TERAMO,
18.7.2019 -
Urban
Center è una locuzione anglosassone utilizzata
per designare diverse tipologie di strutture la
cui missione principale è il coinvolgimento
critico delle comunità civiche nelle politiche
di trasformazione della città e del territorio.
Originariamente concepiti negli Stati Uniti
d'America come luogo centralizzato,
istituzionalmente preposto a informazione,
comunicazione e discussione dei progetti di
trasformazione urbana, gli Urban Center
si propongono come arena di dibattito per
amministratori, professionisti,
operatori economici, forze sociali, comitati di
cittadini e singoli soggetti che intendono
contribuire attivamente a delineare il
futuro della città.
In Italia sono numerosi gli esempi virtuosi di
Urban Center, primo di tutti quello di Bologna
( www.urbancenterbologna.it)
e, spesso, queste
strutture sono cogestite dagli Ordini
professionali di Architetti e Ingegneri, insieme
ad altre realtà, pubbliche e private.
Il superamento della tradizionale dicotomia
pubblico/privato, infatti, ha prodotto il
protagonismo di un più vasto parterre di attori
nel processo decisionale ove la dialettica tra
soggetti consolidati (enti locali, imprese e
investitori finanziari) e “protagonisti
emergenti” (società di scopo, organizzazioni
non-profit, gruppi d’interesse
diffuso) può condensarsi negli Urban Center,
“case di vetro” per scenari condivisi di
sviluppo della città.
L'Urban Center, inteso sia come struttura
"fisica" (luogo dove incontrarsi), che come
struttura sociale, è un’intrigante
opportunità per sperimentare nuove forme di
democrazia partecipativa e deliberativa, non
limitata agli aspetti passivi di tipo
comunicativo-informativo, ma
finalizzata alla costruzione condivisa delle
linee guida delle politiche urbane.
Per questo, da anni, i nostri Ordini hanno
chiesto, in passato, alle Amministrazioni
comunali, in primis a quella del Capoluogo, la
creazione di un Urban Center, e l'Ordine degli
Architetti in particolare, con una pagina
facebook denominata TerUrb, ha voluto, negli
ultimi anni, portare
all'attenzione di amministratori e cittadini una
serie di tematiche da condividere, non solo nel
mondo virtuale ma, soprattutto, nel mondo reale.
Apprendiamo, dagli organi di stampa, che, prima
Roseto degli Abruzzi e poi Teramo, hanno creato
i loro Urban Center o almeno strutture che hanno
questo nome e, in particolare:
Roseto con l'approvazione di un regolamento, con
delibera di Consiglio Comunale n. 8 del
07/03/2019, non reperibile sul sito web del
Comune, e la nomina di un Comitato
partecipativo, quale organo dell’Urban
center, composto da due Consiglieri comunali
afferenti al gruppo di maggioranza e uno a
quello di minoranza, da due consulenti
tecnico/scientifici redattori del Piano
Particolareggiato “capoluogo” e, qualora
si ravvisasse la necessità in relazione agli
argomenti da trattare, da un
rappresentante delle Associazioni. Una
struttura, quindi, meramente politica e legata
alla redazione del Piano
Particolareggiato "Capoluogo";
Teramo con la firma di un protocollo di intesa
tra il Comune, l'Università di Teramo e l'Adsu
per favorire la "mobilità dolce" con particolare
riferimento ai collegamenti con il polo
universitario di
Colleparco.
«Due
esperienze senza dubbio interessanti ma che
riguardano situazioni specifiche e coinvolgono
un limitato numero di portatori di interesse
- evidenziano i presidenti dei due Ordini, l'Arch.
Raffaele Di Marcello e l'Ing. Agreppino Valente
- L'Urban Center, però, è molto di più e
ci auguriamo che i due Comuni, seguiti presto da
tutti gli altri della provincia, creino un vero
centro di incontro e condivisione
sulle tematiche della gestione e della
pianificazione urbana, coinvolgendo in primis
gli ordini e collegi professionali ma anche
associazioni e semplici cittadini».
«Teramo
e Roseto
- continuano i due presidenti -
hanno realtà urbane complesse; la prima, come
capoluogo, è interessata da una serie di singoli
progetti che non trovano coordinamento tra loro
e non riesce ad attivare una pianificazione
strategica che tenga conto delle influenze che
avranno sull'intero contesto urbano (in
particolare, per la mobilità, è indispensabile
approvare un Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile); la seconda è in attesa di
un nuovo Piano Regolatore Generale che risolva
una serie di problematiche e rilanci il suo
ruolo di seconda città della provincia».
«Gli
Ordini sono sempre a disposizione per coadiuvare
le amministrazioni -
concludono Di Marcello e Valente -
e dare il loro apporto di esperienze e
conoscenze. La creazione di VERI Urban Center
è indispensabile. Tutto il resto può essere
utile, ma non aiuta ad avere una visione
completa, e condivisa, della gestione del
territorio». |