ROSETO DEGLI ABRUZZI, 16.1.2019 -
«Durissimo
colpo per l’Amministrazione Ginoble-Di Girolamo
– dichiara
l’ex primo cittadino rosetano e
attuale Capogruppo di
“Avanti per
Roseto-Roseto al Centro”,
Enio Pavone
–.
Il TAR Abruzzo ha infatti accolto il ricorso
sottoscritto da tutti i Consiglieri comunali di
minoranza e dai rappresentanti dei balneatori e
degli albergatori della Città di Roseto degli
Abruzzi».
«Voglio
ringraziare innanzitutto gli avvocati
Francesco Camerini ed Anna Rossi che hanno
magistralmente rappresentato e fatto valere le
nostre ragioni, così come voglio dire grazie ai
rappresentanti delle associazioni dei
balneatori e degli albergatori che con
coraggio, dote purtroppo non comune di questi
tempi, hanno sostenuto la battaglia su questo
argomento insieme alle forze di opposizione»
prosegue Pavone.
«Ribadisco
la mia non contrarietà all’istituzione
dell’imposta di soggiorno, ma a condizione, come
più volte dichiarato, che questa venga
introdotta su tutta la costa teramana,
condizione essenziale e sulla quale si stava
ragionando con gli altri comuni quando ricoprivo
il ruolo di primo cittadino, elaborando un
regolamento uniforme che disciplini le modalità
e gli importi dell’imposta stessa in maniera che
i turisti trovino le medesime condizioni in
ognuno dei sette comuni della costa teramana”
prosegue il
Capogruppo di
“Avanti per Roseto-Roseto al
Centro”.
“Altra condizione era ed è che questa scelta
venga condivisa insieme agli operatori del
settore e che le delibere vengano adottate
nel rispetto delle leggi e dei regolamenti
comunali».
«L’arroganza,
il disprezzo del regolamento del Consiglio
Comunale e la compressione dei diritti dei
Consiglieri comunali di minoranza, argomenti su
cui più volte mi sono battuto in Consiglio
comunale e attraverso pubbliche ed inascoltate
denuncie, sono stati purtroppo la normalità
nella gestione dei Consigli da parte del
Presidente Teresa Ginoble e, con sommo
piacere, voglio sottolineare come prorpio questi
sono stati i presupposti fondamentali su cui il
Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo ha
basato la propria sentenza favorevole ai
ricorrenti»
sottolinea Enio Pavone.
«I
dettagli e le motivazioni sono riportati nella
sentenza, ma la sintesi sostanziale è che
mancava il parere dei revisori dei conti sui 472
emendamenti presentati dalle opposizioni e gli
stessi emendamenti dovevano essere votati e
dibattuti uno per uno, cosa che invece la
presidenza del Consiglio comunale non permise.
Mi auguro – conclude Pavone – che questa
sonora “scoppola” a danno dell’immagine della
nostra Città faccia comprendere al Sindaco,
Sabatino Di Girolamo, al Presidente del
Consiglio Comunale, Teresa Ginoble, e a tutta
all’Amministrazione monocolore Pd che ci governa
che le leggi ed i regolamenti vanno
rispettati sempre e comunque, che la
gestione di un’assemblea elettiva ha le sue
regole che non possono essere prevaricate, che i
Consiglieri comunali di opposizione devono
svolgere il ruolo previsto dalla legge ed i loro
diritti non possono essere ripetutamente
calpestati». |