TERAMO, 26.8.2017 -
Italia Nostra e WWF
giudicano in maniera estremamente negativa la
richiesta avanzata dal Commissario del Consorzio
Piomba-Fino di avvio della procedura per
l’autorizzazione dell’ampliamento della
discarica di Contrada Santa Lucia ad Atri.
È inaccettabile far
crescere a dismisura una discarica che si trova
a poche centinaia di metri da un Sito di
Interesse Comunitario, istituito dall’Unione
Europea su richiesta della Regione Abruzzo per
le straordinarie valenze naturalistiche e
paesaggistiche, al cui interno è ricompresa una
Riserva naturale regionale.
Ed è ancora più
inaccettabile se si considera che i precedenti
moduli della discarica ancora oggi, a distanza
di anni dalla loro chiusura, presentano numerosi
problemi ambientali e sanitari che sono stati
evidenziati dalla stessa Regione Abruzzo, da
ultimo in una nota del Servizio regionale
“Gestione dei Rifiuti” in risposta alla locale
Sezione di Italia Nostra. È estremamente grave
che si registrino ancora problemi di questo
genere se si considera che, per giustificare il
precedente ampliamento della discarica, fu
affermato dai proponenti che le ulteriori
entrate derivanti dal conferimento dei rifiuti
nel secondo modulo sarebbero state utilizzate a
mettere in totale sicurezza il vecchio sito.
Il raggiungimento
dei limiti di conferimento, che oggi viene
utilizzato per giustificare il terzo modulo, è
poi conseguenza del fatto che, contrariamente a
quanto annunciato al momento del secondo
ampliamento, la discarica di Contrada Santa
Lucia non è stata utilizzata per i rifiuti
provenienti dai comuni consorziati, ma
addirittura per collocare rifiuti provenienti da
fuori regione.
Da ultimo non si
può fare a meno di notare che un Consorzio
commissariato, che si sarebbe dovuto sciogliere
da anni per confluire in un ente di gestione
unico regionale o al più in uno provinciale, non
si sta attenendo alla sola ordinaria
amministrazione, ma continua a ingessare il
territorio con scelte che avranno conseguenze
per molti anni a venire.
Italia Nostra e WWF
chiedono che si apra un confronto sulla gestione
delle discariche esistenti e sulle scelte per il
futuro, evitando di procedere attraverso
forzature nei confronti di un territorio che da
decenni ha svolto responsabilmente un ruolo
determinante per il ciclo dei rifiuti di tutta
la provincia e che ora merita di essere
rispettato e ascoltato.
da
Italia Nostra –
Sezione di Atri e WWF Teramo |