Assemblea a Corropoli del Comitato Civico a tutela
dell’Ospedale Val Vibrata e della sanità pubblica
CORROPOLI, 26.6.2025 -
Nella serata
di ieri mercoledì 25 giugno, a Corropoli, l’assemblea ha
registrato un’ampia partecipazione di cittadini e ha
visto la presenza del consigliere regionale Dino Pepe,
del sindaco di Sant’Omero Andrea Luzi, e dei consiglieri
comunali di minoranza Franco Falò e Luca Esposito.
Assente, invece, il sindaco di Corropoli Dantino
Vallese, nonostante l’invito formale ricevuto. Una
scelta che il Comitato considera l’ennesimo segnale di
chiusura verso un percorso di confronto pubblico,
definito come “ostativo” e giustificato da motivazioni
“indefinite o pretestuose”.
Durante l’incontro, il Comitato ha ribadito le proprie
preoccupazioni sulla progressiva perdita di servizi
essenziali all’interno dell’ospedale di Sant’Omero.
Particolare sdegno è stato espresso per il voto
favorevole dei consiglieri regionali vibratiani Umberto
D’Annuntiis ed Emiliano Di Matteo ai provvedimenti che
hanno portato alla soppressione delle Unità Operative
Complesse di Ostetricia-Ginecologia e di Chirurgia. “Si
è trattato di un declassamento evidente – è stato detto
– che non può essere compensato da generiche promesse di
attenzione”.
Oltre alla questione UOC, è stata posta l’attenzione su
un problema ancora più ampio: il depotenziamento
progressivo della struttura attraverso il mancato
turnover del personale medico. “Negli ultimi due anni –
è stato denunciato – su circa sessanta medici in
organico, diciassette sono andati via tra pensionamenti
e trasferimenti, mentre soltanto otto sono stati
assunti”.
Il Comitato ha anche sottolineato come le scelte dell’ASL
non vadano nella direzione del riequilibrio
territoriale. “Nonostante la grave carenza di pediatri a
Sant’Omero – è stato evidenziato – i due nuovi
specialisti assunti a tempo indeterminato sono stati
assegnati all’ospedale Mazzini di Teramo”. Una decisione
che, secondo il Comitato, mette ulteriormente a rischio
l’attività assistenziale nella Val Vibrata. “La
dirigenza ASL si giustifica affermando che i medici non
vogliono venire a Sant’Omero. Ma è accettabile una tale
rassegnazione da parte di chi gestisce la sanità
pubblica?”, è la domanda rilanciata in assemblea.
Come se non bastasse, nelle ultime settimane si sono
registrate anche le dimissioni del direttore del reparto
di Medicina, figura designata dall’Università
dell’Aquila nell’ambito di una convenzione con l’ASL, i
cui effetti – secondo il Comitato – si stanno rivelando
fallimentari.
Per far fronte a queste criticità, il Comitato ha
annunciato una duplice strategia: proseguire le
assemblee pubbliche per informare e coinvolgere la
cittadinanza, e avviare una raccolta firme da presentare
alle istituzioni competenti. I banchetti informativi e
per la sottoscrizione della petizione saranno attivati
già nei prossimi giorni, con uno spazio fisso davanti
all’ospedale di Sant’Omero ogni sabato mattina.
A partire da settembre, inoltre, è previsto un “cambio
di passo” nell’attività del Comitato, che intende
promuovere un dialogo anche con i cosiddetti corpi
intermedi – associazioni, ordini professionali,
sindacati – il cui supporto viene ritenuto cruciale per
costruire un fronte unitario in difesa del presidio
sanitario vibratiano.
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«Ospedale Val Vibrata, 40 anni e… tante promesse non
mantenute»
SANT'OMERO,
3.5.2025 - Dal
Comitato a tutela dell’Ospedale
Val Vibrata e della Sanità
Pubblica riceviamo e
pubblichiamo
Come ogni compleanno che si
rispetti, anche quello
dell’Ospedale Val Vibrata – 40
anni tondi tondi il 5 maggio –
sarà celebrato con tanto di
cerimonia, ospiti illustri,
dichiarazioni solenni e, si
spera, anche qualche fotografia
commemorativa.
Ora, a un festeggiato che compie
gli anni di solito si portano
regali. Ma non regali qualsiasi:
regali utili, pensati secondo i
bisogni reali del destinatario.
E allora, cosa può desiderare
per il suo compleanno un
ospedale pubblico, che da anni
fa i conti con carenze croniche
di personale, disparità evidenti
rispetto ad altri presìdi
sanitari del territorio e la
soppressione di due UOC, come
recentemente deciso dalla
Regione, di cui una già attuata
dalla ASL?
Letti automatizzati? Ne sono
arrivati alcuni, è vero. Due
reparti ringraziano.
Ma è un po’ come regalare le
ciabatte a chi ha perso la casa.
Il Comitato a tutela
dell’Ospedale Val Vibrata e
della Sanità Pubblica qualche
idea ce l’ha, su quali
dovrebbero essere i veri
“regali” da portare il 5 maggio.
Ecco la lista (non esaustiva):
•
4 internisti
•
5 anestesisti
•
3 cardiologi
•
4 pediatri
•
4 urgentisti per il Pronto
Soccorso
•
5 medici per il 118
•
almeno 10 infermieri
•
almeno 10 operatori
socio-sanitari (OSS)
•
e infine, magari invece della
torta, anche il ripristino delle
UOC di Ostetricia-Ginecologia e
Chirurgia, inspiegabilmente
cancellate.
Sono richieste esagerate?
Troppo dispendiose?
O semplicemente doverose, se
davvero si vuole che l’ospedale
viva altri 40 anni con dignità?
Il Comitato ritiene che questi
investimenti non solo siano
giustificati, ma che produrranno
benefici ben oltre i confini
della Val Vibrata.
Ai rappresentanti delle
istituzioni che interverranno –
dal Presidente Marsilio,
all’Assessore Verì, fino ai
protagonisti teramani della
scena politica regionale (Gatti,
Di Matteo, D’Annuntiis, Rossi) –
rivolgiamo un invito:
sorprendete l’ospedale. Non con
parole. Con fatti.
Perché a 40 anni non si vive più
di promesse.
E il futuro della sanità
pubblica non si festeggia: si
costruisce.
Declassamento
UOC di Ostetricia-Ginecologia
dell’Ospedale Val Vibrata:
servono chiarezza e coerenza
Negli ultimi mesi, la situazione
riguardante l’Unità Operativa di
Ostetricia e Ginecologia
dell’Ospedale Val Vibrata ha
sollevato numerose perplessità,
a partire dalla decisione di
declassare la struttura da UOC
(Unità Operativa Complessa) a
due UOS (Unità Operative
Semplici).
Colpisce la modalità scelta
dalla ASL per comunicare la
presunta continuità dei servizi:
manifesti pubblicitari affissi
in tutta la vallata, poco
consoni a una tematica così
delicata come quella sanitaria.
Un'iniziativa tanto insolita
quanto inutile, considerando che
la qualità del lavoro svolto dal
personale sanitario del reparto
è ben nota alla cittadinanza.
Preoccupa, inoltre, la
risoluzione recentemente
approvata dalla V Commissione
del Consiglio Regionale, che
conferma la delibera ASL del
2024. In essa si parla di una
“trasformazione” della UOC in
UOS, ma nei fatti si tratta di
una soppressione della UOC,
sostituita da due UOS.
Una differenza tutt’altro che
formale.
Desta perplessità anche
l'affermazione secondo cui
questa riorganizzazione non
comporterebbe riduzioni nei
livelli assistenziali o aumento
della mobilità passiva. È lecito
chiedersi su quali basi si fondi
tale certezza, considerata
l’importanza strategica della
figura del primario, garanzia di
qualità, autonomia gestionale e
innovazione dei servizi, che
così facendo viene invece
soppressa.
È sufficiente citare un esempio
concreto: fu proprio grazie alla
struttura UOC che nel 2011 fu
introdotto il servizio di
Partoanalgesia, allora primo in
Abruzzo.
Infine, appare ridondante
l’invito, contenuto nella
risoluzione, a monitorare gli
effetti della riorganizzazione:
tale verifica è già prevista
dalla delibera stessa, che
stabilisce una fase di
osservazione semestrale con
l’impegno a evitare flessioni
nei servizi.
La domanda sorge spontanea:
questa delibera, i commissari,
l’avranno letta?
In definitiva, restano molte
domande aperte.
È auspicabile che si faccia
piena luce su come e perché si
sia arrivati a questa insensata
scelta, e che venga garantita la
massima trasparenza, a tutela di
un servizio fondamentale per la
comunità vibratiana.
Il “Comitato a tutela
dell’Ospedale Val Vibrata e
della Sanità pubblica” si
impegnerà a mettere in atto
tutte le iniziative e le
attività necessarie per
sensibilizzare i cittadini e le
istituzioni in merito alla
funzionalità dell’ospedale
vibratiano, oggi messa
seriamente a rischio dai recenti
provvedimenti della Regione e
della ASL, ritenuti
assolutamente privi di
giustificazione.
Comitato a tutela
dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità Pubblica
Testata
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