NEW YORK,
14.8.2014 –
”Con enorme
dispiacere, ma con grande gratitudine per la
sua affascinante vita, confermiamo la morte di
Lauren Bacall, grande attrice e moglie di
Humphrey Bogart, di cui egli era fortemente
innamorato”. Così il 12 agosto scorso è stata
annunciata la morte di
Laurell Bacall,
nome d’arte di Betty Jane Perske, nata a New
York il 16 settembre 1924, considerata una
delle più grandi attrici della storia di
Hollywood che piange un mito magnetico,
intelligente.
Fin da piccola
avrebbe voluto fare la ballerina. Allo stesso
tempo, in età adolescente si appassionò al
cinema, prediligendo in particolare gli attori
Leslie
Howard,
di cui era espressamente innamorata, e
Bette Davis,
che incontrò quando aveva appena sedici anni.
Prima di entrare
nel mondo del cinema frequentò per qualche tempo
l’Accademia Americana di Arti Drammatiche ed
ebbe alcune esperienze di recitazione a
Broadway.
Si affermò
quindi come fotomodella ed in tale veste fu
notata su una copertina della rivista
Harper Bazaar
in
cui un suo splendido primo piano catturò
l’attenzione del regista Howard Hawks.
Nonostante la
sua esperienza come attrice fosse ancora
limitata, la Bacall debuttò sul grande schermo
come protagonista accanto a uno tra i massimi
divi di Hollywood, il celebre
Hunphrey Bogart
nel
film ”Acqua del sud” tratto dal romanzo di
Hernest Hemingway
(più tardi dopo la morte di Bogart, conobbe
personalmente Hemingway, stringendo con il
famoso scrittore e sua moglie una profonda
amicizia). Fu proprio sul set di questo film che
nacque l’amore tra la Bacall e Bogart, lei
appena diciannovenne, eccezionalmente
fotogenica, lui di 25 anni più grande. Fu un
sentimento molto profondo che le lasciò un segno
indelebile.
Il
grande amore della vita
«Bogart fu
l’unico amore della mia vita e gli rimasi
accanto fino alla morte», ebbe a dire Lauren
al cronista durante una serata in suo onore, a
New York. I due si sposarono nel 1945 e dal
matrimonio nacquero due figli,
Stephen e Leslie.
Negli anni cinquanta l’attrice interpretò
diversi film eccellendo in particolare nelle
commedie ”Come sposare un milionario” accanto a
Marilyn Monroe
e
Betty Grable
e “La donna del destino” al fianco di
Gregory Peck.
Il 14 gennaio 1957 Bogart, forte fumatore, dopo
una lunga malattia morì lasciando libera la
moglie di intraprendere una breve e difficile
relazione con Frank Sinatra e di passare poi a
seconde nozze con l’attore
James Robards,
dal quale ebbe un figlio,
Sam Robards,
divenuto anch’egli attore (nel 1985 recitò in “Fandingo”).
In teatro, la
Bacall recitò in “Applause”, riscuotendo un
enorme successo personale nella parte di
Margo
Channing,
ruolo che le consentì di ottenere il premio Tony
Award come migliore attrice protagonista in un
musical.
La Bacall ha
scritto due autobiografie, ”Io Barbara Bacall” (
“Lauren Bacall by Myself”, del 1974) e “Now”
(1996). Il 14 novembre 2009 le è stato conferito
il premio Oscar alla carriera dalla Accademia of
Motion Picture Art and Sciences.
Fu una serata eccezionale quella alla quale
abbiamo accennato in precedenza. Per la prima
volta, mia moglie Ada decise di accompagnarmi
perchè la Bacall era l’attrice da lei preferita.
Alla Bacall
potemmo rivolgere qualche domanda circa la sua
brillante esistenza nel cinema.
Alle nostre
congratulazioni la diva disse: «Standard non
è professione ma un caso accidentale, un
aquilone che puoi far volare sino
all’impossibile, ma ad un certo momento viene
giù di nuovo»
Dei suoi ottimi
film quale considera il più esaltante?
«Senza
dubbio “Come sposare un milionario” con Marylin
Monroe” e la “Donna del destino” con Gregory
Peck. Sono due “star” in tutti i sensi»
Quali attori
stima maggiormente?
«James Stewart,
Spencer Tracy, Katie Hepburn, veri artisti,
senza dubbio»
Lei crede nel
matrimonio?
«Non ho mai creduto nel matrimonio, è una
istituzione. Sposato per 5 anni è come essere
sposati per sempre»
Hollywood la
considera una “Femme fatale”. E’ vero?
«E’ mio marito che crede questo. Io sono una
“femme semplice”, un’attrice e basta».
Col sorriso
sulle labbra, e divertita, Lauren ci narrò un
aneddoto che caratterizza la storia del suo
cognome materno. In origine era
Weinstein Bacal
ossia “Bicchiere di vino”. Il cognome fu
abbreviato quando la famiglia materna giunse
dall’Europa ad Ellis Island. Per motivi di
praticità durante la registrazione fu abbreviato
in un più semplice Bacal, ma per motivi
linguistici anglosassoni aggiunsero una L in più
trasformandolo in
Bacall.
Le piace
l’Italia?
«Certo…Con Venezia, le sue gondole piacciono
molto anche al mio amico Hemingway. L’Italia è
una nazione meravigliosa».
Ecco, questa era
la donna che affascinava l’uomo, ispirava la
donna, padrona di qualsiasi scena, con la sua
voce rauca ma sensuale, di nome:
Lauren Bacall
che un mese prima del suo 90 compleanno, ci ha
lasciato una eredità artistica di incalcolabile
valore. |