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Abruzzo: Chiude Il Tempo, a rischio Il Centro e Il Messaggero

 

PESCARA, 29.10.2014 - Venerdì mattina, alle ore 11, davanti alla redazione del Tempo di Pescara, si terrà una manifestazione dei giornalisti precari de Il Tempo, Il Centro e Il Messaggero, contro la chiusura del Tempo e il ridimensionamento delle altre due testate abruzzesi, e contro lo sfruttamento dei giornalisti precari. Al termine della manifestazione, il presidente dell'ordine Pallotta e i vertici del sindacato occuperanno la redazione: sarà l'occasione per svolgere un'assemblea, nel corso della quale fare il punto sulla situazione delle testate giornalistiche abruzzesi e sulle condizioni dei precari. Speriamo di poter contare sulla tua presenza e sulla tua collaborazione nel far circolare la notizia. In allegato il manifesto con le ragioni della protesta.

 

da Stefano Buda

FUNERALE

DELL’INFORMAZIONE ABRUZZESE

31 ottobre 2014, ore 11.00

IL TEMPO, dopo 60 anni, chiude la redazione regionale e scompare dalle edicole abruzzesi.

IL MESSAGGERO sta per chiudere la redazione dell’Aquila e rischia di subire un pesante ridimensionamento.

IL CENTRO, dopo la chiusura delle redazioni di Lanciano e Chieti, è alle prese con scenari incerti e un futuro a tinte fosche.

LE TV LOCALI sono in piena crisi e continuano a far ricorso ad ammortizzatori sociali, se non a licenziare.

IN QUESTO CONTESTO

1) se è vero che la libertà dei cittadini passa per il diritto ad un’informazione pluralistica e trasparente, l’Abruzzo rischia di subire un ulteriore scadimento della propria qualità democratica: a partire da domani, sarà ancora più facile, per qualsiasi gruppo di potere, controllare ciò che resta del sistema dei media in Abruzzo e attraverso di esso condizionare le scelte pubbliche della comunità locale;

2) la debolezza del sistema dell’informazione è resa ancora più evidente dalle insostenibili condizioni alle quali è costretta a sottostare la gran parte dei giornalisti: i giornalisti precari, infatti, sono ormai maggioranza assoluta nelle rispettive testate; sono coloro che cercano e scrivono le notizie; ma sono soprattutto coloro che non hanno diritti (a ferie, malattia o maternità), non hanno tutele né ammortizzatori sociali, percepiscono paghe da fame (che vanno dai 50 agli 800 euro mensili) e sono dunque deboli, ricattabili, esposti ad ogni tipo di pressione e impossibilitati a condurre una vita dignitosa.

Per questo, i precari abruzzesi de Il Tempo, il Centro e Il Messaggero

- lanciano il proprio grido di allarme rispetto alla chiusura de Il Tempo, che dal primo

novembre non sarà più in edicola: gli spazi di democrazia, nella nostra regione, si ridurranno ulteriormente e decine di giornalisti, redattori e collaboratori andranno ad ampliare il bacino di disoccupati;

- esortano le istituzioni e il tessuto imprenditoriale locale a spendersi in prima persona affinché l’esperienza de Il Tempo, in Abruzzo, non venga dispersa e le eccellenti professionalità del giornale possano essere recuperate nell’ambito di nuovi progetti editoriali. Allo stesso tempo invitano tutti a vigilare e ad impegnarsi affinché le realtà editoriali che restano sul mercato, e in particolare il Centro e Il Messaggero, continuino a rappresentare delle risorse per il territorio.

- si appellano all’intera classe politica, sempre solerte nel chiedere il contributo dei giornalisti, affinché si attivi prontamente per dare voce alle istanze degli operatori dell’informazione che rischiano di rimanere inascoltate.

- chiedono un deciso cambio di passo nel trattamento dei giornalisti precari: quelli de Il Tempo, dopo il primo novembre, andranno a casa senza poter contare su alcun tipo di ammortizzatore sociale e senza alcuna indennità o trattamento di fine rapporto. Quelli de il Centro e Il Messaggero continueranno a percepire stipendi da fame e a non godere di alcuna tutela. Vivere e lavorare, in queste condizioni, non è più possibile.

I GIORNALISTI PRECARI DE Il Tempo, il Centro e Il Messaggero

Venerdì 31 ottobre mattina, alle ore 11, davanti alla redazione del Tempo di Pescara, si terrà una manifestazione dei giornalisti precari de Il Tempo, Il Centro e Il Messaggero, contro la chiusura del Tempo e il ridimensionamento delle altre due testate abruzzesi, e contro lo sfruttamento dei giornalisti precari.
 
 
 

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