GIULIANOVA,
1.8.2019 -
Ha
pensato bene di arrivare con la propria auto in
prossimità della riva del mare, nel cuore di una
riserva naturale, non preoccupandosi dei danni
che avrebbe potuto cagionare agli ecosistemi di
quella pregiata area, che insiste peraltro su
una fascia di pubblico demanio marittimo: è
quanto accertato alcuni giorni addietro dal
personale della Guardia Costiera di Roseto degli
Abruzzi, intervenuto nella Riserva del
Borsacchio, unitamente a personale della Polizia
Locale di Roseto preallertato da una
segnalazione.
Al loro
arrivo, i militari dell’Ufficio marittimo
rosetano hanno accertato la presenza di un’auto
rimasta bloccata nel pieno di un’area dunale –
dalla quale aveva cercato di divincolarsi con
manovre ripetute – evidentemente danneggiata dal
transito dell’auto e dai tentativi di
disinsabbiarsi.
Per il
comportamento gravemente lesivo della zona di
particolare pregio ambientale che è la Riserva
del Borsacchio e dei suoi preziosi ecosistemi,
il conducente dell’auto è stato segnalato alla
competente Autorità giudiziaria dai militari
della Guardia Costiera, che gli hanno contestato
l’ipotesi di reato di distruzione e deturpamento
di bellezze naturali di un’area sottoposta a
particolare tutela ambientale e paesaggistica.
Ancora, al trasgressore è stato contestato anche
l’accesso, la sosta e il transito su pubblico
demanio marittimo in assenza di autorizzazione,
in violazione all’ordinanza balneare regionale;
comportamento sanzionato dal codice della
navigazione con un verbale di 200,00 €.
“La
noncuranza è la disattenzione
- afferma
Claudio Bernetti, Comandante della Capitaneria
di porto di Giulianova che sovrintende l’intera
costa teramana –
sono
circostanze non contemplate quanto si commette
un illecito e, ancor più, quando si parla di
ambiente. Nessuna tolleranza verso quanti si
approcciano alla cosa pubblica come se fosse
propria, disinteressandosi delle conseguenze
dannose dei propri comportamenti. Elemento
ancora più grave, il fatto che si parli in
questo caso di una Riserva naturale come quella
del Borsacchio, istituita per tutelare i
particolari ecosistemi che al suo interno vi
trovano riparo, e che nella maniera più assoluta
devono essere danneggiati”.
Peraltro,
nel corso della quotidiana attività di controllo
a tutela dell’ambiente, la Guardia Costiera di
Roseto, in sede di ispezione ad uno stabilimento
industriale dell’entroterra rosetano, ha
accertato la mancanza dell’autorizzazione allo
scarico dei reflui industriali in pubblica rete
fognaria. Accertamento da cui è scaturita la
segnalazione del titolare della ditta alla
Procura di Teramo, oltreché l’imposizione –
congiuntamente a personale del distretto ARTA di
Teramo – di stringenti prescrizioni ambientali
per la prosecuzione dell’attività produttiva. |