di Ludovico Raimondi
GIULIANOVA - Tiziano De Patre, la parabola e la
metafora del Giulianova. Oggi, 42enne, è
allenatore della squadra dal cui vivaio ha
iniziato la scalata da calciatore fino alla
Serie A, nel Cagliari. De Patre è portabandiera
di una schiera di talenti sfornati dal settore
giovanile giuliese, uno dei più prolifici
d'Italia, fregiatosi anche di 10 titoli
nazionali con Berretti, Juniores e Allievi!
Senza far torto ai tanti approdati in Serie B,
ricordiamo in serie A Bruno Piccioni nel Genoa,
Paolo Braca nel Napoli, Pasquale Tancredi e
Sergio Conte nell'Inter, apripista di Franco
Tancredi, portiere della Roma di Liedholm e
della Nazionale di Messico '86, il compianto
Renato Curi e Roberto Ciccotelli nel Perugia di
Castagner, Pasquale Iachini nella Fiorentina e
Giuseppe Lelj nell'inimitabile Vicenza di GB
Fabbri e Paolo Rossi
(*),
Marco Cosenza e Mimmo Di Michele nel Pescara,
Pasquale Traini nel Cesena, Nicola D'Ottavio
nell'Avellino e nel Verona, Federico Giampaolo
nel Bari, Salernitana e Ascoli, ora Cristiano
Del Grosso nel Siena e Mirko Antenucci,
esordiente in A con il Catania e bomber del
Torino in B, già capocannoniere nella categoria
con la maglia dell'Ascoli. La tradizione
promette di essere rinverdita da Jacopo Dezi,
1993, nel Napoli, e da Francesco Bontà, 1993,
lasciato in prestito dalla Reggina. La
carrellata è completata da chi, come De Patre,
cresciuto calciatore nel Giulianova, è diventato
allenatore. Tutti giuliesi doc, da Marco
Giampaolo a Ivo Iaconi, dallo stesso Tancredi,
allenatore dei portieri dell'Inghilterra, a
Francesco Giorgini e, fresco fresco, Peppe
Manari nel Como. Anche dietro la scrivania
operano manager giuliesi in gamba, in primis
Andrea Iaconi, ds del Brescia, e Ferdinando
Ruffini nel Pescara. Tutti figli di un miracolo
che, nato nel 1924, ha raggiunto l'apice
dall'epopea del duo Tiberio Orsini-Pierino
Stacchiotti negli anni '60-'70, nobilitata
dall'approdo in serie C nel 71', alle brevi
presidenze di Pietro Scibilia e di Orsini bis
negli anni '80, a quella di Sandro Quartiglia,
dal 1996 al 2007 conclusa con la retrocessione
in Serie C2 dopo 11 anni di C1, lustrati da due
play off per la Serie B nel 1996-97 e 1998-99.
In totale: 9 campionati di Serie C (3 dal 1945
al 1948), 14 di C1, 18 di C2. Ci vorrà un altro
miracolo per non cancellare tutto. L'ultimo
deferimento per irregolarità amministrative, che
prelude alla penalizzazione e alla perdita del
minutaggio, e la messa in mora richiesta da
Francesco Terrenzio, sono sintomi chiari di
un'agonia. Perché mentre il Giulianova in campo
si fa rispettare nel girone B di Seconda
Divisione, continuando a valorizzare gli "under"
in un Fadini deserto, ben altra cosa della fossa
dei leoni di tanti epici trionfi, il presidente
Dario D'Agostino è vicino all'abbandono. Il
rischio del fallimento è reale, come nel 1990
con Danubio Baratiri e nel 2009 con Bruno
Sabatini. Neanche il sindaco Mastromauro ha
cavato un ragno dal buco per evitarlo. Abortita
la trattativa con il gruppo romano di Fabrizio
De Giovanni, si lavora ora a fari spenti per un
azionariato popolare, dopo la colletta
occasionale di un anno fa. |