TERAMO,
2.4.2019 -
Ieri sera Agenti del Reparto Prevenzione Crimine
“Abruzzo” in servizio di controllo straordinario
del territorio nei comuni della fascia nord
della provincia, coordinati da personale della
Squadra Mobile, hanno tratto in arresto a Villa
Rosa di Martinsicuro 4 cittadini albanesi,
alcuni di essi già noti alle forze dell’ordine,
mentre un quinto è stato denunciato a piede
libero.
Alle ore 18.30 circa una pattuglia, mentre
transitava sulla SS.16, decideva di controllare
un’autovettura con due uomini sospetti a bordo:
il veicolo, infatti, alla vista dei poliziotti
accelerava improvvisamente allontanandosi ed
entrava in un cancello aperto da cui ci si
immette in una stradina laterale che poi li
avrebbe portati verso un reticolo di altre vie.
Dopo un breve inseguimento, i poliziotti
raggiungevano il veicolo, nel frattempo
fermatosi, con la presenza del solo passeggero,
mentre l’autista veniva rintracciato poco dopo
nascosto in un canneto vicino.
Mentre procedevano ai controlli di rito,
improvvisamente dal limitrofo piazzale di un
autosalone, 3 uomini scavalcando il muro di
recinzione si avvicinavano con fare minaccioso
agli Agenti: uno di essi, con mossa repentina e
violenta, riusciva a strappare dalle mani del
personale operante i documenti dei due
controllati, “ordinando”, nel contempo, agli
altri di chiudere il cancello dell’ingresso
della stradina brecciata. Gli uomini
“obbedivano”, apponendo una catena con
lucchetto.
Subito dopo i tre uomini sopraggiunti a
supporto spingevano gli Agenti, riuscendo a far
scappare il conducente dell’auto. Nel frattempo
venivano inviati sul posto dal “113” altri due
equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine ed una
pattuglia di questa Squadra Mobile e i cinque
uomini venivano tutti bloccati. A fatica,
quattro di essi (C. L. di 34 anni, C.J. di anni
30, X E. di anni 23 e T.I. di anni 28) sono
stati tratti in arresto per violenza, resistenza
e lesioni a pubblico ufficiale, mentre il
quinto, anch’esso 30enne di origini albanesi,
denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.
I quattro sono stati posti a disposizione della
Procura della Repubblica. |