Sabato 24
maggio, alle ore 10:00 in Piazza Fiume a Vasto.
le associazioni FIAB abruzzesi aderiscono al
sit-in a difesa della Costa Teatina e contro la
svendita del territorio
News
REGIONE 2025
Sit-in a
Vasto
FIAB:
«Giù le mani dalla costa dei trabocchi, no alla svendita
del territorio»
«Servizi
sulla Via Verde
400 metri per la Regione, per il Ministero bastano 10
km, e la ciclovia è ottima»
PESCARA,
22.5.2025 -
Il Coordinamento
FIAB Abruzzo Molise, formato dalle associazioni FIAB
L’Aquila, FIAB Pescara e FIAB Teramo. condivide una
riflessione sulla valorizzazione della Via Verde della
Costa dei Trabocchi, alla luce del recente incontro
svoltosi presso la Provincia di Chieti che ha coinvolto
comuni interessati e stakeholder.
Sottoponiamo queste
considerazioni ai Comuni della Via Verde, alla Provincia
e alla Regione, soprattutto alla luce delle Direttive
Ministeriali in materia di Sistema Nazionale Ciclovie
Turistiche (SNCT).
È fondamentale
partire dalla natura
specifica degli utenti che
frequentano la Via Verde. Parliamo in larga parte di cicliste
e ciclisti,
ma anche di pedoni, che scelgono questo percorso per il
suo paesaggio
incontaminato e
il contatto con la natura e il mare.
La Direttiva
Ministeriale sul SNCT (DM
protocollo 375 del 20/07/2017)
e, in particolare, l'Allegato
A,
definiscono i requisiti
di pianificazione e standard tecnici per
le ciclovie turistiche. L'Allegato A stabilisce diversi
livelli di qualità per i servizi ("minimo", "buono",
"ottimo"). Per quanto riguarda i servizi, tra i
requisiti rientrano i punti
di approvvigionamento idrico potabile e
i punti
di ristoro.
L'Allegato A indica che per ottenere un livello "ottimo"
per i servizi B.5 (che includono l'acqua potabile) è
necessaria la presenza di punti di approvvigionamento ogni
10 km.
I "punti di ristoro" sono elencati tra i "Servizi
opzionali" (A.3) che contribuiscono alla qualità
complessiva, e la loro presenza è considerata un
servizio. È corretto affermare che la dotazione di
questi servizi concorre a definire un livello di qualità
superiore, fino all'"ottimo". Proprio perché i ciclisti
percorrono distanze significative e a una certa
velocità, necessitano di punti di servizio strategicamente
posizionati a
intervalli regolari per rifornimenti e brevi soste, non
di strutture commerciali ogni poche centinaia di metri
(un ciclista copre
400 metri con poche pedalate).
A fronte di ciò,
non è del tutto chiara a quale
domanda e a quale utenza reale intenda rispondere la
Regione con
la proposta di modifica legislativa (emendamento
n. 11 alla Legge Regionale 5/2007)
che consentirebbe l'installazione di strutture ricettive
a non meno di 400 metri e quindi potenzialmente una
ogni 400 metri,
per un totale di circa 6.000 mq di superfici
commerciali. Questa densità appare eccessiva rispetto
alle reali esigenze del cicloturismo e sembra piuttosto
orientata a favorire una domanda
di natura più commerciale e ristorativa,
decisamente a scapito del godimento del paesaggio.
Bene l'iniziativa
della Provincia di Chieti di convocazione di un tavolo
di confronto, riconoscendo la necessità di un metodo
di lavoro basato sulla condivisione e
sulla pianificazione territoriale "dal basso".
Altrettanto fondamentale e condivisa è la netta
posizione espressa dalla Soprintendenza,
che ha posto l'accento sulla priorità
assoluta di salvaguardare, valorizzare e conservare
l'integrità dei valori naturalistici e paesaggistici del
tracciato cicloviario. La Soprintendenza evidenzia
giustamente il rischio
di standardizzazione urbanistica e
l'impatto inaccettabile che strutture troppo numerose o
di grandi dimensioni avrebbero su un territorio fragile
e unico.
L'idea di strutture di "ristorazione" (ben diverse dai
piccoli "chioschi" di 30 mq) ogni 400 metri non è
compatibile con l'approccio di preservazione suggerito
dalla Soprintendenza, simile a quello adottato nei
parchi naturali montani per i servizi agli
escursionisti.
Non va dimenticato
che la Via Verde della Costa dei Trabocchi fa parte del Sistema
Nazionale delle Ciclovie Turistiche (SNCT),
che eroga fondi per i propri tracciati di riferimento, e
che è un tratto della Ciclovia
Adriatica.
In quanto parte di questo sistema nazionale, la Via
Verde dovrebbe rispettare gli standard e i requisiti di
pianificazione stabiliti a livello ministeriale.
In questo quadro,
FIAB, attore riconosciuto che collabora alla promozione
del cicloturismo, sta
lavorando per l'inserimento di questo tracciato nel
circuito europeo di ciclovie turistiche EuroVelo.
Sarebbe quindi opportuno utilizzare parametri
nazionali ed europei per
caratterizzare i tracciati ciclabili e i servizi lungo
di essi, piuttosto che una logica dettata dalla domanda
commerciale di ristorazione ad ogni pedalata,
che non corrisponde alle reali esigenze del cicloturista
e rischia di agevolare il fenomeno dell'over tourism e
quindi del turismo di massa.
Secondo l'Allegato
A richiamato, l'obiettivo dovrebbe essere garantire i
servizi necessari (come acqua potabile ogni 10 km per
l'"ottimo") e integrare punti di ristoro dove opportuno,
nel rispetto del paesaggio. L'approccio non dovrebbe
essere quello di saturare il percorso con strutture, ma
di offrire servizi di qualità e ben integrati a
intervalli adeguati alla percorrenza ciclistica. La
proposta di un nucleo
permanente ridotto con
possibilità di ampliamento
temporaneo per
l'alta stagione, emersa durante l'incontro promosso
dalla Provincia, sembra un punto di partenza più sensato
e in linea con la destagionalizzazione senza impatti
eccessivi.
Preme in ultimo
ricordare che, a proposito della mobilità ciclistica
regionale, la Regione non ha ancora redatto il Piano
Regionale della Mobilità Ciclistica,
atto normativo previsto dalla propria LR
n. 8 del 25/3/2013 (Interventi per favorire lo sviluppo
della mobilità ciclistica),
che ai sensi della stessa sarebbe stato necessario
aggiornare ogni tre anni, ad oggi ben 4 volte, nonché L
n. 2 dell’11/1/2018 (Disposizioni sviluppo mobilità in
bicicletta e realizzazione rete nazionale di
percorribilità ciclistica) e
dal successivo Piano
Generale Mobilità Ciclistica del mese di ottobre del
2022.
In conclusione, il
Coordinamento FIAB Abruzzo e Molise auspica che il
lavoro congiunto avviato, basato sull'identificazione di
aree idonee secondo criteri
oggettivi e condivisi (evitando
zone a rischio, privilegiando aree pubbliche,
ridimensionando le metrature) e tenendo conto delle
strutture esistenti (come le ex-stazioni ferroviarie),
porti a una soluzione normativa che rispetti la
vocazione primaria della Via Verde: un'infrastruttura
per la mobilità “attiva” e il turismo lento, in grado di
attrarre per la sua bellezza paesaggistica e
naturalistica, offrendo al contempo i servizi essenziali
in modo sostenibile e integrato, in linea con gli
standard nazionali ed europei.
Per i motivi
esposti tutte
le associazioni FIAB abruzzesi aderiscono al sit-in a
difesa della Costa Teatina e contro la svendita del
territorio sabato 24 maggio 2025 alle ore 10:00 in
Piazza Fiume a Vasto.
Giù le mani dalla
Costa!
Filippo Catania,
Coordinatore FIAB Abruzzo Molise
per FIAB L’Aquila, FIAB
Pescara, FIAB Teramo
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
Stampa del tribunale di Teramo