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Rapagnà chiede tre referendum abrogativi sugli sprechi della politica

 

ROSETO DEGLI ABRUZZI, 4.5.2014 - Il Comitato promotore dei 3 Referendum regionali abrogativi di alcuni costi e sprechi della politica, ha chiesto al Consiglio regionale di produrre “interpretazione autentica” degli articoli della Legge Regionale n. 44/2007 che il responsabile del procedimento referendario e l'Ufficio di Presidenza hanno ritenuto essere di interpretazione “controversa” rispetto agli Articoli 75, 76 e 77 dello Statuto della Regione Abruzzo.

La richiesta è stata avanzata a seguito del “parere” del Collegio per le Garanzie Statutarie al quale si è rivolto il Presidente del Consiglio Nazario Pagano, che, nel rendere il proprio parere, tra l'altro, ha affermato che, in questi casi di norme controverse in merito all'avvio della iniziativa referendaria nel periodo di “prorogatio” e nei sei mesi precedenti e successivi alla elezione del nuovo Consiglio regionale, così come già avvenuto per materie elettorali, “la scelta è rimessa alla discrezionalità del legislatore regionale”.

Il Comitato, promuovendo i 3 referendum, intende sollecitare, oltre che il taglio dei costi della politica, la riforma e lo scioglimento, di tutta una pletora di Enti “strumentali” che gestiscono alcuni servizi pubblici essenziali, quali per esempio il Trasporto Pubblico Regionale, le Risorse Idriche, i Rifiuti, la Sanità, la FIRA, la Edilizia Residenziale Pubblica.

La necessità di dover “richiedere” lo svolgimento di questi “Referendum abrogativi regionali” è un “tentativo dal basso” di una possibile “riforma” e riduzione dei costi impropri e aggiuntivi della politica, proprio in Abruzzo dove in questi anni è stato evidenziato che il livello professionale in molte istituzioni locali è spesso assai modesto, soprattutto laddove la gestione della cosa pubblica è stata condizionata da interessi di parte, e dove la politica del personale ha seguito la logica del clientelismo, con scelte prive di riscontro in ordine alle mansioni svolte e perfino ai titoli di studio posseduti.

E' sotto gli occhi di tutti come la stessa richiesta di giustizia da parte dei Cittadini, Utenti e Consumatori, il rifiuto della inefficienza e la insofferenza per i costi che la collettività subisce in relazione ai servizi non adeguati, dimostra, anche, quanto sia diffusa la omissione di segnalazione alla quale, invece, sono tenuti soggetti in relazione alla funzione che rivestono nell'ambito delle strutture amministrative.

In Abruzzo, i comportamenti contrari ad doveri di ufficio indignano moltissimi Cittadini, i quali sono però indotti a rivolgersi, non alle Istituzioni legislative e amministrative preposte, ma al Pubblico Ministero presso la Corte dei Conti, per segnalare e denunciare lo spreco di denaro pubblico causato dalla inefficienza soprattutto di enti ed istituzioni locali, nei quali si sono affermati e consolidati nel tempo situazioni sempre più difficili da rimuovere senza alterare l'equilibrio dei consensi.

Dal 10 marzo scorso, l'Ufficio di Presidenza ed il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, hanno “bloccato e rinviato” lo stesso deposito dei 3 quesiti referendari e dei moduli per la raccolta delle firme, nonostante il “parere” richiesto al Collegio per le Garanzie Statutarie affermi che lo Statuto della Regione Abruzzo, nei sei mesi antecedenti e in quelli successivi l'elezione del Consiglio regionale, in realtà impone il divieto non dell'iniziativa referendaria, ma solo dello svolgimento del referendum abrogativo, e che, a stretto rigore, lo Statuto regionale nel semestre anteriore ed in quello successivo alle elezioni regionali preclude solo lo svolgimento del referendum.

Il “pre-giudizio politico” del Presidente Pagano sembra, ad oggi, insuperabile. Per questo il Comitato Promotore si è rivolto direttamente al Consiglio regionale, chiedendo di produrre una “interpretazione autentica” prima del suo scioglimento, al fine di consentire la indizione e lo svolgimento dei referendum giudicati ammissibili in una data compresa tra il 15 aprile ed il 30 giugno del prossimo anno 2015.

 

 

Per il Comitato promotore

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

 
 
 

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