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Bandiera Blu 2014: «Il riscatto adesso parta dai fiumi»

L’Arta conferma i dati del 2013: è balneabile l’80% della costa

 

PESCARA, 15.5.2014 - Le quattro Bandiere blu ammainate martedì sulla costa abruzzese dalla Fee sono un colpo duro da incassare.

«La perdita di ben quattro vessilli sinonimo di acque pulite e servizi di qualità, se da una parte danneggia l'immagine turistica della nostra regione, a pochi giorni dall'apertura ufficiale della stagione balneare, dall'altra chiama pesantemente in causa responsabilità istituzionali a vari livelli».

A firmare l’atto di accusa è il segretario regionale della Federazione autonoma dei Balneatori, Cristiano Tomei, che punta l’indice contro la Giunta regionale e le quattro amministrazioni comunali (Martinsicuro, Alba Adriatica, Giulianova e Ortona) coinvolte nel declassamento decretato dalla Fee, la Fondazione per l'educazione ambientale che gestisce l'ambito riconoscimento. A detta del responsabile della Fab-Cna, la cancellazione di quattro Bandiere Blu altro non è che «il frutto maturo di politiche negative, soprattutto da parte della Regione, in materia di turismo balneare».

Politiche che trovano il loro simbolo «nella sciagurata e suicida richiesta all'Unione europea di rinviare al 2027 l'applicazione dei parametri comunitari sul controllo delle acque di balneazione: al contrario di quel che chiede la Giunta regionale - spiega Tomei - solo un loro costante monitoraggio e l’avvio dell'azione di risanamento dei fiumi rappresentano la strada da intraprendere».

È quanto chiedono associazioni d'impresa e ambientaliste alla Regione, consapevoli che ormai «esiste un'opinione pubblica avvertita e attenta, che si informa prima di decidere le proprie destinazioni. Ma dalla Giunta non è arrivata alcuna risposta, così come sulla richiesta di avviare un'azione costante di concertazione sulle politiche turistiche per la nostra costa. Si è preferito coltivare l'autosufficienza e le decisioni prese in solitudine: ora se ne vedono i risultati». A rincuorare i balneatori e gli amanti della costa abruzzese ci ha pensato ieri l’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente che svolge i controlli periodici sulla qualità delle acque di balneazione. Completata la prima fase di analisi sui campioni di acque marino-costiere, l'Arta conferma la situazione del 2013, con oltre l'80% di costa balneabile. E' risultata entro i limiti di legge anche l'acqua prelevata nella stazione di campionamento di Alba Adriatica, a sud del Torrente Vibrata, e se il dato positivo verrà confermato dalle successive verifiche (la seconda è in corso), potrà essere rimosso il divieto di balneazione attualmente vigente. Sono 144 i punti di osservazione individuati lungo i 126 chilometri di fascia costiera regionale (in media si effettua quasi un prelievo per chilometro) e il calendario della campagna di monitoraggio prevede per il periodo aprile-settembre sei campionamenti con cadenza mensile, in alcuni casi quindicinale.

 

  Da www.iltempo.it

 

Cristiano Tomei, responsabile della Fab-Cna: «La perdita di ben quattro vessilli sinonimo di acque pulite e servizi di qualità, se da una parte danneggia l'immagine turistica della nostra regione, a pochi giorni dall'apertura ufficiale della stagione balneare, dall'altra chiama pesantemente in causa responsabilità istituzionali a vari livelli».

 

 
 

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