GIULIANOVA,
23.7.2019 -
Giunge al suo culmine la stagione balneare con
l’approssimarsi del ferragosto, e con essa entra
nel vivo l’attività di controllo della Guardia
Costiera finalizzata a garantire una cornice di
legalità alle tante attività turistiche e
balneari della costa: questa mattina, infatti,
la Capitaneria di porto di Giulianova e i suoi
quattro Uffici marittimi dipendenti di
Martinsicuro, Tortoreto, Roseto degli Abruzzi e
Silvi hanno passato al setaccio gli
stabilimenti balneari dediti, tra gli altri,
alla somministrazione e lavorazione di alimenti,
con particolare riguardo per i prodotti della
pesca locale, che costituiscono autentico fiore
all’occhiello dell’intera zona costiera.
Sono stati
50 gli stabilimenti ispezionati, ad opera di 16
militari componenti le 8 pattuglie che hanno
operato nei sette comuni costieri della zona.
L’operazione complessa ha portato alla
contestazione, a carico di 7 concessionari, di
sanzioni per un ammontare complessivo di
10.000,00 €, scattate a seguito del rinvenimento
all’interno dei diversi locali cucina dediti
alla preparazioni di alimenti, di prodotto
ittico privo di qualsiasi documento che ne
attestasse provenienza e, soprattutto, qualità,
e in alcuni casi in dubbio stato di
conservazione.
2 i
quintali di pesce sequestrato e avviato alla
distruzione, di cui 70 kg di vongole anch’esse
prive di ogni documentazione che ne certificasse
l’origine e l’iter di verifiche sanitarie
seguite prima della commercializzazione.
Ai
controlli ha preso parte anche personale del
dell’ASL n.4 di Teramo – Servizio Veterinario
d’igiene degli alimenti di origina animale che
ha concorso nelle veirifiche eseguite dai
militari della Guardia Costiera.
«La
maglia serrata di controlli – afferma
Claudio Bernetti, Comandante della Capitaneria
di porto di Giulianova che sovrintende l’intera
costa teramana –
nasce
dall’esigenza di tutelare il consumatore e, di
riflesso, anche gli operatori onesti del
settore, oltreché la risorsa ittica che, come
nel caso delle vongole, è soggetta ad un piano
di prelievo contingentato e frutto di puntuali
studi scientifici. Eludere le norme
somministrando prodotto non tracciato è un danno
che l’imprenditore in primo luogo fa a se stesso
e poi all’intero comparto, poiché inficia la
qualità dell’offerta dell’intera zona. Per
fortuna il fenomeno si è rivelato circoscritto a
un numero limitato di operatori rispetto a
quelli controllati, ma non per questo
l’attenzione sul tema calerà, poiché le
verifiche verranno eseguite con sistematicità,
come sin qui fatto». |