Nos-Noi/Coltura
Politica: «La decisione va concessa ai cittadini»
GIULIANOVA,
22.9.2025
- Il porto —
per chi, come noi, ha la fortuna di averlo — è l'anima
di una città di mare. Natanti, pescherecci, vele, reti,
ancore, gomene, banchine rumorose, marinai operosi,
gente che passeggia... Un porto è in grado di evocare
tutto questo, e molto altro ancora, ad eccezione delle
luci al neon di un supermercato, dei carrelli della
spesa, delle marche di biscotti o di detersivi... Ecco,
questo proprio no!
Ad essere sinceri,
vi è uno sparuto gruppo di città nel mondo — e se sono
pochissime, un motivo ci sarà — in cui le parole "porto"
e "supermercato" sono in un certo senso connesse. E
Giulianova — ahinoi — potrebbe presto farne parte.
La prima a lanciare
l'allarme è stata l'associazione Evoluzione Sostenibile,
per mezzo di due comunicati stampa. La questione è stata
poi ripresa dall'associazione Il Cittadino Governante,
che ha prodotto un terzo documento, anch'esso curato e
puntuale.
In ciascuna delle
tre occasioni, è stato possibile registrare un certo
malcontento nell'opinione pubblica. Sentimento, quest'ultimo,
che emerge in maniera patente ogni qualvolta si affronti
l'argomento.
Alla luce di ciò,
abbiamo deciso di produrre e inviare una mozione,
protocollata questa mattina, mediante la quale impegnare
il sindaco e la Giunta...
1. A rivedere
criticamente il parere favorevole espresso dal Comune
nell’ambito del procedimento di approvazione
dell’Adeguamento Tecnico Funzionale del Piano Regolatore
Portuale;
2. A esprimere
formalmente la contrarietà dell’Amministrazione comunale
alla realizzazione di un supermercato nell’area portuale
di Giulianova;
3. A tutelare la
vocazione nautica, turistica e commerciale tradizionale
del porto, salvaguardando gli spazi e i servizi
destinati alle imbarcazioni e alle attività strettamente
connesse;
4. A farsi
promotori, di concerto con le autorità competenti, di
una valutazione puntuale circa le criticità
viabilistiche, ambientali e di sicurezza che
deriverebbero dalla costruzione del supermercato;
5. Ad attivare
immediatamente gli strumenti di partecipazione popolare
previsti dall’ordinamento, al fine di consentire alla
cittadinanza di esprimersi in maniera chiara e
vincolante sulla questione;
6. A trasmettere la
presente mozione alla Regione Abruzzo, affinché tenga in
debita considerazione la posizione ufficiale del Comune
di Giulianova.
LA POLITICA TORNI
AL POPOLO SOVRANO!
Il consigliere comunale
Daniele Di Massimantonio
Nos-Noi/Coltura Politica
Correlato
Il
Cittadino Governante:
«Il supermercato al porto
sarebbe un grave errore»
Sulla notizia circolata di un supermercato al porto
avevamo già espresso la nostra contrarietà in consiglio
comunale e chiesto gli atti per comprendere meglio di
cosa si trattasse.
Ora avuti gli atti, possiamo riferirvi che in Comune è
arrivata la richiesta di realizzare al Porto un
supermercato con una superficie di vendita di 1311mq. Si
tratta di un complesso edilizio nella parte nord della
banchina di riva che si collocherebbe al posto
dell’attuale cantiere navale di Giulianova.
In particolare si prevede la demolizione di tutti i
manufatti esistenti sui 6.525 mq. nelle due concessioni
dei titolari del cantiere navale e la realizzazione di
un complesso edilizio in cui sono previsti:
•
Supermercato con una superficie coperta complessiva è di
mq.2.315 di cui mq.1.311 destinati a superficie di
vendita; altezza massima di ml. 6,50.
•
Parcheggio con 70 posti auto su un’area di mq. 1.720.
•
Spazi di manovra e carico/scarico, di cui mq. 940
riservata allostazionamento di carrelli, invasature e
imbarcazioni.
Alla luce di quanto letto avanziamo due considerazioni:
1) Da una parte siamo ancora più convinti che avallare
una simile operazione sarebbe un grosso errore sul piano
delle scelte strategiche che vanno fatte per il bene
della nostra città (perciò ci impegneremo per scelte ben
diverse).
2) Dall’altra abbiamo rilevato più aspetti in cui manca
il rispetto della legislazione in materia portuale, del
Piano Regolatore del Porto, del PRG e del Piano
Commerciale del Comune di Giulianova. E ciò naturalmente
non è legittimo, né ammissibile.
Ecco perché riteniamo che sia una scelta penalizzante
per la nostra città:
1. C’è la perdita quasi completa di attività produttive
proprie del porto. Basti pensare che il l’attuale
cantiere (che si intende trasformare in supermercato)
copre oltre il 60% delle manutenzioni delle barche da
diporto e la sua chiusura costringerebbe gli utenti del
porto turistico a dover andare a Pescara o a San
Benedetto per la manutenzione che periodicamente tutti
devono fare.
2. Al suo posto viene introdotta un’attività
commerciale nel settore alimentare (comprendente anche
un reparto per gastronomia calda e fredda e servizio
bar) che per le grandi dimensioni è assolutamente
impropria all’interno di un porto, infatti non è
prevista nel PRG né nel Piano Commerciale Comunale. Non
a caso in altri porti, anche più importanti di quello
di Giulianova, non esistono esercizi commerciali così
grandi. Va ricordato anche che a soli 240 metri dalla
banchina di riva c’è un grande supermercato in Via
Trieste.
3. L’apertura di un grande supermercato sulla banchina
di riva, quindi all’interno del porto, comporterebbe un
intenso movimento di auto, furgoni e camion. Lo fanno
intuire anche i 70 posti auto previsti nel parcheggio
del supermercato. Ne risulterebbe un caos all’interno
del porto con ripercussioni sulle attività tipiche che
lì si svolgono e un traffico in entrata e in uscita su
lungomare Spalato con interferenza sul marciapiede e
sulla pista ciclabile che sarebbe fonte di pericolo per
pedoni e ciclisti.
4. Un nuovo supermercato di media distribuzione
creerebbe ulteriori difficoltà ai negozi di vicinato -
aggravando la crisi dei piccoli negozi che stanno
chiudendo da tempo - e agli stessi supermercati già
esistenti in città.
5. Il retro dell’edificio previsto diventerebbe la
quinta a sud di piazza del Mare che andrebbe
diversamente valorizzata.
Passiamo alla non conformità del progetto presentato
rispetto a leggi e normative vigenti.
Innanzitutto occorre tener presente che la Legge
84/1994 di riordino della legislazione in materia
portuale, all’art. 5 comma 1 quinquies prevede che “ La
pianificazione delle aree con funzione di interazione
porto-città è di competenza del comune e della regione”.
Anche alla luce di ciò evidenziamo che la richiesta:
1) Contrasta col PRG che disciplina l’ambito portuale
attestato sul lungomare Spalato tra i due moli del porto
conl’Art. 2.8.3 delle NTA ponendolo in zona G2 ove sono
insediabili attrezzature e impianti produttivi al
servizio del porto con destinazioni d’uso per il
commercio sino a mq. 400, mentre la richiesta è di 1311
mq!
2) Contrasta col Piano Commerciale Comunale che prevede
in quell’ambito esercizi commerciali fino a 250 mq.
(art. 8 comma 9 lettera b).
3) Contrasta con la Legge 84/94 che all’art. 18 comma 9
stabilisce che un concessionario non può avere 2
concessioni per esercitare la stessa attività infatti
recita “In ciascun porto l'impresa concessionaria di
un'area demaniale deve esercitare direttamente
l'attività per la quale ha ottenuto la concessione, non
può essere al tempo stesso concessionaria di altra area
demaniale nello stesso porto, a meno che l'attività per
la quale richiede una nuova concessione sia differente
da quella di cui alle concessioni già esistenti nella
stessa area demaniale” mentre la relazione progettuale
parla di “riorganizzazione unitaria delle due
concessioni per la realizzazione di una struttura
unitaria e comunicante”.
4) Contrasta con il Piano Regolatore del Porto che
all’art. 6 delle NTA dice: “Le trasformazioni fisiche e
funzionali sono volte al consolidamento, al
completamento ed alla sostituzione, anche con la
realizzazione di nuovi impianti di strutture, a servizio
delle attività strettamente connesse con l’ambito
portuale e con carattere di priorità per le attività
(nuove e/o già esistenti) connesse con gli aspetti
tecnico/nautici a garanzia delle esigenze dell’utenza
marittima afferente al porto di Giulianova” mentre la
proposta addirittura elimina o riduce fortemente
attività specifiche e necessarie all’utenza marittima
(officina, attività cantieristiche, rimessaggio barche)
per far posto ad un supermercato di grandi dimensioni
assolutamente sovradimensionato per un porto destinato
alla pesca e alla nautica da diporto.
Inoltre abbiamo notato anche quanto segue:
•
L’art. 6 delle NTA del Piano Regolatore Portuale nella
stesura del 2018 prevedeva tra gli usi delle aree
destinate alle attività produttive “commercio al minuto
di natanti”, nel 2022 (anno in cui fu aggiornato sulla
base dell’intesa fra Comune di Giulianova, Ente Porto e
Ufficio Circondariale Marittimo) “commercio al minuto”,
nel 2023in occasione dell’approvazione fatta dal
Consiglio Regionale su proposta della Giunta, assessore
alle infrastrutture e ai trasporti Umberto D’Annuntiis,
fu variato in “commercio al dettaglio” e fu aggiunto
“Nelle costruzioni e per le attività in esse esercitate,
vanno rispettate tutte le disposizioni previste dalla
vigente normativa in materia di commercio”.
•
Il
progettista dell’intervento in oggetto Marco D’Annuntiis
conclude la sua relazione tecnica:
“Per
le suddette ragioni si ritiene che l’intervento sia
fattibile al realizzarsi delle condizioni che seguono e
per le quali si richiedono le autorizzazioni da parte
delle rispettive autorità competenti:
- espletamento della procedura di cui all’art. 24 della
L.R. 31 luglio 2018, n. 23 – Testo unico in materia di
commercio, mediante richiesta al responsabile del SUAP
della convocazionedella conferenza di servizi di cui
agli articoli da 14 a 14-quinquies della legge n.241/90
e alle altre normative di settore;
- concessione deroga alla superficie di vendita
prevista, pari a mq. 1.311,80;
- rinnovo e allineamento nella decorrenza e nella
scadenza delle concessioni per anni 35 da parte della
Regione Abruzzo, ai fini del completo ammortamento
dell’investimento immobiliare di cui al precedente cap.5.”
Concludendo, crediamo che l’Amministrazione comunale
debba far rispettare la volontà del Comune già espressa
nelle scelte del PRG per quanto concerne la
pianificazione delle aree con funzione di interazione
porto-città (come gli consente la legge 84/94) e nelle
scelte del Piano Commerciale Comunale.
Sicuramente esiste la necessità di una riqualificazione
del waterfront del porto ma non riteniamo sia questa la
via per farlo.
Intanto, per cominciare, il Comune dovrebbe concertare
con tutti i concessionari del demanio tra i due moli,
con l’Ufficio Circondariale Marittimo e l’Ente Porto
l’arretramento di 1,5/2 metri delle recinzioni esistenti
in modo da ampliare il marciapiede del lungomare Spalato
per realizzare una passeggiata degna di un lungomare,
utilizzando come pista ciclabile quella interna, sulla
banchina di riva.
Naturalmente porteremo la problematica all’interno del
Consiglio Comunale perché si eviti questa scelta e si
lavori ad una diversa riqualificazione del waterfront
del porto.
Il Cittadino Governante Associazione di cultura politica
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
Stampa del tribunale di Teramo