Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI
Collaboratore Vincenzo RAIMONDI
www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
 Sport
} Giulianova Calcio
} Calcio
} Atletica
} Basket
} Canottaggio e Vela
} Ginnastica
} Pallavolo
} Pattinaggio
} Tennis
} Altri sport
 Attualità
} Cultura
} Eventi
} Politica
} Servizi Sociali
} Scuola
} Turismo
} Altri fatti
 News

Giulianova

Provincia

Regione

In Italia

In Europa

Nel Mondo

News
}

Ted Kennedy: il leone ha lasciato il campo di battaglia

Estremo ricordo dell'ultimo dei fratelli Kennedy
Da News Italia Press un articolo di Lino Manocchia
Hyannes Port - Un gigante è caduto, folgorato da un male crudele che ha tolto all'America ed al mondo un personaggio politico, storico, umano. Edward M. (Ted) Kennedy, il più giovane dei tre personaggi più interessanti della politica americana, era nato marinaio, sulle sponde di  Hyannes  Port (Massachussets) che lo aveva

visto crescere in un mondo frastagliato di beghe  inconcepibili  che egli combattè sin dal suo primo passo nel mondo della politica dove regnò da grande ammiraglio.

Oggi l'America e il Mondo lo piangono, ricordano, additano ai posteri. Questo immenso "oceano umano" dalla mente vivida e penetrante era divenuto il Nettuno col suo "sailboat" di legno capace di placare le tempeste, additando i rimedi, andando incontro a mareggiate più blande per il bene dei marinai della sua terra.

Sin dai primi albori Ted Kennedy fu un "padrino" ineguagliabile, preparando la nuova generazione alle sfide del domani. Fu  capo della legislazione, ma non sacrificò mai i principi  liberali sempre a fianco dell'uomo della strada, varò leggi e favorì i "disperati", negli ultimi tempi ha lavorato per varare il nuovo programma per la salute pubblica, preparando la nazione a combattere  HIV e la "Avian Fever" senza dimenticare la lotta contro il bioterrorismo.

Anche i repubblicani, gli eterni "amici-nemici" lo rispettavano, lo ascoltavano, portando a termine  tante sue iniziative poichè sapevano che per Ted Kennedy una medaglia, un diploma o un incarico avevano poca importanza. Gli bastava un  colpetto sulla spalla ed un "Grazie Ted".

E' morto senza poter condurre a termine la delicata questione dell'emigrazione che  stava varando col collega senatore  dell'Arizona  Jim Mc Cain, ma resta il fatto che il senatore del Massachusetts fu una fresca presenza al Senato, sin dal 1960, diventando subito il personaggio: "love him or hate him" come affermava Walter Sabohk.

Tanti suoi colleghi lo definiscono un campione risoluto di liberalismo moderno, sin dal 1970, quando lottava per i diritti civili e per l'emigrazione.

Il senatore McCain ebbe a dire: "Ted è un grande sognatore ma capace di raggiungere il "deal", la meta con grande sorpresa di tutti. Egli era", prosegue Mc Cain, "la voce, il leone del liberalismo" anche nel periodo del conservatorismo reganiano. Senza dubbio nel secolo nessuno è stato così grande del suo pragmatismo".

Il Presidente Barac Obama, che trascorre una breve vacanza nella Martha's Vigna, sede dei Kennedy, ha detto, tra l'altro, "Il Senatore Kennedy è uno dei più famosi americani che hanno servito la nostra democrazia. Le sue idee e gli ideali sono impressi in una lunga serie di leggi che si riversano favorevolmente su milioni di vite umane".

L'ex Presidente Bill Clinton  afferma: "Il cuore forte, la mente acuta e l'instancabile energia sono stati il sommo dono necessario a fare della nostra democrazia una più perfetta unione".

Il Governatore della California Arnold Schwarznegger  dice tra l'altro: "Zio Ted è stato un leone nel Senato, un campione della giustizia sociale, una icona politica".

La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, conferma: "Durante la sua carriera, la sua guida e la politica capace ci hanno regalato un risultato in grado di migliorare le opportunità per ogni cittadino americano. Il Senatore Kennedy resterà sull'altare degli eroi".

Tra i tanti che in queste ore  ricordano il Senatore, gli italiani d'America. "E' stato ed è un patriota che noi consideriamo italiano, tanto era l'interesse del Senatore nei riguardi dei cittadini del suo Stato (Massachussetts)"  commenta Mike Migliori di Boston. "Il senatore Kennedy è sempre stato un amico di noi italiani. Tante leggi da lui varate ci hanno aiutato a migliorare la nostra condizione economica e sociale"  dice Fausto Miceli del Montana, e così altri, cui fanno eco  gruppi italoamericani della Florida, California, New Jersey, New York.

Senza dubbio Kennedy fu rieletto ripetutamente dai cittadini dello stato dei primi pellegrini e dalla colonna di italiani che colà hanno mostrato come e quanto la mano d'opera italiana abbia contribuito alla grandezza di questa nazione.

Tanto era dedito, il Senatore, alla causa dei suoi fedeli di ogni cittadinanza  sino da arrivare anche a preoccuparsi della riabilitazione dei due italiani Sacco e Vanzetti, condannati ingiustamente durante un periodo storico. Kennedy,ebbe a dire: "Gli italiani meritano un posto d'onore nella graduatoria dei bravi.   Ad essi dobbiamo tanto per il loro contributo in ogni settore della vita"

L'ultimo della dinastia Kennedy giunge al traguardo finale: prima di concedere lo spirito al Sommo  Dio, Edward "Ted" Kennedy, il patriarca si è preoccupato di far eleggere "pro tempore" a sostituirlo al Senato un democratico che potrà votare al suo posto, per il nuovo programma sanitario, cui stava tanto a cuore a colui che anche  se battuto, saliva sul podio dei vincitori. E milioni di americani gli vorranno ancor più bene.

L'arena politica oggi è una piazza vuota. Un bravo e coraggioso guerriero ha lasciato il campo di battaglia, stroncato da un male malvagio. La sua cattedra è coperta da un manto nero su cui poggia una copia di Robert Frost  "The Road not taken" (La via non intrapresa).  Le pareti conserveranno diverse foto dei Kennedy col padre Joseph, ambasciatore in Inghilterra, e di varie barche.

Visibile la placca d'argento della Nave Uss John Kennedy, costruita nel 1968 per commemorare il defunto Presidente, del quale Ted era orgoglioso.

Al suo funerale saranno presenti i quattro Presidenti viventi, ai quali, resta  il retaggio inestimabile del  "leone del liberalismo, il principe del pragmatismo" che il tempo non riuscirà a ingiallire.

Kennedy verrà collocato a fianco dei due fratelli  John e Bob, nel cimitero di Arlington, insieme agli eroi americani.

Lino Manocchia | News ITALIA PRESS

 

 
 
 

 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo