L'AQUILA,
27.12.2016
–
«Un
vecchio detto cinese dice, aspetta seduto sulla
riva del fiume e il cadavere del tuo nemico
passerà. Probabilmente è questo che ha spinto il
consigliere Berardinetti a non far ammettere (da
solo come previsto da regolamento) alcuni
emendamenti M5S al DEFR (Documento Economia
e Finanza Regionale; ndr). Convinto di fare
un danno al M5S, forse per ragioni territoriali,
personali o vecchie ruggini, senza però
rendersi conto che il danno lo ha fatto agli
abruzzesi».
Con
queste parole i
consiglieri Smargiassi e Ranieri
commentano la decisione del consigliere
Berardinetti di non ammettere gli emendamenti
presentati dal M5S per migliorare il DEFR.
«Ed
infatti se Berardinetti, probabilmente, ha
strumentalizzato l’aula di consiglio per una
“vendetta” - commentano i 5 stelle - a
farne le spese sono sempre i cittadini. Ecco
infatti a cosa hanno rinunciato gli abruzzesi:
un controllo sulle partecipate, che
consentirebbe di evitare sprechi di denaro
pubblico, alcuni temi cari alla tutela
ambientale, alle politiche energetiche e alla
attività estrattive, ad un offerta turistica di
eccellenza, ed alla tutela e alla valorizzazione
del patrimonio culturale».
«Cosa
più eclatante - commentano ancora - è
contrario anche al salvataggio di alcuni
tribunali d’Abruzzo, tra cui anche quello di
Avezzano, territorio dello stesso Berardinetti,
poiché per questo colpo di livore è stato reso
inammissibile anche l’emendamento M5S che recita
in parte “Alla
luce della D.G.R. n. 600 del 14.07.2015 e
nell’ambito della programmazione 2017-2019, la
Regione intende mettere a disposizioni le
risorse necessarie per l’attuazione della
prevista intesa con il Ministero della
Giustizia, di cui all’art. 8, comma 4 bis, del
Dlgs. N. 155/2012, finalizzata a realizzare in
via sperimentale la gestione delle sedi
giudiziarie di Tribunali e Procure della
Repubblica di Avezzano, Lanciano, Sulmona e
Vasto con un coinvolgimento diretto dell’ente
Regione. Allo stesso tempo, la Regione eviterà
che dalle iniziative intraprese per la tutela
dei quattro presidi di Giustizia possano
derivare ulteriori oneri a carico delle
Amministrazioni locali, sede dei soppressi
Tribunali e Procure della Repubblica abruzzesi"».
«Lo
stesso Maurizio Di Nicola, Presidente della
prima commissione - spiegano i consiglieri 5
stelle - rappresenta al microfono la sua
delusione in quanto gli stessi emendamenti erano
stati concordati e accettati. Come anche prova a
fare da mediatore il Presidente D’Alfonso, che
ancora una volta però si dimostra senza polso
verso la sua stessa maggioranza che non lo sta a
sentire. Una cosa è certa” concludono
“l’interesse per il bene della nostra regione
deve andare oltre ogni colore politico,
Berardinetti oggi ha commesso un errore, che
crediamo sia visibile a tutti. Ne sarà valsa la
pena?» |