TERAMO,
17.10.2017 -
Si conclude con un mancato
accordo il tavolo di trattativa con l’Hatria Srl
di Teramo; l’azienda ha confermato 55 esuberi e
le procedure di licenziamento. A nulla sono
valsi i numerosi incontri in Provincia e in
Regione per verificare possibilità alternative
e questa mattina il presidente Renzo Di
Sabatino, che ha presieduto il tavolo delle
trattative, si è detto rammaricato dell’esito:
«anche perché si tratta di un’azienda che ha
potenzialità e mercato ma che in questa
circostanza sembra decisa a perseguire un
risultato finanziario con un deciso taglio dei
costi».
I 55 esuberi (su 160 lavoratori),
stando ai dati aziendali, sono impiegati nel
reparto “produzione e magazzino prodotti
finiti”; scontato il dissenso dei rappresentanti
sindacali che parlano di una “vicenda dolorosa
in un territorio già impoverito”. Secondo i
sindacati le «modalità di avvio della
procedura non hanno consentito sin dall’inizio
un confronto sereno ed analitico sulla natura
degli esuberi e delle motivazioni che appaiono
caratterizzate da esigenze che esulano dal
contesto tecnico/produttivo».
Di Sabatino
ha sottolineato l’impegno della Provincia nei
confronti dei lavoratori licenziati affinchè
siano messi in condizione di accedere al più
presto a percorsi di politica attiva finalizzate
alla riqualificazione professionale.
Al tavolo delle trattative erano
presenti: Pierluigi Babbicola – responsabile del
procedimento per il Servizio Relazioni
Industriali dell'ente; Pietro De Camillis –
Dirigente della Regione Abruzzo; Alberto Del
Prete - funzionario dell’Ispettorato
Territoriale del Lavoro di Teramo; per l’HATRIA
Antonio Valentini - amministratore unico –
Mario Di Febbo - direttore Amministrativo,
(assistita da Confindustria Teramo nelle persone
del vice direttore - Luciano De Remigis e
Salvatore Spadaro); per i sindacati la R.S.U.
(Marcello Arcadio, Ercole Marrancone, Roberto
Forcini e Berardo Di Tommaso); la FILCTEM –
C.G.I.L. con Giampiero Dozzi e la FEMCA –
C.I.S.L. con Serafino Masci. |