ROSETO
DEGLI ABRUZZI
(Te), 13.12.2013
- Si è
svolta oggi in Comune una riunione con la locale
associazione Balneatori, presieduta da Bruno
Pierandozzi, l'Adusbef, rappresentata da
Luciano Scaramazza e Confcommercio,
referente Lina Polisini, per
regolamentare le attività commerciali sulle aree
demaniali marittime. Presenti per
l'Amministrazione il sindaco, Enio Pavone,
il segretario generale dell'Ente, Vincenzo
Benassai, il responsabile dell'Ufficio
Commercio, Giuseppe Vallese, e Daniele
Vallonchini dell'Ufficio Demanio. Nel corso
dell'incontro, si è deciso di non concedere
alcuna nuova autorizzazione per l'anno 2014 per
il commercio ambulante sul demanio marittimo.
I rappresentanti delle associazioni
commercianti, balneatori e consumatori hanno
sollecitato, inoltre, interventi più mirati e
incisivi per contrastare il commercio abusivo in
spiaggia, facendo presente che il fenomeno
costituisce concorrenza sleale e colpisce
duramente gli operatori locali tenuti, invece, a
rispettare tutta una serie di adempimenti in
materia fiscale, igienico-sanitaria ecc.
"Da parte dell'amministrazione e del
sottoscritto - dichiara il sindaco Enio
Pavone - c'è l'impegno a convocare le
parti ad un nuovo tavolo, in programma nel
prossimo mese di febbraio, per pianificare e
coordinare una serie di interventi, tra cui le
necessarie iniziative di sensibilizzazione dei
cittadini, affinché nella prossima stagione
balneare il fenomeno del commercio abusivo in
spiaggia possa essere efficacemente circoscritto
ed eliminato. Come avviene in altri centri
balneari, tra i quali Rimini, la nostra idea
- prosegue il primo cittadino - è quella di
attivare una collaborazione tra pubblica
amministrazione e operatori per effettuare
servizi di controllo e vigilanza privata sulle
spiagge, sin dalle prime ore del mattino, al
fine di verificare i punti di smistamento delle
merci vendute illegalmente".
Come già
fatto per altri settori, inoltre,
l'Amministrazione intende programmare delle
iniziative di educazione alla legalità rivolte
ai consumatori, per dissuaderli dall'acquisto di
prodotti venduti illegalmente e di merci
contraffatte, che mettono in crisi l'intera
filiera di produzione. |