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PROVINCIA 2015

Beppino Englaro al Rotary Club Teramo

 

TERAMO, 31.1.2015 - Venerdì 30 gennaio 2014, alle ore 20.30, nel Ristorante Sporting di Teramo, si è svolta la presentazione del libro La vita senza limiti - La morte di Eluana in uno stato di diritto” (Rizzoli Editore) di Beppino Englaro scritto con Adriana Pannitteri.

 

Dopo i consueti inni e saluti il presidente del Rotary Club Teramo, l’Avvocato Tommaso Navarra, ha introdotto la serata presentando l’autore e ponendo l’accento su come il volume sia “un libro di vita e di rispetto della dignità della persona dedicato ai grandi della magistratura italiana, non servi di alcun potere”.

 

“Il 9 febbraio 2009 Eluana Englaro moriva – si legge nel retro di copertina - Ci sono voluti 6233 giorni perché il padre potesse liberarla e dirle addio; diciassette anni di vita sospesa fra la vita e la morte, durante i quali Beppino Englaro ha lasciato il suo lavoro e si è immerso nelle carte. Ha studiato codici e regolamenti, ha partecipato a convegni e incontrato politici, giuristi e teologi, nel tentativo di capire come dar voce alla figlia e far rispettare la sua volontà percorrendo sempre la strada della legalità.

I suoi sono stati anni senza tregua, senza pause, senza possibilità di fuga o di riparo dalla violenza di una vita artificiale imposta a Eluana da uno Stato etico, che può arrivare a privare delle libertà fondamentali i suoi stessi cittadini.

In questo libro l'autore rievoca i ricordi e le lettere di sua figlia e ripercorre gli ultimi mesi della vita di lei anche attraverso la propria storia di uomo riservato, costretto dagli eventi a farsi portavoce di un popolo silenzioso che ogni giorno, negli ospedali, si pone domande semplici e aspetta risposte umane, e viene invece abbandonato dalla politica in un limbo di sofferenza.

Una battaglia in cui Englaro è tuttora impegnato perché la libertà di cura sia un valore collettivo, perché la legge rispetti l'individuo e non dia ad altri, se non a lui stesso, il diritto di decidere della propria salute”.

 

Eluana aveva una grande voglia di libertà – ha detto Englaro - Nel Natale del ’91 ci scrisse una lettera sottolineando il “Noi tre”, il rispetto per la famiglia e la libertà. Mia figlia aveva vissuto un anno prima la sua stessa vicenda a seguito di un incidente di un amico. Ci aveva sempre detto: “Semmai dovesse succedere a me non fatemi subire la stessa cosa. In certe situazioni della vita – ha affermato Englaro citando Sciascia - non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza”.

 

Presente, tra gli altri anche Maurizio Di Giosia, Direttore Amministrativo della Asl di Teramo.

 

Beppino Englaro è nato a Paluzza (Udine) nel 1941. Padre di Eluana, la donna morta alle 19.35 del 9 febbraio 2009 dopo 17 anni e 22 giorni di coma, si batté affinché fosse rispettata quella che a suo dire era la volontà della figlia, e cioè che fosse lasciata morire. Chiese l’interruzione dell’alimentazione per la figlia già a partire dal 1999. Nel 2007 arrivò la sentenza della Cassazione, in favore dell’autodeterminazione del malato o, in sua vece, del legale rappresentate. Il 9 luglio si espresse in favore anche la Corte d’Appello di Milano, sembrava si potesse procedere. Si opposero le suore che la tenevano in cura, chiedendo a Beppino Englaro di dimenticare la figlia e affidarla completamente a loro. Il 31 luglio 2008 la Procura Generale di Milano ricorse in Cassazione contro la Corte d’Appello. La Camera dei Deputati sollevò il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale nei confronti di Cassazione e Corte d’Appello di Milano per aver di fatto legiferato autorizzando un’eutanasia. Nel novembre 2008 La Cassazione respinse il ricorso della procura di Milano, accogliendo la volontà di Beppino Englaro. Il 3 febbraio Eluana fu trasferita da Lecco a Udine, nella residenza sanitaria “La Quiete”, dove un’equipe di 15 medici e paramedici avviarono la graduale interruzione dell’alimentazione. Nel frattempo il Consiglio dei ministri approvò un decreto legge per impedire la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione ai pazienti, che però il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rifiutò di firmare. Il decreto venne convertito in Disegno di legge e discusso in Senato il 9 febbraio 2009. La ragazza morì durante la discussione in Aula. Il Ddl venne ritirato, in cambio della discussione di un testo più articolato su testamento biologico e fine vita. Il 27 febbraio Beppino Englaro fu indagato dalla Procura di Udine insieme al primario e agli infermieri che avevano seguito Eluana per omicidio volontario. A gennaio 2010 il gip di Udine, Paolo Milocco, lo ha prosciolto dall’accusa di omicidio volontario per aver voluto l’interruzione di alimentazione e idratazione della figlia (nella sentenza: «La prosecuzione dei trattamenti di sostegno vitale non era legittima, in quanto contrastante con la volontà dei rappresentanti legali»). Nel 2009 per Rizzoli ha scritto il libro: “La vita senza limiti” con Adriana Pannitteri.

 

(Biografia scritta da Giorgio Dell’Arti “Catalogo dei viventi 2015” - in preparazione - scheda aggiornata al 26 febbraio 2014 da Maria Elena Ribezzo).

   
 

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