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Campionato Nazionale Serie D
Città di Giulianova: De Feudis si dimette, testimone a Giorgini? O ad Izzotti?
 

GIULIANOVA, 5.9.2014 Alla vigilia dell'esordio in campionato con la Recanatese, al Rubens Fadini, il Città di Giulianova è scosso dalle dimissioni dell'allenatore Michele De Feudis (foto). La notizia è riportata da "Il Messaggero" di oggi ma non dalla società che, evidentemente spaccata in più anime al suo interno, si è limitata solo a diramare un comunicato "di buone nuove", l'ingaggio del difensore Leone (guarda caso da Bellaria; ndr). Il tecnico pugliese, ormai giuliese adottivo, da tempo nutriva perplessità sulle operazioni di mercato e sulle prospettive future della società dopo avere accettato con entusiasmo di tornare a Giulianova grazie a Ferdinando Perletta e a Berardo D'Antonio. Anche questo la dice lunga sulle diverse anime che albergano nel Giulianova. Ora, immancabilmente, si riparla di Francesco Giorgini allenatore. Ma "Giorgio", ex allenatore ed ex suocero di De Feudis, è convinto di affrontare questa avventura in una situazione di caos in attesa che, a gennaio, si costituisca la nuova società attraverso l'azionariato avviato da Perletta con la spinta del sindaco Mastromauro? Se lo farà, vuol dire che avrà le sue buone ragioni e le garanzie di una svolta societaria che al momento non si intravvede. Con la Recanatese, probabile che a guidare il Giulianova sia la coppia Giulio Ettore-Giuseppe Tortorici. In realtà, secondo fonti vicine alla società, il destinato a succedere a De Feudis sembra essere Domenico Izzotti, rientrato nei ranghi del settore giovanile.

LND: Serie D 2014/15

Il tecnico: «Normali divergenze»
 

Michele De Feudis, persona seria e corretta, ha spiegato in poche parole, senza scendere in polemica, la sua decisione irrevocabile di lasciare il Giulianova: «Sapete che ero tornato in giallorosso con grande entusiasmo e determinazione. Strada facendo  sono sorte delle divergenze con la società, come accade anche nelle migliori famiglie. In questo caso, è giusto che ognuno vada per la sua strada», il commento dell'allenatore che, evidentemente, non voleva "bruciarsi" alla prima esperienza importante in panchina

 
 

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