TERAMO,
25.5.2017 -
Dopo aver celebrato il trentennale della sua
costituzione, con un ambizioso e maestoso Te
Deum di Hector Berlioz, ed aver eseguito con
grande successo anche il Requiem di Wolfgang
Amedeus Mozart lo scorso autunno, l’Associazione
Corale Santa Cecilia di Teramo continua la
felice collaborazione con il Coro Ventidio Basso
di Ascoli Piceno e l’orchestra Benedetto
Marcello di Teramo, proponendo anche quest’anno,
un concerto unico del suo genere, scelto tra le
“chicche” del repertorio di Franz Schubert.
Le parti dei soli saranno affidate al quartetto
di solisti: Valentina Di Cola – soprano, Chiara
Guglielmi – contralto, Nunzio Fazzini – tenore,
Francesco Baiocchi – basso.
Maestro del coro è il M° Giovanni Farina, dirige
il M° Maurizio Vaccarili.
Ma addentriamoci nel programma dei due
appuntamenti:
Magnificat D 486
Messa in Sol maggiore D 167
Tantum Ergo D 962
A fare da cornice allo spettacolo la splendida
Chiesa di S. Maria Assunta di Silvi Marina (TE)
e la imponente Basilica Cattedrale di Teramo,
rispettivamente il 27 ed il 28 maggio alle ore
21:00.
L'esecuzione potrebbe essere preceduta da una
riflessione spirituale di S.E. Monsignor
Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri.
L’ingresso è libero.
L’impronta pre-romantica che Schubert conferisce
queste composizioni risalta in un aura ancora
baroccheggiante, ma carica di sentimento e
colori tipici del periodo successivo.
Strutturalmente il Magnificat D 486 (autunno
1816) è costituito da tre distinti movimenti che
formano un trittico, musicalmente e
drammaticamente. Lo spirito gioioso
dell’accoglienza della divina maternità da parte
di Maria si manifesta, dunque, in tre diversi ma
complementari sezioni tematiche: una prima
costituita da un inno declamatorio, la seconda e
la terza informa lirico-polifoniche lirico
(Amen), tutte capaci di trasformazioni in motivi
drammatici e conclusivi.
La Messa in Sol maggiore D 167 (marzo 1815),
anche questa come la composizione precedente
scritta alla fine del periodo giovanile del
compositore austriaco, ricorda la prima
fioritura liederistica. Un paio di curiosità:
dopo un ”abbellimento” per mano del fratello di
Schubert, Ferdinand, che aggiunse le parti dei
fiati all’orchestrazione per soli archi, venne
pubblicata a Praga come opera del Kapellmeister
Robert Führer, il cui nome entrò nella storia
grazie a questo plagio. Appartenente al genere
della Missa Brevis, inizia con un Kyrie soave,
si esalta con il Gloria, esprime misticità e
fervore nel Credo per passare alla fuga
dell’Osanna nel Sanctus, ripetuta prima e dopo
il Benedictus concertato dai Soli, e concludendo
con un Agnus Dei malinconico in cui tutte le
voci (coro e Soli) si alternano in un botta e
risposta su cui si allungano le ombre scure del
dolore, firma stessa delle composizioni
schubertiane.
Composto dell’ottobre del 1828, il Tantum Ergo
in Mib maggiore D 962
esprime una religiosità dolce e tranquilla,
senza inquietudini di sorta, in cui i ricordi
della musica settecentesca si fondono ad una
melodia di stampo inconfondibilmente
schubertiano e ad effetti di vago arcaismo,
quando il coro spicca in brevi tratti di enfasi
momentanea.
L’evento è sponsorizzato dalla Fondazione Tercas
che da anni contribuisce alla realizzazione di
programmi di prima qualità della Corale Santa
Cecilia. |