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  Il nuovo blog: http://lettereperlabruzzo.wordpress.com/
} Lettere di Ludovica Raimondi e altri al Presidente Chiodi
  Intervento sul Progetto di Legge della Regione
   
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} Dacia Maraini: "Difendete la vostra bellissima Regione"
 

Gentile Signora Maraini, 

sono una ragazza abruzzese, che da poco ha scoperto il problema che da due anni sta attanagliando le menti di molti esperti, ambientalisti e cittadini, come quello della petrolizzazione della nostra regione. Un progetto che ha avuto una sua evoluzione senza che i cittadini ne fossero messi al corrente. Se non fosse venuto casualmente alla luce, oggi ci saremmo ritrovati con piattaforme e trivelle nella terraferma e nel mare. La moratoria che tiene ancora lontani gli invasori scade il 31 dicembre del 2009. Lei conosce bene questa terra e sa come essa sia rinomata per il verde e per la genuinità dei suoi prodotti. Vorrei segnalarle il blog che ho creato insieme al mio ragazzo con la speranza che possa uscire l’Anima dell’Abruzzo e degli Abruzzesi. http://lettereperlabruzzo.wordpress.com/ Mi auguro che molti trovino nella scrittura il piacere di aderire a una battaglia che ha come colori quelli della natura, della terra e del mare. Grazie e sentiti saluti, Ludovica  

Cara Ludovica
Fa bene a battersi per salvare le bellezze abruzzesi. Sono con lei. Il petrolio non ha portato bene alle regioni che l’hanno trovato nel proprio suolo. Sembra un tesoro, ma poi viene qualcuno a prenderselo. Lo porta via e buonanotte. Non si creano nuovi posti di lavoro nè particolari ricchezze. Anche in Basilicata hanno trovato il petrolio, ma pare che i cittadini non ne godano affatto. E poi, bisognerebbe ricordarlo sempre, il petrolio fra trent’anni sarà finito. Grandi investimenti sono destinati a finire nel nulla. Piuttosto perchè non investire in agricoltura specializzata, e in cultura? quella rende sempre, anche in posti di lavoro e in prestigio internazionale. Con solidarietà Dacia m
  

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Lettera al Presidente Gianni Chiodi: no all'Abruzzo petrolizzato

Ill.mo Presidente Gianni Chiodi,

sono Ludovica Raimondi, cittadina abruzzese, nata a Giulianova.

Ho deciso di scriverLe questa mail, perché sono mesi che leggo e mi informo riguardo al Centro Oli e agli impianti petroliferi, che interesseranno la provincia di Chieti e il 50% del territorio abruzzese e che mi coinvolgono come cittadina. A poco tempo dal 31 Dicembre non abbiamo parole di rassicurazione sul futuro dell’Abruzzo né di quello dei suoi cittadini. Non è mia intenzione parlare delle ricerche portate avanti dalla Dottoressa Maria Rita D’Orsogna, che Lei conoscerà dettagliatamente, come neppure delle argomentazioni addotte da coloro che attivamente si adoperano, ormai da qualche tempo a questa parte, per informare educare e sensibilizzare tutti noi sui progetti politico-economici che stanno decidendo sulle nostre vite. Le voglio, invece, scrivere da semplice cittadina, che sta vivendo con ansia questa attesa, questo silenzio politico, avendo seriamente a cuore il futuro di questa terra, quello proprio e dei suoi conterranei.

Abito, come detto sopra, a Giulianova, una località che ha la fortuna di essere bagnata dal mare e abbracciata maternamente dalla montagna. Vivo in collina e ho sempre avuto l’opportunità di affacciarmi alla finestra e di guardare il mare, il porto, le case che ricoprono la pianura di Giulianova Lido: sono cresciuta facendo lunghe e piacevoli passeggiate sulla costa, d’inverno e d’estate, entrando in un mondo emozionale che difficilmente può essere spiegato e descritto a parole. Non ho mai dovuto fare km per raggiungere la spiaggia, per gustare il piacere di un bagno estivo, per respirare l’odore di salsedine e per ascoltare il rumore delle onde. Il mare per me non è una realtà onirica, al contrario è tangibile, visibile e vivibile. Esso mi ha offerto l’occasione di conoscere gente proveniente dal nostro entroterra, piuttosto che da altre parti d’Italia e d’Europa: i turisti affollavano e affollano le nostre spiagge, i nostri ombrelloni, i nostri alberghi incentivando l’economia locale. Tanta gente ama raggiungere i luoghi balneari della costa abruzzese per poter respirare aria pulita, sana, rigenerante. Il mare è il mondo in cui sono cresciuta e che mi porto dentro.

Il porto con le sue imbarcazioni è l’alcova di egregie dignità umane, come quelle dei  pescatori, che vivono del proprio lavoro, ossia di ciò che il mare offre. Il mare è tutto per noi e so che non parlo solo come giuliese: la gente di mare che abita lungo la costa abruzzese è numerosa e ciò che ci accomuna tutti è la nostalgia e la contemplazione di questa distesa azzurra che, con i suoi colori sempre diversi, ricchi di sfumature, raggiunge i nostri cuori e le nostre anime. Non posso pensare a un “altro” mare se non a questo che vivo quotidianamente. Non posso immaginare che altri uomini possano “disturbare” una parte del mio mondo. Anticamente gli uomini credevano che la terra fosse intoccabile e che atti di tracotanza verso di essa fossero puniti dagli Dei: il nostro patrimonio letterario e culturale è pregno di storie esemplari a riguardo.

Perché toglierci il piacere di sognare, di immaginare, di vivere ammirando quello che la Natura regala quotidianamente ai comuni mortali? Perché accanirsi contro ciò che da sempre c’è e che per sempre sarà a prescindere dal Nostro esistere? Perché privarci del vanto di essere figli del mare, figli di questa terra? Perché privare la nostra regione della sua vitalità ed essenza?

Non è tollerabile e non è accettabile che esponenti politici, votati dal popolo perché migliorino e garantiscano il bene comune, la salute dei cittadini e la loro sicurezza rimangano indifferenti alla richiesta di tutelare il presente di questa regione e il futuro dei suoi abitanti. Non si può rimanere trincerati nei palazzi governativi, quando un’intera popolazione chiede di poter vivere di agricoltura, di pesca, di aria pura. Non si può tacere di fronte alla domanda di aiuto e di supporto.

 Dov’è finito il senso della Bellezza e dell’ Estetica? Dove l’ Amore per l’ambiente che ci circonda? Dove il sentimento di giustizia sociale? Perché la politica non guarda più agli uomini che ogni giorno devono lottare per salvaguardare i posti di lavoro, le piccole proprietà, i guadagni che hanno accumulato con onestà e dignità? Perché sacrificare tutto questo per il guadagno di Altri? Perché cancellare l’Essenza di questo lembo d’ Italia, di terra, per scopi che sono lontani dall’interesse collettivo? Perché non si vuole ascoltare la gente che grida i propri diritti? Perché la politica non è più attenta (se mai lo sia stata) al volere della popolazione? Perché farci credere che da questo progetto se ne ricaveranno posti di lavoro e benefici economici? Perché non si informa il “popolino” dei rischi concreti e reali che scaturiscono da queste politiche economiche?

Ho letto la lettera che la Dott.ssa D’ Orsogna Le ha inviato al tempo della Sua campagna elettorale come anche la Sua risposta: cosa è cambiato da quel giorno ad oggi? Dov’è la sensibilità che accomunava il suo essere Abruzzese a quello della Dottoressa? Perché ha scelto la strada del silenzio? Ecco, vorrei richiamare la sua Abruzzesità, perché Lei  dovrebbe sapere cosa rappresenta questa Regione per noi che l’abitiamo e anche per coloro che la ammirano da lontano. Sa che anche quando si vive altrove il cuore è rivolto a questa terra, che regala sempre amore e rigenera gli animi al solo sorgere e tramontare del sole. Sa che abbiamo l’enorme fortuna di vivere dei prodotti che la terra ci regala in ogni stagione, in ogni raccolto, in ogni pesca. Sa che i contadini, i pastori e i pescatori sono le risorse più genuine che possiamo vantare. I nostri ori sono il Vino, il Pane, il Pesce…..Non ce ne servono altri e per di più cancerogeni, nocivi e deleteri.

Mi rammarica vedere che proprio i nativi di questa regione non salvaguardino il “tesoretto” abruzzese, soprattutto in un periodo in cui si rivendicano sentimenti regionalistici e si preme per il federalismo fiscale. Come vivrà l’Abruzzo se e quando ogni regione dovrà provvedere a sé? In cosa si distinguerà l’economia della nostra regione? Oggi produciamo vino, olio, grano, ortaggi. Siamo ricchi di formaggi, di carne e di pesce. Ma domani? Di cosa vivremo noi che oggi abbiamo venti o trent’anni? Quale futuro erediteremo dalla “vecchia guardia”? Che prospettive avremo per noi e per i nostri figli? Si parla di salvaguardare i valori della famiglia e della società civile e poi si permette a grandi società di smantellare le nostre terre e i nostri mari. A che gioco si sta giocando? Quante domande si susseguono nelle mia mente!!! Anche se andassi via per sfuggire la tirannia delle centrali petrolifere o nucleari avrò sempre l’immagine di una realtà, la mia, che mi porto dentro sin dalla nascita, deturpata e logorata. Non lo voglio!!!!

Perché nega a noi cittadini la possibilità di conoscere le nostre sorti: ci farete affondare nelle paludi nere o ci aiuterete a costruire il nostro “domani”, perché un giorno anche i nostri figli possano godere delle bellezze che la Natura offre? Siamo in ginocchio a causa della crisi economica e della mala Sanità: è questo il momento per reagire con una politica atta promuovere il turismo e la sicurezza dei cittadini abruzzesi e di coloro che verranno a conoscere la nostra terra. Abbiamo panorami fantastici, una storia modesta ma importante. Nel periodo in cui ho vissuto a Milano ci sono stati due incontri fulminei che mi rimarranno a lungo nella mente: il primo è stato con una signora che, sentendo che ero abruzzese, mi ha detto: “Signorina cos’è venuta a fare a Milano? Avete un’aria così pulita…perché è venuta a respirare lo smog?”; l’altro ha visto protagonista un ragazzo che mi ha detto di aver visitato l’Abruzzo per caso e che lo aveva trovato davvero bello, ma ha aggiunto: “Peccato che sia poco conosciuto. Dovreste pubblicizzarlo di più dal punto di vista turistico”. Ecco, personalmente sono affezionata a queste due visioni esterne, ma non estranee.

Mi piacerebbe che ogni politico nato in questa bellissima regione la amasse fino al punto di proteggerla “con le unghie e con i denti”, perché credo che ciascuno abbia ricordi, emozioni, sensazioni ed esperienze per cui valga la pena lottare duramente, affinché sia legittimamente difeso questo gioiello. Si dovrà fare tanto per lo sviluppo economico, sociale e culturale, ma se i primi passi verranno guidati da voi che ne avete gli strumenti adatti…beh allora anche noi potremmo muoverci sereni e senza dover opporre continuamente le nostre convinzioni alle vostre per ottenere e condividere il bene comune.

Penso che la politica non debba essere appannaggio solamente di chi è chiamato a governare, ma anche del singolo cittadino, che ha eguali diritti e pari dignità nel partecipare attivamente alle cause che coinvolgono la sua esistenza e quella della comunità di cui fa parte.

Grazie della cortese attenzione,

Distinti saluti

Ludovica Raimondi
Perché le parole possano salvare l'Abruzzo e noi cittadini

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Il 31 Dicembre è vicino. Ad anno nuovo potrà aprirsi un capitolo importante per la Regione Abruzzo: l' Eni entrerà nella nostra regione dal portone principale. Cosa significherà potrete immaginarlo. Penso che tutti più o meno sarete informati a riguardo. Ho avuto modo di vedere la proiezione del documentario a cura di Antonello Tiracchia, che mostra altre realtà italiane (Basilicata e Sicilia) già soggette agli impianti di raffinerie petrolifere, dove la vita è cambiata da anni. Malattie e malformazioni sono all'ordine del giorno, ormai. Personalmente ho paura che quel mondo possa presto essere il nostro mondo. Viaggiando in treno a Falconara si può notare come essa non sia una località turistica, ma il luogo della puzza e della bruttezza paesaggistica: una enorme raffineria di petrolio impiantata proprio a ridosso del mare. Anche lì la mortalità per tumori è altissima.
Non credo che abbiamo il diritto e il dovere di vivere nella malattia, nella paura, nell'angoscia. Non credo che sia giusto per noi ereditare il Brutto da chi non se ne frega nulla della nostra vita. Non credo sia giusto lasciare ai nostri figli un mondo che procura solo dolore. Credo, invece, che coloro a cui deleghiamo la tutela della nostra salute, dei nostri diritti, del miglioramento della condizione umana, debbano guidarci e camminare in mezzo a noi, per costruire un Mondo nuovo, sempre all'avanguardia e rispettoso dei suoi abitanti.
Ecco perché ho deciso di scrivere al Presidente Gianni Chiodi. Ecco perché mi piacerebbe che qualcuno condividesse la mia scelta, scrivendo in piena libertà parole che possano far conoscere la nostra esperienza di essere abruzzese, il nostro sentirci partecipe dell'evoluzione di questa terra. Penso che le parole possano aiutare noi stessi e la collettività a cambiare lo status quo in cui ci troviamo o potremmo trovarci. Penso che le battaglie individuali servano a poco se non sono condivise da altri e anche che dovremmo partecipare per non lasciare l'incombenza alle sole associazioni, alle sole personalità politiche che si stanno opponendo (vedi la provincia di Chieti), alla sola Dottoressa Maria Rita D'Orsogna, al solo Antonello Tiracchia (che non è Abruzzese di origine: lo è per scelta, quindi per adozione) e ad altri. L'Abruzzo è di tutti noi che lo viviamo e che ci abitiamo. Penso, quindi, che ognuno dovrebbe provare a non essere passivo.
Personalmente ci sto provando. Fino ad oggi ho letto, ho ascoltato, mi sono informata. Adesso sento il bisogno di prendere parte a questa grande opposizione e ho iniziato scrivendo una lettera, come ho detto sopra. Scrivere e far girare le nostre parole su facebook, sui siti online....PER NON SENTIRCI SOLI...in questa battaglia contro la mala politica che non ci sta aiutando a rialzarci dagli eventi che si sono abbattuti su di noi nell'ultimo anno....
Vi invito a prendere in considerazione questa possibilità e di poter coinvolgere anche altre persone, amici, bambini, cercando di rispondere a questo tema: COSA E' PER VOI L'ABRUZZO E QUALI SONO I MOTIVI PER CUI VALGA LA PENA OPPORSI AL CENTRO OLI E AL PETROLIO NERO.
Parole libere, che possano coinvolgere emozionalmente le persone che in questi mesi dovranno darci una risposta.

Sul blog della Dottoressa Maria Rita D'Orsogna http://www.dorsogna.blogspot.com/
ci sono anche gli indirizzi e-mail degli Assessori Regionali, oltre alle informazioni sul tema.
Chi è Ludovica Raimondi

Ludovica Raimondi è nata a Giulianova, il 7 aprile 1982. E’ laureanda in Lettere Antiche, con indirizzo specialistico nel settore linguistico-filologico, presso l’Università Cattolica di Milano dopo avere conseguito la Laurea triennale presso l’Università di Chieti con la votazione di 110 con lode, discutendo la tesi  "Erodoto in Eustazio di Tessalonica, relatore il Prof. Paolo Cesaretti.

 
 
 

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