Silb
Teramo: «Intrattenimenti
abusivi, Amministrazioni
sorde o impreparate e
pochi controlli sul
territorio»
TERAMO,
3.7.2015 -
Su 32 esposti, solo il 13% ha ricevuto
risposta dalle amministrazioni.
Sono le cifre, preoccupanti, dell’attenta
analisi effettuata dal Silb di Teramo sul
territorio di competenza.
Se da un lato, continua la lotta
dell’associazione per fermare l’avanzata delle
feste illegali, organizzate senza le
autorizzazioni necessarie, a danno dell’economia
sana del settore, di contro il presidente
provinciale, Gianpiero D’Angelo, lamenta
scarsa collaborazione da alcuni degli organi
preposti al controllo.
«Nonostante
le decine di segnalazioni da noi inoltrate –
spiega D’Angelo -, solo una
piccolissima percentuale viene presa in
considerazione dalle amministrazioni che spesso
sono le prime ad essere impreparate
sull'argomento. Non convocano le commissioni
comunali di vigilanza sui locali di pubblico
spettacolo e molti dei referenti contattati,
non hanno nemmeno risposto alla nostra richiesta
di farne parte, nonostante la legge ce lo
consenta e la nostra presenza in commissione
provinciale lo confermi».
Il perdurare di questa situazione, le
conseguenze di una cattiva o assente
informazione e preparazione sul tema, sta
mettendo in ginocchio, ed in alcuni casi lo ha
già fatto, le aziende che hanno investito
nell'entertainment, che rappresentano una grossa
fetta dell’indotto legato a turismo e
divertimento.
«Sempre
di più – il rammarico del presidente -,
le strutture di eccellenza che versano in stato
di abbandono. É una situazione che peggiora in
maniera esponenziale ogni anno e soprattutto nei
periodi estivi, quando associazioni culturali e
sportive, circoli privati e movimenti politici
organizzano concerti, dj set con
somministrazione di bevande alcoliche, in tutto
simili a serate disco, ma contravvenendo alle
più semplici norme igienico-sanitare e di
pubblica sicurezza».
A ciò si aggiunge il danno fiscale, di portata
incalcolabile, che si abbatte sulle casse dello
Stato come su quelle dei locali a norma, il 90%
dei quali fanno parte di Silb.
«Questo
muro di gomma che respinge le nostre richieste
di legalità mortifica gli imprenditori –
aggiunge il presidente del Silb di Teramo - ,
mette a rischio le imprese, rafforza la
banalizzazione e l’omogeneizzazione dell’offerta
commerciale, indebolisce le specificità e i
valori dei mestieri ed offendere anche la
rappresentanza di categoria, che cerca di
offrire un contributo costruttivo
contraccambiato spesso con provvedimenti
contrari rispetto alle esigenze rappresentate.
Sulla costa teramana c'é mancanza il controllo
della sicurezza da parte dei vigili urbani della
maggior parte dei comuni nelle ore serali ed é
nullo in quelle notturne».
Sul fronte della repressione la lotta del Silb,
presieduto a livello nazionale da Maurizio
Pasca, è a suon di esposti, dettagliati,
inoltrati a procure, carabinieri, questure,
finanza, polizia municipale, vigili del fuoco,
sindaci, responsabili di settore, prefetture e
Siae, al fine di segnalare locali e feste
danzanti organizzate in luoghi sprovvisti delle
dovute autorizzazioni.
Solo nel 2015 sono oltre 60 gli esposti
già inviati con segnalazione di presunte
attività abusive nelle province di Lecce,
Brindisi, Ascoli Piceno, Brescia, Parma, Teramo,
Roma, Perugia, Napoli, Venezia, Torino,
Campobasso, Arezzo, Ferrara. Cremona. E
l’offensiva non si ferma.
Sul fronte della prevenzione invece, è stata
avviata una capillare campagna informativa, che
coinvolga anche enti, istituzioni, associazioni,
amministrazioni, oltre alla garanzia di una
sempre maggiore qualità, offerte nuove e
variegate, ed evoluzione. Quel quid in più
insomma, che traghetti il popolo della notte
solo su piste doc.