TERAMO,
19.7.2019 -
La locale
associazione FIAB - Federazione Italiana
Ambiente e Bicicletta - costituitasi a Teramo
qualche mese fa -, prende posizione sull'accordo
firmato nei giorni scorsi tra Comune, Università
e ADS, per la costituzione di un Urban Center
che si occupi di mobilità dolce, con particolare
riferimento ai collegamenti verso il polo
universitario.
«La
notizia - dichiara il presidente
dell'associazione, Gianni Di Francesco - è
senza dubbio positiva, in quanto testimonia un
rinnovato interesse dell'amministrazione
comunale e del mondo universitario verso una
tematica fondamentale per la vivibilità della
nostra città, interesse che ha portato
all'attivazione del progetto MO.VE.TE. che
prevede la creazione di velostazioni in città e
la realizzazione di brevi tratti di piste
ciclabili».
«Ma, a
parte il fatto che l'Urban Center è altra cosa
rispetto ad un singolo accordo tra Enti ed
istituzioni - evidenzia Di Francesco - il
tema della mobilità necessita di un approccio
più ampio e, soprattutto, condiviso con tutte le
realtà del territorio. Teramo è in ritardo con
l'approvazione del Piano Urbano della Mobilità e
non ha un piano della mobilità ciclistica -
biciplan. In Abruzzo esiste una legge regionale
in materia, la 8 del 2013, mai applicata dai
comuni, e anche a livello nazionale, con la
Legge 2 del 2018, sono stati stabiliti obblighi
per le amministrazioni, che purtroppo rimangono
sorde ad ogni sollecitazione».
«Come
FIAB - conclude il presidente
dell'associazione - a livello locale e
nazionale siamo sempre a disposizione per
supportare amministrazioni, organismi pubblici e
privati e semplici cittadini, per la messa in
atto di azioni per implementare la ciclabilità e
la vivibilità delle nostre città. Lo slogan
"Teramo, città del pedone e della bicicletta"
rischia di rimanere tale, se non si attivano
politiche e azioni coordinate, in campo
urbanistico, trasportistico, di tempi ed orari
di lavoro, di spostamenti casa/scuola e
casa/lavoro, ambientali, ecc.. Limitarsi ad
affrontare un singolo tema, quale quello
strategico del collegamento tra città e polo
universitario, seppure sia indice di buona
volontà, rischia di portare al fallimento di
qualsiasi iniziativa. Invitiamo, quindi, il
Comune di Teramo a coinvolgere tutti i portatori
di interesse, attivando un "vero" Urban Center.
FIAB c'è; molti altri potranno dare un
fondamentale contributo». |