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Squeo (Federpesca) polemico sul sistema del fermo biologico

 

GIULIANOVA, 8.7.2014 -  Walter Squeo, presidente di Federpesca Abruzzo, riferisce che si è tenuto un incontro presso la Direzione Generale della Pesca insieme alle altre associazioni di categoria per dirimere  alcune questioni rimaste in sospeso circa il fermo biologico della pesca nel 2014.
«In particolare - dichiara Squeo - si è mantenuto il compartimento di Brindisi nell’areale dello Jonio/Tirreno (fino a Imperia) nonostante le richieste di accorpamento di Brindisi con Bari. Inoltre è stata cassata l’ipotesi, pur avanzata dal Ministero, di limitare la possibilità di indicare un porto-base diverso da quello di iscrizione solo alle imprese che avessero effettuato tale scelta operativa per almeno 75 giorni nei due anni precedenti, in quanto avrebbe rappresentato un appesantimento e vincolo eccessivo. La direzione della pesca - continua il rappresentante di Federpesca- è però intenzionata ad introdurre una norma per evitare lo sbarco nei porti dove si sta attuando il fermo pesca».


Per quanto riguarda i periodi viene confermato il seguente calendario:

1.   Trieste Rimini 42 giorni consecutivi  a partire dal 28 luglio;

2.   Pesaro Bari 42 giorni consecutivi  a partire dall’11 agosto;

3.   Brindisi Imperia 30 giorni consecutivi a partire 15 settembre;

4.   Per la Sicilia e Sardegna  si rinvia alle determinazione da parte delle rispettive Regioni.

 

Pescano le vongolare abruzzesi e tutto il comparto della piccola pesca costiera ossia i piccoli battelli adibiti alla pesca delle retine che garantiranno sogliole, cicale, mormore e tutto altro pesce che staziona sotto costa.  Squeo è polemico anche sul ritardo di pagamento del fermo biologico 2013: «Solo in Italia accade questo per la lentezza di tutto il sistema burocratico della nostra nazione. Infatti, in tutti i paesi comunitari - conclude Squeo - il compenso è stato dato in modo tempestivo ai pescatori, che oltretutto adottano un sistema di cassa integrazione non in deroga come accade per i pescatori italiani, che sono costretti ad adottare regolamenti comunitari dispendiosi e che poi non vengono tutelati dalla politica comunitaria italiana».

   
  Walter Squeo Federpesca

 
 
 

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