TERAMO,
21.3.2017 -
Approvata all’unanimità la
convenzione con il Comune di Roseto degli
Abruzzi per l’ampliamento e la messa in
sicurezza del porto turistico: un’opera da 1
milione e 700 mila euro inserito nel Masterplan
di cui la Provincia è soggetto attuatore.
In sostanza è
prevista la realizzazione di un braccio a mare,
che, come si legge nella relazione progettuale
dovrebbe servire a superare le attuali
criticità: «La struttura presenta livelli di
problematicità idraulica e marina che si
ripercuotono sulla sicurezza e sulla possibilità
di una successiva necessaria implementazione…la
mancata protezione del lato mare crea disagi
all’attività portuale per quanto riguarda la
navigazione interna e il traffico marittimo in
entrata e uscita del porto. Il progetto mira a
poter utilizzare le banchine di nord est, lato
mare, dove è prevista la futura localizzazione
della marineria».
«Pur
essendo soggetti attuatori - ha spiegato il
presidente Di Sabatino – abbiamo voluto
restituire un ruolo al Comune di Roseto che si
occuperà del progetto esecutivo e della fase
operativa dei lavori».
«La
settimana scorsa c’è stato un confronto
risolutore fra i Comuni di Roseto e di Pineto
alla presenza di tecnici e progettisti – ha
dichiarato il consigliere Giuseppe Cantoro -
ovviamente Pineto non ha mai avuto nulla a che
dire sulla convenzione in sé ma esisteva, non da
oggi, una preoccupazione diffusa di un possibile
impatto negativo sull’area spondale del proprio
territorio. Insieme ai tecnici delle
amministrazioni coinvolte sono state individuate
delle soluzioni di salvaguardia; adesso stiamo
cercando di capire come finanziare queste opere
e abbiamo già avviato una interlocuzione con la
Regione Abruzzo verificando che ci sono opzioni
praticabili».
Il
vicepresidente Mario Nugnes ha sottolineato il
valore aggiunto del “confronto” che la Provincia
è riuscita a realizzare: «Nonostante le
comprensibili iniziali diffidenze si arrivati a
individuare una soluzione con un percorso
rapido, io credo che questo è il compito della
politica: accelerare i processi andando oltre le
diversità. L’ampliamento del porto di Roseto è
certamente un’opera strategica, che impatterà
positivamente sul turismo e sull’economia legata
alla marineria».
Rinviato
all’unanimità il Piano di ricognizione sulle
partecipate. Si tratta di un adempimento che
deve essere assunto alla luce della riforma
promossa dalla ministra, Marianna Madia, una
riforma che introduce criteri molto stringenti
sul mantenimento delle partecipate nell’ottica
della massima riduzione della spesa e di una
maggiore efficace ed efficienza dell’azione
pubblica.
La Provincia,
come affermato dal vicepresidente Nugnes che ha
relazionato sul punto, ha avviato da tempo
un’operazione di razionalizzazione e attualmente
possiede quote solo in cinque partecipate:
A.GE.NA
società consortile a r.l.
FALG COSTA
BLU società consortile a r.l.
Consorzio
Punto Europa Teramo società consortile a r.l.
Centro
Ceramico Castellano società consortile a r.l.
Leader
Teramano società consortile a r.l.
Stando ai
requisiti tecnici introdotti dalla Madia (ma si
attende un rinvio della data fissata per le
dismissioni prevista per il 23 marzo) sussistono
le condizioni e i requisiti necessari al
mantenimento per due sole di esse, Agena e Falg
Costa Blu, mentre andrebbero dismesse le quote
del Consorzio Punto Europa Teramo, del Centro
Ceramico Castellano e del Leader Teramano.
Soprattutto sulla dismissione delle quote del
COPE – spin off dell’Università di cui è socio
anche il Comune di Teramo – il Consiglio ha
chiesto tempo per verificare se esistono i
margini per mantenere la partecipazione. Alla
proposta di rinvio avanzata dal consigliere
Mirko Rossi si sono associati il consigliere
Federico Agostinelli e Mauro Scarpantonio. Il
presidente Di Sabatino, riconoscendo il valore
strategico per i Comuni e la Provincia di una
struttura in grado di. “intercettare
finanziamenti diretti dall’Europa” ha chiesto
una approfondita verifica sulla possibilità che
questo possa avvenire attraverso il Cope. |