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Pineto: Oltre 200 partecipanti al Flash mob per la scuola dell'infanzia

 

PINETO, 25.3.2014 - Cappellini colorati contro il cielo e musica gitana al flash mob di Pineto per la scuola

dell’infanzia obbligatoria. Nella mattinata di domenica 23 marzo più di duecento persone hanno preso parte al flash mob tenutosi in Piazza del Comune a Pineto, per chiedere al governo una legislazione che sancisca l’obbligatorietà della scuola dell’infanzia. Insegnanti, educatori, genitori e

bambini si sono riuniti puntuali davanti alla Chiesa di Sant’Agnese e, allo scoccare dell’ora prestabilita, hanno dato il via alle danze seguendo la coreografia di Rita Di Marco. Sulle note di “Quantum Utopia” di Goran Bregovic, tutti si sono esibiti nel ballo per un quarto d’ora, sventolando in aria i tanti cappelli colorati e mostrando i cartelli che ogni manifestante aveva appeso al collo, su

cui erano sintetizzati in una parola i numerosi diritti dei bambini!

 

«L’appuntamento per colorare il cielo di Pineto in favore della Scuola dell’Infanzia è stato un vero successo», spiega Federica Casilli, la responsabile dell’organizzazione per i rappresentanti dei genitori, «la comunità si è riunita stamattina nella Piazza del Comune per chiedere a gran voce, con entusiasmo e a ritmo di musica, una legislazione che possa regolamentare seriamente la frequenza della Scuola dell’Infanzia da parte dei bambini dai 3 ai 5 anni. Con l’entusiasmo che gli organizzatori si aspettavano, sono intervenute più di 200 persone giunte da Pineto e dalle frazioni di Borgo S. Maria, Mutignano, Scerne di Pineto, Torre S. Rocco. La volontà di far sentire la nostra voce fino a Roma, attraverso la raccolta delle firme, aveva convinto già in mattinata 150 persone, ma si continuerà anche nei prossimi giorni».

 

Oltre a Federica Casilli, le altre rappresentanti dei

genitori che hanno partecipato all'organizzazione sono state per Pineto Itela De Simone, Simona Petraccia, Simona Marinucci, Luisa Merletti, Giovanna Sorbo, Sabina Melchiorre e Giuseppina Giancroce, per Borgo S. Maria Francesca Di Vittorio, per Mutignano Maria Palladini, per Scerne di Pineto Rita Di Marco e Cristina Marini e, infine, per Torre S. Rocco Franca Di Febo!

Numerosa anche la partecipazione da parte delle insegnanti di scuola materna, che hanno risposto in maniera attiva all’iniziativa.

 

«L’idea è nata da una spinta latente che già da mesi era dentro di noi», spiega l’insegnante Daniela Mariani, parlando a nome delle sue colleghe - le referenti di

plesso per le scuole dell’infanzia dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” del comune di Pineto - Claudia Capacchione, Valentina Di Pietro, Giovanna Bruni, Annamaria, Patrizia Guarriello, «i preparativi per il flash mob sono iniziati a fine gennaio e hanno richiesto molto impegno da parte di tutti. Avere una legislazione adeguata è importante perché in un momento di particolare crisi come quello che stiamo vivendo, in cui il governo è costretto ad operare tagli continui, senza l’obbligatorietà diventa impossibile garantire le giuste risorse alla scuola dell’infanzia. Per raggiungere i pre-requisiti dell’autonomia, dell’identità e della competenza, che si rivelano fondamentali per lo sviluppo del bambino e nella scuola primaria, è necessario che ai piccoli dai tre ai cinque anni venga garantita la frequenza scolastica in un’istituzione a cui siano concessi appositi finanziamenti. Siamo contente che il messaggio sia stato recepito dalla cittadinanza, come dimostra la numerosa partecipazione al flash mob da parte di tutta la comunità!».

 

Tra le altre insegnanti ad aver preso parte al flash mob, figurano Elisa D’Angelo, Marisa De

Berardinis, Adelia Pennaroli, Marisa Alcini, Graziella Di Bartolomeo, Annalia Triozzi, Tamara

Cappelli, Alessandra Corneli e Angiolina Leodori.

 

Per le rappresentanti dei genitori

Federica Casilli

«L’Infanzia un diritto, la Scuola un obbligo, il Flash Mob un dovere»

 

«Se l'infanzia è un diritto, avere una scuola che educhi i nostri bambini non può essere qualcosa di facoltativo, ma un dovere da parte dello Stato.

Facciamo sentire la nostra voce e facciamola sentire fino a Roma!

Frequentare una Scuola dell’Infanzia non è tempo perso, ma una scelta importante.

In Italia, i bambini tra i 3 e i 5 anni che la frequentano sono circa il 93%. Ciò significa che la quasi totalità delle famiglie italiane già ne riconosce l’importanza didattica e pedagogica, nella naturale continuità educativa con la Scuola Primaria.

E i bambini che appartengono al rimanente 7%?. La realtà è che spesso le domande d’iscrizione non sono accolte per mancanza di posti, sedi o strutture.

L'obbligo quindi è da intendersi soprattutto per LE ISTITUZIONI che DOVRANNO ATTIVARSI per garantire la frequenza a tutti i bambini richiedenti.

Chiediamo una legge che renda la Scuola dell'Infanzia  una Scuola obbligatoria con appositi piani di finanziamento».

 

 

 

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