Al capolinea di un mese di pressanti impegni, la squadra giallorossa si è trovata in svantaggio già dopo 7', alla prima occasione del Matelica con Dorato, il più lesto a raccogliere una respinta di Pagliarini. Domata una timida reazione del Giulianova con Di Paolo, la formazione di casa ha raddoppiato al 30’ con il suo capitano Angelilli, anche lui pronto, come Dorato, ad approfittare di una disattenzione della difesa giuliese. Il tris non ha tardato ad arrivare: al 35’ Bugaro è piombato su un maldestro retropassaggio di Rinaldi al proprio portiere Pagliarini, per infilare all'incrocio dei pali.

Il secondo tempo è stata una pura formalità per il Matelica che, pure, ha continuato a cercare la via della rete che, invece, è stata trovata dal Giulianova al 18' su calcio di rigore trasformato impeccabilmente da Tozzi Borsoi, subentrato in avvio di ripresa. I marchigiani, però, hanno calato il poker al 22’, ancora con Bugaro, raggiunto da un cross di Melandri dalla destra.

Nel finale il Giulianova ha avuto una impennata di orgoglio che lo ha portato a colpire due traverse nella stessa azione al 29', con Morra prima e Fuschi poi, ed a sfiorare il goal al 31' con un tiro alto  di Morra da buon posizione su iniziativa di Napolano. Il destino del match, però, era stato già scritto.

I giallorossi sono ora 4 punti davanti al Forlì, baluardo più vicino della zona play out.

Serie D Girone F - 25ª Giornata (2/3.2.19, ore 14.30)

Entrambe sono reduci dal passaggio alle semifinali di Coppa Italia grazie ai rispettivi successi infrasettimanali, il Matelica con l'Ambrosiana e il Giulianova con l'Aquila Montevarchi, che ha salutato anche il ritorno al goal di Francesco Di Paolo (foto) con la zampata del 2-1.

I marchigiani, tuttavia, hanno ottenuto due vittorie nelle ultime due gare di campionato dopo aver perso lo scontro diretto di Cesena, mentre i giallorossi devono riscattarsi dal clamoroso patatrac di domenica scorsa al Fadini con il Francavilla.

Paradossalmente il match di Matelica è l'occasione giusta per rilanciarsi proprio in misura direttamente proporzionale all'alto quoziente di difficoltà della trasferta e con la motivazione in più di "vendicare" la prima sconfitta interna del 14 ottobre scorso.