L'AQUILA,
10.8.2016
–
E' stata approvata nottetempo la
legge sul Trasporto Pubblico a firma del
consigliere Camillo D’Alessandro.
Una legge approvata con non poche difficoltà da
parte della maggioranza poiché il M5S ha
evidenziato una serie di criticità sostanziali
per una norma che avrebbe potuto essere
un'occasione per una vera riorganizzazione del
trasporto pubblico locale, anche in funzione di
una trasformazione culturale che vada verso una
mobilità sostenibile.
La legge D'Alessandro, secondo il Movimento 5
Stelle, non solo mette nuovamente le mani nelle
tasche dei cittadini e taglia i servizi, ma
rischia anche di non ottenere i risultati
sperati: non è con gli aumenti tariffari,
infatti, che si può sperare di migliorare la
redditività di un sistema in declino.
«Siamo
intervenuti con una serie di emendamenti per
arginare un disastro annunciato” commentano i
consiglieri 5 stelle “L'arroganza con la quale
il consigliere D'Alessandro ha gestito questo
passaggio” incalzano i consiglieri M5S “non è
servita a nascondere le lacune per la garanzia
dei servizi, e i problemi che l'aumento di oltre
il 15% delle tariffe causerà ai viaggiatori, in
particolare alle fasce più deboli».
«I
nostri interventi, prima in commissione e poi in
aula, sono serviti ad ottenere una maggiore
attenzione verso alcune criticità e a limitare i
danni per i cittadini. Abbiamo infatti ottenuto
l'impegno della Giunta a una valutazione degli
indicatori oggettivi che influenzano l'accesso e
la fruibilità del servizio prima di effettuare
la soppressione delle linee; il forte impegno
nel contrasto all'evasione tariffaria, azione
che aiuterebbe, questa si" spiegano i 5 stelle
“a migliorare quel rapporto ricavi - costi che
oggi genera le penalità sui trasferimenti";
l'ampliamento dell'esenzione per gli studenti
per le tratte verso luoghi di interesse
culturale oltre che per sedi scolastiche ed il
trasporto gratuito per chi certifica
un'invalidità pari al 74%».
«Sono
modifiche necessarie ma che non bastano a
risolvere i problemi di una legge odiosa che non
otterrà i risultati sperati” sottolineano i
consiglieri 5 stelle “una cosa è certa, con il
M5S al governo le scelte sarebbero state
effettuate in altra direzione. Riteniamo infatti
che la mobilità pubblica non debba essere vista
come la seconda scelta per chi abita in aree
interne o versa in condizioni economiche
disagiate. Non ci piace pensare a una regione
dove i ricchi sono autorizzati a muoversi con
mezzi privati e i meno abbienti prendono il bus.
Usufruire dei mezzi pubblici deve essere una
spinta dettata da un modo diverso di concepire
la mobilità, pensando all’ambiente con la
riduzione del traffico cittadino e
dell'inquinamento in piena fruibilità delle aree
metropolitane, ma tutto questo passa attraverso
un ripensamento integrale del Tpl che la
maggioranza non ha il desiderio o il coraggio di
fare». |