TERAMO,
1.7.2017 - Prima
parziale vittoria degli Ambiti Territoriali di
Caccia, Vomano e Salinello, contro le
illeicità e le illegittimità messe in atto dalla
Regione Abruzzo in merito al piano di
contenimento dei cinghiali. Non sono bastate,
purtroppo, le sollecitazioni avanzate dai
presidenti degli Atc Vomano e Salinello, Franco
Porrini e Francesco Sabini, al presidente della
Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. La miopia
della politica regionale ha costretto gli Atc a
presentare un ricorso urgente, per danno
irreparabile, al presidente del Tar Abruzzo al
fine di ottenere l'annullamento, previa
sospensiva, della Delibera di Giunta dello
scorso aprile, con cui si disponeva
“l'organizzazione delle attività di controllo
delle popolazioni di cinghiale”.
Il
Tribunale amministrativo regionale ha dedotto
che “l'attuazione del Piano viene a tutt'oggi
regolarmente eseguita sull'intero territorio
regionale comportando l'abbattimento di numerosi
animali, anche se è stato estremamente
difficoltoso ricercare elementi dimostrativi
essendo stati gli Atc regionali esclusi da ogni
previsione del Piano ed esautorati del proprio
ruolo istituzionale”. Nelle conclusioni il Tar,
nella persona del Presidente, Antonio Amicuzzi,
ha ritenuto “che allo stato sussistono nella
specie le ragioni di estrema gravità ed urgenza
“ e per questo, in attesa della decisione
collegiale di merito, fissata per il 19 luglio
prossimo, ha disposto la sospensiva della
delibera regionale contestata.
«Bastava
un po' di buon senso da parte della Regione
Abruzzo – ha commentato il presidente dell'Atc
Vomano, Franco Porrini – non servivano
ricorsi quando in maniera chiara e dettagliata
abbiamo mostrato a tutti, presidente D'Alfonso
compreso, quanti errori conteneva quella
delibera. Adesso il ricorso è stato presentato
solo per il territorio Teramano, ma mi auguro
che la Regione sospenda la delibera sull'intero
territorio regionale a salvaguardia anche degli
altri Atc. L'Ufficio caccia regionale funziona
male e questa ne è l'ennesima dimostrazione. Ci
auguriamo che l'assessore Pepe capisca gli
errori compiuti e da lui stesso avallati,
altrimenti è preferibile che abbandoni la
politica per incapacità manifesta, fosse solo
nel recepire i suggerimenti di chi ha maggiore
preparazione in materia di lui».
Molto
critico anche il presidente dell'Atc Salinello,
Francesco Sabini. «Ci sono colpe commesse
anche da altri uffici competenti, a cominciare
dalla Polizia Provinciale – ha sottolineato
Sabini – certamente non ci fermeremo alla
sentenza del Tar ma faremo valere in tutti i
gradi di giudizio, amministrativo e penale, i
controlli sull'operato di chi ha commesso,
secondo noi illegittimità. Tra questi soggetti
non tralascio, purtroppo, neanche alcuni
cacciatori che, sebbene avvisati sui rischi che
correvano, hanno preferito approfittare della
situazione per esercitare la caccia in maniera
non corretta».
In questi
giorni numerose le scrofe incinte che sono
cadute sotto i colpi delle doppiette dei
cacciatori.
Le azioni
successive e gli aspetti particolari verranno
illustrati nel corso di una conferenza stampa
che si terrà lunedì, 3 luglio, alle ore 11,00,
nella sede dell'Atc Salinello, in via Argentina
26, a Teramo. |