricadente tra il 15/9/2012 ed il 15/10 2012. La citata legge richiedeva che le dichiarazioni di emersione fatte dai datori di lavoro  dovevano riguardare lavoratori domestici irregolari già alle dipendenze degli stessi da almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della legge. L’attività di indagine ha evidenziato in moltissimi casi l’assoluta falsità di tali istanze in quanto nel corso degli accertamenti esperiti i cittadini extracomunitari beneficiari delle dichiarazioni di emersione, di fatto non sono stati trovati presso le abitazioni specificate quali rispettivi posti di lavoro. L’attività svolta ha consentito di indagare 40 datori di lavoro di cui 11 stranieri  per i reati di favoreggiamento alla permanenza sul territorio dello stato di cittadini extracomunitari al fine di profitto e per falsità ideologica e materiale commessa dal privato.  Nel corso dell’indagine, è emersa la figura di un cittadino marocchino C. T. di anni 34 residente a Campli  capace di fungere da collettore di numerose istanze tra i datori di lavori e i cittadini extracomunitari. In taluni casi è stato accertato che gli stranieri beneficiari della regolarizzazione hanno sborsato somme cospicue di denaro variabili da 3.500 a 8000 Euro.

 

Il Portavoce Addetto Stampa della Questura

Favorivano la permanenza sul territorio nazionale  di cittadini extracomunitari.

 

 

 

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