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								INDIAN SPRING (Nevada), 
								29.8.2014 
								-Mezzogiorno 
								di fuoco nel desolato deserto del Nevada. 
								L’opprimente silenzio è rotto dall’urlo di una 
								sirena che giunge da un agglomerato di edifici 
								grigi, circoscritti in un gigantesco esagono, 
								che comprende il Southern desert Correctional 
								Center di Indian Spring, dove 
								si erge una prigione in cui  ogni giorno i 
								detenuti si alzano  e vanno a lavorare 
								nell’officina del penitenziario, anche per 
								restaurare preziose auto d’epoca, consumate dal 
								tempo. 
								
								
								Qui alloggiano 2671 carcerati, che si recano 
								alla mensa per poi trascorrere mezz’ora  sul 
								vasto cortile cintato da reti spinate alte 10 e 
								15 metri, mentre con l’ultimo aumento del 7% di 
								detenuti, sono stati innalzati due grossi 
								caseggiati e istituite due classi con due 
								librerie. 
								
								
								Alle 13.oo un centinaio di detenuti, molti dei 
								quali hanno già trascorso qualche anno dietro le 
								sbarre, tornano in un’aggiornatissima officina  
								per continuare il lavoro di restauro di valide 
								vetture. 
								
								
								Nella buona condotta dei detenuti è compresa 
								anche una buona dose di lavoro come carrozzieri 
								e meccanici dell’atelier del penitenziario. 
								
								
								A collezionarle e ripararle, in gran parte, è 
								l’Imperial Palace, il Casinò più importante 
								di Las Vegas che le espone  al pubblico, 
								e spesso le vende ai ricchi collezionisti o al 
								mitico Carrol Scelby che rimette in vita 
								i suoi storici  “capolavori”. 
								
								
								Auto di oggi, ma anche auto di ieri, riportate 
								all’antico splendore senza badare  a spese, o  
								sopratutto… all’olio di gomito. 
								
								
								A Indian Spring i detenuti con un pugno di 
								dollari settimanali (5 dollari e mezzo  all’ora) 
								si pagano il  cibo, la branda e le immancabili 
								tasse, aiutano i figli  e mettono da parte 
								qualche  dollaro. 
								
								
								Lavorare duro nel carcere  Usa non è, comunque, 
								una novità.  Solo nel Texas qualche anno 
								fa 42 penitenziari hanno venduto 105 milioni di 
								dollari di materiale vario, targhe per auto,  
								mobili e chi più ne ha più ne metta. 
								
								
								Da Indian Spring escono tutti i prodotti 
								immaginabili, ed il Senato dello stato ha 
								proposto un progetto di legge che richiede alle 
								prigioni  di far lavorare i detenuti un minimo 
								di 48 ore settimanali. 
								
								
								 
								
								
								MACCHINE STORICHE MILIONARIE 
								  
								
								
								 Col 
								meticoloso lavoro dei carcerati di Indian Spring 
								sono risorte sino ad oggi macchine storiche di  
								grande valore. 
								  
								
								
								«Io 
								faccio parte di coloro che ridanno vita alla 
								storia» 
								afferma con un pizzico di orgoglio il  neo 
								studente di medicina  G.F., arrestato per 
								furto, che insieme a D.L., un gigante 
								biondo e capelluto, ha appena concluso la  
								rifinitura di una Mercedees 770 del 1943. 
								
								
								Da qui, tra l’altro, uscirono pimpanti ed 
								ammirate la Maserati del 1939 di Benito 
								Mussolini, la convertibile  T Bird Capri del 
								1955 della  diva Marilyn Monroe, la 
								Cadillac Eldorado 1976 di Elvis  Presley, 
								appassionato  della marca GM, la V16 cilindri 
								Duesemberg del famigerato Al Capone e poi 
								la Cord 1037 del famoso attore westerm Tom 
								Mix, per non dimenticare  la Packard 1934 di
								Clark Gable, varie  “Cobra”  ed una 
								Dusemberg 1928 modelli che la Imperial Palace 
								valuta oltre 3 milioni di dollari, ed altri vari 
								modelli rimessi a nuovo che hanno preso parte 
								con successo al Concours d’Elegance
								di Peble Beach in California. 
								  
								
								
								Sì, dietro le grandi regine del Concours di 
								eleganza, c’è anche il lavoro di tanti detenuti.
								
								
								«La 
								vita qui non è poi tanto malvagia- 
								afferma il trentenne J.V. -. Sistemo 
								una macchina e torno a casa!..» 
								
								
								«Per 
								riparare una vettura malmessa, impiega 5-6 mesi 
								- spiega  Brian Connet, manager del 
								reparto - Qui vengono riparate anche tante 
								vetture di vasta varietà. Corvette, Mustang, 
								Ford, Chevrolet pick up ed i proprietari 
								spendono somme sostanziose». 
								  
								
								
								Quali benefici, oltre che finanziario, ottengono 
								i detenuti? 
								
								
								«In 
								media un proprietario può spendere anche 80-100 
								mila dollari per il restauro, circa un terzo di 
								quanto pagherebbe in uno degli specializzati 
								atelier degli Usa.
								
								
								Il “riformatorio” stabilisce che un restauratore 
								al termine della condanna scala 10 giorni di 
								carcere. Non è molto, ma meglio di niente», 
								conclude Connett. 
								  
								
								
								LA “REDENZIONE” 
								NEL LAVORO 
								  
								
								
								
								  
								  
								  
								  
								
								
								Qui si odono soltanto i colpi di martelli, il 
								graffiare delle smerigliatrici che creano 
								cascate di scintille, e la voce del supervisore 
								che fornisce indicazioni ai “prescelti” per la 
								loro abilità meccanica e la loro condotta. 
								
								
								Negli altri reparti ognuno svolge altre 
								mansioni, come guida di trattori e scavatrici, 
								costruzioni, riparazione di mobili, targhe per 
								auto ecc. 
								
								
								«Se 
								è vero che il lavoro nobilita l’uomo 
								- dice Warde Sholnik, p.r. del carcere -
								questa massa umana che ha violato la legge, 
								domani potra’ dire:”nel lavoro ho trovato la mia 
								redenzione». 
								
								
								Usciranno dal  carcere una volta scontata la 
								loro pena, ma anche dopo aver restaurato vetture 
								da sogno…E questo è il loro sogno che diventa 
								realtà. 
								
								
								Laggiù, sotto la sferza impietosa del sole, 
								qualche uccello cerca riparo fra i cespugli ed i 
								cactus, mentre le vipere velenose compiono 
								-impunite- le loro stragi quotidiane.  |