Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI
Collaboratore Vincenzo RAIMONDI
www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
 Sport
} Giulianova Calcio
} Calcio
} Atletica
} Basket
} Canottaggio e Vela
} Ginnastica
} Pallavolo
} Pattinaggio
} Tennis
} Altri sport
 Attualità
} Cultura
} Eventi
} Politica
} Servizi Sociali
} Scuola
} Turismo
} Altri fatti
 News

Giulianova

Provincia

Regione

In Italia

In Europa

Nel Mondo

Attualità

}

Giuliesi nel mondo di Ludovico Raimondi

www.giulianovailbelvedere.it riscopre i figli famosi della città

Nevio De Luca, nato a Giulianova nel 1940, residente a Brescia dove vive da 38 anni ed ha insegnato: La sua vita è stata accompagnata dall'arte. Nella foto all'inaugurazione della sua mostra a Luneburg  Nevio De Luca: L'arte compagna della vita

 

di Ludovico Raimondi

 

Mercoledì 24 Marzo 2010 - Nevio De Luca, nato a Giulianova nel 1940, è insegnate in pensione ed ancora oggi scultore e disegnatore di successo. Vive a Brescia, dove si è trasferito da giovane

Come si vive lontano da Giulianova?

“Mi chiedi se soffro di nostalgia? Conoscendo il mio carattere con tutte le contraddizioni di odio-amore che invadono le mie azioni quotidiane, ti dico francamente di no. La tua è una domanda complessa, fatta apposta per tirare fuori l'affetto che senz'altro nutro per Giulianova e nello stesso tempo anche verso la mia famiglia bresciana che “curo” da 38 anni. E poi la vita non è fatta di solo bianco e solo nero ma di tanti toni di grigio che vanno dal bianco al nero. Quindi gli affetti si “mescolano” l'uno con l'altro tra di loro e non ci sono conflitti tra le due parti”.

Quale occasione ti ha portato via dalla tua città? Tuo fratello Vittorio giornalista a Roma, tu insegnante e artista a Brescia...Come è successo?

“Tra i fratelli certamente Vittorio è stato quello che dal punto di vista del lavoro è stato determinante per molti aspetti. Infatti è stato lui che mi ha introdotto a Roma nel '61 come disegnatore e impaginatore nelle redazioni giornalistiche della Azione Cattolica e poi ancora lui a farmi lavorare nella prestigiosa Editalia, editrice d'Arte, conoscendo artisti del calibro di Alberto Burri e Mario Schifano e critici come Cesare Brandi.. E poi

ancora nel '65 a suggerirmi “lo sbarco” nella più grande provincia scolastica italiana del Nord che era Brescia. Non avevo la corda che teneva chiusa la valigia, ma quasi...”

Anche tu, come Vittorio, non nascondi la tua passione per il Giulianova Calcio: quali sono i tuoi legami con autentico questo fenomeno sociale e di costume, oltre che sportivo, di Giulianova?

Nevio De Luca è grande appassionato di calcio e tifoso a distanza del Giulianova: Nella foto è l'ultimo in ginocchio a destra della squadretta che partecipava ad un torneo negli anni '50  “La passione per questo sport ha contaminato tutti noi 5 fratelli fin da piccoli, come del resto succedeva in quegli anni per il 90% dei ragazzi giuliesi. Quindi “lu pallò” era il pane quotidiano sia nell'attività giornalistica e sia nello sport attivo che ha visto 4 dei 5 fratelli impegnati in categorie diverse al Rubens Fadini. Facendo una valutazione sociologica direi che il calcio è lo sport più bello che esista, se poi ci sono, come di ogni cosa, gli aspetti estremi che portano alla violenza, allora questo dipende dagli

organizzatori e dirigenti che dovranno valutare il da farsi e non dai calciatori. E purtroppo all'Italia, oggi come oggi, manca il personale dirigente adeguato per risolvere questi problemi. Certo, dispiace vedere delle famiglie intere rinunciare a trascorrere tranquillamente la domenica allo stadio e rimanere invece in casa a vedere la stupida TV”

Abbiamo pubblicato alcune tue caricature di vecchi giuliesi. Chi sono o chi erano i tuoi amici d'infanzia e di gioventù?

“La mia casa paterna era nel quartiere La Rocca, e quindi in mezzo a tante botteghe artigiane (povere, ma belle!) ho vissuto la mia infanzia fatta di tante partite e tornei di calcio soprattutto contro i ragazzi del quartiere La Misericordia. Erano, questi, autentici derby. E poi tante sfide o gare di circuiti a palline o tappi di gassosa con dentro i ritratti dei più grandi ciclisti dell'epoca. Ricordo dai 10 ai 13 anni con i compagni di quartiere le molte “camminate” verso la campagna di Montone a caccia di lucertole o api-regine oppure, rischiando di essere impallinati da un fucile a sale, a “rubare” la frutta, soprattutto l'uva. Insomma un mondo umanamente caldo, che ritrovavo in tre ambienti diversi: quello della scuola, quello del quartiere e quello della parrocchia. Quindi direi francamente erano così tanti i miei amici che non saprei contarli e neanche dirli

soprattutto per rispetto di quelli che poi non vengono citati. Le caricature fanno riferimento ad un ambiente, il Bar Nino De Martiis, che saltuariamente, ma con una certa regolarità ho frequentato tra i 18 ai 21 anni”.

Cos’era per voi il vecchio Caffè De Martiis?Nino Tentarelli, uno dei personaggi più caratteristici di Giulianova, scomparso da pochi anni: Qui è raffigurato nella caricatura di Nevio De Luca

“Nino De Martiis era un personaggio che poteva stare benissimo in un film di Humphrey Bogart, simpaticissimo col suo sbuffare. E' stato lui a incoraggiarmi a fare le caricature, che custodiva gelosamente sotto al banco, per farle vedere col suo “modo rispettoso” agli amici. Era un rituale quello di Nino fantastico. Ma tutto il campionario umano del Bar era una autentica giostra di personaggi che, a secondo gli orari, venivano a giocare a boccette, a bigliardo, a carte. Solo che io più che a disegnarli sul posto, tornavo a casa e con un gioco di memoria mettevo giù la caricatura”.

Cosa hai trovato da "emigrante": successo, sicurezza, benessere?

“A Brescia ho trovato una moglie buona, bella e intelligente che mi ha dato due figli e poi una città dal carattere duro ma ospitale e sincera. Nel nord, quando sono arrivato, ho capito che il lavoro era come il pane, nel senso che non mancava (a quei tempi!) l'opportunità di inserimento, e quindi per un carattere come il mio, iperattivo, non mi mancava l'occasione di mettermi in mostra. E poi di pari passo, l'attività di insegnante si affiancava sempre all'attività artistica. Alla mia prima personale c'è stato subito il “reclutamento” nel gruppo extraparlamentare dei Marxisti-leninisti. Esperienza che è durata con tante collettive tra le quali una al Museo d'Arte Moderna a Parigi sempre sui temi sociali e politici di quegli anni (siamo nei primi anni '70) che portarono alle conseguenze terribili della Strage in Piazza Loggia. Quel giorno io, e mia moglie in particolare, siamo scampati per miracolo. Poi col tempo, dopo quel “periodo caldo” piano piano ho avuto le mie belle soddisfazioni borghesi, non solo a Brescia ma anche a Milano, dove ho trovato le persone giuste nella Tanzi-Design di corso Monforte, terminata con una bella recensione nella rivista CasaVogue. Certo, col successo arrivavano anche certe gratificazioni economiche e quindi le esposizioni si sono “allargate” in altre città fino agli inviti recenti in Germania, dove ho trovato una accoglienza favolosa, alla Heine-Hause di Luneburg terminata con le recensioni su una rivista di prestigio come ArtMagazin. Insomma non mi posso lamentare”.

 

 

 

AAB Brescia, 1976.

Personale con una

Installazione sul  Realismo Europeo dedicata alla Strage di Piazza Loggia

 

 

 

Cosa ritrovi, invece, tornando a Giulianova?

“La tranquillità del sito turistico che si combina con l'accoglienza simpatica e spontanea dei vecchi amici; il tutto “condito” con delle belle zuppe di pesce alla giuliese. La vita

semplice e il ricordo continuo degli affetti, non solo verso le persone, ma verso la luce, gli alberi, certe case ancora con i mattoni, il profumo del mare, il Kursaal, il lungomare per non parlare del “nostro Belvedere”: un'autentica e strepitosa vista mozzafiato sull'Adriatico, Ecco il mio mare!”

E' giusto definirti Giuliese doc e bresciano dac (denominazione di adozione cittadina)?

“Fate vobis, diceva il prete! A Brescia non ho mai smesso di dichiararmi “un terroncello” e quindi l'adozione con i cari parenti e amici bresciani non l'ho mai rifiutata, ma l'ho

vissuta sempre goliardicamente, con gli “sfottò” reciproci”.

Insegnante e scultore: A chi dei due Nevio sei più "affezionato"? E come si sono comportati con te nel corso della tua vita? E tu con loro?

“L'arte è la materia che mi ha segnato nel vero senso della parola. E quindi tutto il resto è venuto dietro. Certo, ho fatto l'insegnante delle materie artistiche in maniera conseguente,

ma non per questo ho rinunciato a “prenderci gusto”, anzi ho trovato spesse volte nella fantasia dei bambini le idee non solo per farli crescere nelle loro personali espressioni, ma anche per migliorare me stesso nel lavoro, quando tornavo nel mio atelier. Ci sono stati tanti artisti noti e meno noti che hanno combinato le due attività in maniera esemplare, ed io sinceramente devo dire, adesso che sono in pensione, di aver trovato soddisfazione in ambedue le attività”.

Premio Venanzo Crocetti: quale lezione ti ha lasciato questa prima esperienza di ritorno d'artista?

“La mia scultura è piaciuta moltissimo, nelle cosiddette votazioni popolari, e questo mi ha molto gratificato. Se poi non ho vinto, vuol dire che malgrado anche la giuria avesse

espresso un buon giudizio nei miei confronti, ha ritenuto poi di scegliere giustamente qualcuno della nuova generazione. Questa è stata una scelta saggia, visti i tempi che corrono soprattutto per i giovani. Quanto all'organizzazione avrei delle perplessità,

anche perchè il Premio era al primo anno. Avrà tutto il tempo per migliorare nelle prossime edizioni”.

Hai in programma una mostra di caricature su Come eravamo a Giulianova. Se dovessi farne una su "Come siamo" o "come saremo" chi o cosa metteresti a berlina?

“Ho trascorso un periodo degli anni settanta a Brescia con un gruppo di extraparlamentari, e lì mi sono “sfogato “ con le caricature facendo manifesti contro i governi democristiani di Rumor, Andreotti. Mbè, oggi ne vorrei fare tante su Berlusconi,

La Russa, Gasparri. Personaggi che si prestano benissimo, ma purtroppo questo tipo di Disegno, ahimè, non l'ho più coltivato, per scelte di lavoro. Mi piacerebbe però vedere volentieri un giovane caricaturista giuliese che pubblicasse su un quotidiano nazionale i suoi disegni. In fondo, l'ironia della caricatura serve a stemperare gli animi e portare un pochino di “ragione” a chi nella politica l'ha persa, per motivi di egoismo e di potere

personale”.

LUDOVICO RAIMONDI

CHI E' NEVIO DE LUCA

Nato a Giulianova nel 1940, Nevio De Luca, artista attivo dai primi anni Sessanta, è sempre stato mosso nel suo itinerario artistico da una sorta di ansia per la ricerca che  è riuscito a tradurre in immagini di quiete e di equilibrio. Nel 1962 il luogo di formazione dell'artista abruzzese è Roma, dove ventiduenne collaborò con l'Editalia all'impaginazione dei cataloghi della famosa stamperia e galleria Marlboroug. Conobbe quindi Burri, e tra altri Schifano, nonchè i critici Brandi e Rubiu. Nel fervore degli anni '60 in più a Roma, oltre a Schifano, c'erano artisti come Ceroli, Tano Festa, Giosetta Fioroni e Franco Angeli  della "Scuola di Piazza del Popolo" che inventarono una via italiana del linguaggio Pop. De Luca, insomma, venne a contatto con un mondo legato alla nuova cultura figurativa delle immagini a stampa e a video che diventarono poi modello di riferimento mentale e soggetto iconografico. De Luca nel frattempo si era trasferito a Brescia e approfondì sempre più una riflessione sociale sulla realtà da rotocalco, ma anche sulle immagini della storia dell'arte e della cronaca da Giotto alla strage di Piazza Loggia con Ombre, negli Anni '74-'77. Realizzò, infatti, venti tavole di legno nero verniciato con sagome collocate su uno sfondo di tela di juta grezza quali il Miliziano di Frank Capa o il Seminatore di Millet. Quando nel '76 le espose all'AAB, in una installazione ante litteram, fu elogiato da Achille Cavellini, importante artista cosmopolita, nonchè grande collezionista che conosceva e invitò a Brescia anche Andy Warhol.

Negli anni '80, su commissione della Design Tanzi di Milano, realizzo' con  l'Art-Director Giambattista Zacco, un lavoro grafico a quattro mani. Con la  consueta stilizzazione e con grande ironia riprese delle immagini della storia dell'arte e li tratteggiò su teli bianchi in Album design. Fece di alcune celebri opere classiche un oggetto di consumo in una varietà di mescolanza, tipica della Pop, di cultura alta e bassa.

La storia dell'arte anche per lui diventò così il mare magnum iconografico all'interno del quale realizzò prestiti e citazioni disincantati e leggeri. Nello stesso periodo, infatti, espose nella Galleria Alberto Valerio a Brescia degli ironici notturni in puzzles tratti da paesaggi dell'800.

Negli anni '90 e fino ad oggi, infine, riunisce attorno ad Abracadabra  sculture di varia grandezza in legno, in bronzo e in peltro colorate. Si tratta di sagome bifrontali modellate su soggetti da rotocalco, su personaggi del mondo dell'arte o su rielaborazioni fantastiche che da un lato sono colorate alla maniera figurativa, nella parte retrostante, inserisce, degli elementi ortogonali di sostegno che assumono, nella loro naturalezza, una vaga sembianza astratta. Così pure certe figurine femminili che con il loro profilo emergono,come liberate, da certe strutture astratte e primitive. L'artista dunque ha catturato per 40 anni dagli acrhome di Manzoni, dai sacchi  di Burri, dalle sagome di Ceroli, dai graffitismi americani e dagli astrattismi mondraniani elementi che ha convertito in funzione di un "nuovo realismo" aggiungendo infine quello sprizzo di ironia che contraddistingue i suoi interventi.

Nevio De Luca, movendosi, pertanto, tra la realtà e il simbolo, è giunto ad una rappresentazione metaforica delle immagini che ha  semplificato nei segni, ma che, alla fine, ha moltiplicato nei significati dai quali giunge l'essenza del suo concetto di arte.

Attualmente vive e lavora a Brescia.

Presentazione di Anna Maria Di Paolo su www.neviodeluca.it
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo