TERAMO,
7.11.2017 -
Importante
scoperta, di rilievo a livello nazionale,
nell’Oasi WWF e Riserva Regionale dei Calanchi
di Atri: un gruppo di giovani della Facoltà di
Scienze Forestali di Ancona, in visita di studio
nell’area protetta, ha trovato, a fine ottobre
scorso, un raro serpente, il colubro del
Riccioli (nome scientifico: Coronella
girondica. sino ad oggi mai segnalato
in quel territorio.
(Foto
di Matteo Di Nicola)
Si trattava
purtroppo di un individuo morto che, proprio per
questo, è stato possibile esaminare con cura
prima di confermare la scoperta.
Il colubro del
Riccioli è un ofide di piccola taglia che a un
occhio inesperto può sembrare vagamente simile a
una vipera e per questo capita che venga
assurdamente ucciso, benché sia al 100% innocuo.
Per sua fortuna ha abitudini molto elusive e
solo raramente capita di incontrarne qualche
individuo.
«Appena pochi
anni fa, nel quadro di un aggiornamento delle
presenze floro-faunistiche nel SIC e nella
Riserva di Atri – racconta il direttore
dell’Oasi dei Calanchi Adriano De Ascentiis –
erano stati censiti anche i rettili. Ci fu anche
in quel caso una significativa novità, con la
segnalazione della presenza di un altro
colubride fino ad allora mai visto da queste
parti, la Coronella austriaca, nota anche come
colubro liscio. Ne fummo piacevolmente sorpresi
e non avremmo mai immaginato di poter trovare da
lì a poco anche quest’altro e ancor più raro
ofide».
«La Coronella
girondica – spiega Francesco Di Toro,
coordinatore della Sezione Abruzzo e Molise
della Socìetas Herpetologica Italica, sodalizio
scientifico che si occupa dello studio di anfibi
e rettili - è una specie a distribuzione
mediterraneo occidentale, presente in Italia
soprattutto, in base alle segnalazioni note, sul
versante tirrenico. In Abruzzo ha una diffusione
prevalentemente collinare con pochissimi
avvistamenti: meno di una decina negli ultimi
cinque anni con ancor meno dati storici. La
segnalazione di Atri, oltre che rappresentare
una novità assoluta per quel territorio, è anche
di notevole importanza per gli studi regionali
su un serpente elusivo e sino a oggi decisamente
poco conosciuto».
WWF Abruzzo |