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Traversata dell'Adriatico: Il racconto di un'impresa di volontà

Traversata dell'Adriatico in pattino 2011 Sebenico-Giulianova, compiuta di Fioavante "Gabriellino" Palestini e Gianfranco Iadecola: Stamani, 10 Settembre 2011, il racconto in una conferenza stampa al Circolo Nautico Vincenzo Migliori di Giulianova Lido. I componenti la spedizione, da sinistra: Marco Maria Ferrari, Palestini, Raffaele Ariozzi, Giancarlo De Falco, Iadecola, Antonio Albini, Antonio Rosci.

I componenti la spedizione, da sinistra: Marco Maria Ferrari, Fioravante Palestini, Raffaele Ariozzi, Giancarlo De Falco, Gianfranco Iadecola, Antonio Albini, Antonio Rosci (manca Luciano Secone)

 

 

 

 

Giulianova, Sabato 10 Settembre 2011 -  "Il percorso è stato coperto al tempo di record di 10' meno del precedente". Così il notaio Antonio Albini, garante della regolarità dell'iniziativa dalla barca-appoggio, ha sancito la piena riuscita della Traversata dell'Adriatico in Pattino Sebenico-Giulianova, di 91 miglia, della quale sono stati protagonisti a Ferragosto Fioravante Palestini, per tutti Gabriellino e più noto come l'Uomo Plasmon, e l'ex magistrato Gianfranco Iadecola, entrambi classe di ferro 1946. Stamani, nella conferenza stampa tenutasi presso il Circolo Nautico "Vincenzo Migliori", il cui presidente Marco Maria Ferrari ha fatto gli onori di casa, è stato farcito di particolari e curiosità il racconto dell'impresa. Iadecola ha spiegato le varie difficoltà e peripezie di fronte alle quali ha rischiato di saltare anche il secondo tentativo dopo il rinvio, per maltempo, del primo in programma a fine luglio: "Abbiamo dovuto anticipare la partenza da Sebenico per le previsioni meteo non buone. Abbiamo iniziato in condizioni tranquille dall'isola di Lucetta, ma piano piano il vento ha increspato il mare fino all'arrivo al porto di Giulianova. Con il mare calmo avremmo impiegato ancora meno tempo", ha rivelato l'ex magistrato che ha anche ammesso: "Non credevo di poter compiere un'impresa simile come vogatore ma per chi, come me, pratica sport si pone sempre l'obiettivo di superare i propri limiti". Palestini, che si è complimentato con il partner "per essere andato anche oltre le aspettative di determinazione, di impegno e soprattutto di "testa" di cui ero convinto", ha assicurato: "Non abbiamo mai pensato di ritirarci a dispetto delle contrarietà incontrate prima e dopo". Tra queste, l'Uomo Plasmon ha dovuto superare quella burocratica per avere dimenticato i documenti (come due anni fa) e l'altro di un dolore lombare "che comunque ai remi non ho più avvertito perchè io, quando vogo, mi isolo da tutto, anche dal dolore. Non esito a definire questa traversata la più bella e la più difficoltosa delle quattro effettuate finora", ha detto Gabriellino. L'impresa è stata compiuta con alternanza di turni di voga e di riposo di due ore per ciascuno (ha iniziato Gabriellino). Giancarlo De Falco, membro dell'equipaggio della barca-appoggio comandata da Raffaele Ariozzi, ha illustrato l'alimentazione adottata dai due vogatori, a base di carboidrati, latte, biscotti, energetici, frutta, pesce, carne e integratori, sullo schema della dieta prescritta dal Dr. Marco Monina: "Molti prodotti erano del mio campo", ha sottolineato De Falco. L'Arch. Luciano Secone, anche lui a bordo della barca al seguito, ha parlato di una iniziativa collaterale ispirata dallo scopo della traversata spiegato da Palestini in qualità di Presidente dell'Associazione Uomini, Donne ed Eroi del Mare: "Invogliare i giovani, e non solo, ad avvicinarsi al mondo della voga e del pattino in particolare". Con questo spirito, dunque, otto artisti hanno realizzato delle opere sulla traversata: Carmine Galiè (nella foto il suo quadro), Loredana Iannucci, Claudio Iavazzo, Roberto Macellaro, Luigi Monaco, Pino Procopio, Alessio Rota e lo stesso Secone. Il prossimo anno saranno altri otto artisti a realizzare nuove opere che andranno ad arricchire la piccola galleria. E a proposito del prossimo anno, la chicca da noi anticipata: Palestini tenterà la traversata 2012, preferibilmente in luglio, con una campionessa della regata storica di Venezia con le tipiche imbarcazioni "caorline": si chiama Giulia Ambrosi, ha 28 anni ed è architetto. C'è da scommettere che anche la prossima sarà da record.  

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