Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI

Collaboratore Vincenzo RAIMONDI

www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
Ricordi
   

 

I Ricordi di Lino Manocchia

giulianovailbelvedere tra le stelle di Hollywood

 

Vittorio De Sica, una questione di stile

 

Le confessioni del regista al giovane Lino Manocchia prima di varcare l’arco di Hollywood

De Sica con Sofia Loren

 

NEW YORK, 24.6.2013 - L’inizio degli anni ’70 salutava la presenza nella Grande Mela dell’altrettanto “grande regista-attore tricolore”  Vittorio Domenico Stanislao Gaetano DE SICA, per tutti Vittorio, nato in poverta’ da genitori salernitani.

Il “ciociaro, con la sua calma che a  volte sconcertava, era venuto in America dopo le vicissitudini del visto non concesso, ed ora era in questa Metropoli “che io ammiro per la sua vita congestionata e  per la  sua imponenza. Spero qui  in America di mantenere il mio stile”, disse in quell'occasione in cui, giovane cronista, lo incontrai.

“Ho gia’ visto  i quartieri  bassi, laggiu’ verso Bowery street, e se a Roma non avessi trovato il ragazzo di “Sciuscia’”, oggi sarei in grado di portare dinanzi alla macchina da presa, tanti altri “Sciuscia”. I poveri son tutti eguali, tutti semplici, tutti buoni”, ammise.
 

Conta di realizzare un film in America?, gli chiesi.

“Spero a Hollywood, con i produttori abituati a girare scene e film  alla maniera forte, senza badare a spese, realizzare un film in America sullo stile degli ultimi da me completati in Italia. Sara’ un compito arduo quello di ricevere il benestare dei produttori di Hollywood, raccontando la miseria di un popolo senza menomarlo”.

Vittorio De Sica, regista ed attore italiano, proseguì parlando cosi’ della poverta’ della nostra Italia.

“Spero che fra 25 anni qualcosa resti della mia attivita’ basata sopratutto sulla poverta’ della nostra Patria”

 

De Sica, qualche “personaggio”  l’ha accusato di antipatriottismo. Conferma?, la mia domanda un po' irriverente

“Molti mi hanno chiamato “comunista” - rispose con la sua seraficità - soltanto perche’  ho cercato di dare una cronaca a fotogrammi del dopo Guerra, altri mi hanno definito un “antiitaliano”, o dovrei definirmi un “verista”, poiche’ ho confermato una situazione nota che poneva nel suo piano il problema sociale scaturito da un conflitto e dal relativo

disordine sociale e morale. La macchina da presa  mi  ha suggerito il borghetto romano “Umberto D” per il  personaggio del mio recente   film che presto vedrete sugli schermi della

metropoli. Cola’ ho trascorso ore intere studiandone le piu’ intime fibre”.

 

De Sica rievocò quindi l’inizio della  sua carriera come generico ed i successi ai tempi della compagnia “Zu Bum”. A questo punto rivolse un affettuoso omaggio al regista Camerini colui  che mi condusse alla gloria” e parlò con calore della prima apparizione nel film ”Gli uomini che mascalzoni” da aggiungere alla  sua carriera di regista.

 

 

De Sica e Cesare Zavattini

 

Gli chiesi ancora come mai si fosse avviato al ruolo di regista e se preferiva essere attore o regista...

“Ho preferito  fare il regista perche’ il regista e’ un creatore, colui che vede il film e lo realizza con gli occhi della sua fantasia.“

 

Dopo aver parlato brevemente del film “Sciuscia” e “Ladro  di biciclette”,  mettendone in risalto tutta la forza sentimentale, De Sica definì “Miracolo a Milano” un film di fantasia pura, frizzante come un calice di champagne, e rivolse  un doveroso saluto a Cesare Zavattini "che mi ha aiutato moltissimo nella realizzazione del film”

A pochi giorni dalla presentazione del suo “Domani e’ troppo tardi”, De Sica si sarebbe recato ad Hollywood e la’ avrebbe proposto qualche cosa di strabiliante per gli americani.

 

De Sica padre del Neorealismo

 

Vittorio De Sica  e’ una delle figure prominenti del cinema Italiano e mondiale, considerato uno dei padri del Neorealismo e nello stesso tempo  uno dei grandi registi e interpreti della Commedia all’italiana. Nel 1930 giunse al livello di primo attore accanto a Guido Savini che lo uni’ ad Umberto Melnati  creatore della canzone ”Lodovico sei dolce come un fico” e tanti sketch radiofonici, come il “Dura minga, dura no”. La cronaca indica che De Sica tra il 1923 ed il 1949 prese parte, tra commedie, spettacoli di rivista e drammi in prosa a oltre 120 rappresentazioni.

Sul grande schermo dopo altre partecipazioni a film muti, divento’ un divo tra i piu’ richiesti con Amedeo Nazzari, Gino Cervi e Fosco Giachetti. Ma  De Sica era atteso dalla

dea della gloria internazionale. Una gloria meritata, incancellabile.

Il  “grande ciociaro” si spense a 73 anni in seguito ad intervento chirurgico per curare un tumore. La sua salma riposa nel cimitero  monumentale del Verano a Roma

Lino Manocchia

Nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921. Nel corso della sua lunghissima carriera negli Usa, dove si è trasferito nel '50, ha incontrato ed intervistato i personaggi più famosi e potenti del mondo.

 

 
 
 
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo