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I RICORDI

di Lino Manocchia

 

giulianovailbelvedere.it alla scoperta dell'America

 

INTERVISTE ESCLUSIVE DEL PUGILATO CHE FU…

Il settimanale “Boxe Match Sport” (nella foto una copertina) negli anni ’60-’70  era  l’abbecedario pugilistico di mezzo mondo e non temeva la competizione dell’omologo e noto “Boxe Ring” degli Usa. “La Bibbia”  italiana dell'epopea del pugilato non si lasciava sfuggire i grossi calibri della disciplina sportiva. Lino Manocchia curava la rubrica "20 domande a...". In questo numero la sua coinvolgente intervista a un altro paisà diventato campione del mondo

 

Carmen Basilio, pugni e cipolle

 

NEW YORK, 1.2.2015 – Si chiamava “Boxe Match Sport”, viveva negli anni ’60-’70, era  l’abbecedario pugilistico di mezzo mondo e non temeva la competizione dell’omologo e noto statunitense “Boxe Ring”. Questo servizio vuol essere un postumo riconoscimento e elogio al lavoro, alla volontà e alla passione di due egregi colleghi e direttori del settimanale,  Gilberto Evangelisti e Rodolfo Sabatini, e del cronista, per le tre  voluminose “enciclopedie” che seppero racchiudere articoli, cronaca, commenti, interviste di attualità, avvincenti e attuali considerate le distanze  e la scarsità di mezzi elettronici, che oggi abbondano.

La chiamavano “La Bibbia” pugilistica italiana, che non si lasciava sfuggire i grossi calibri e le categorie dove combattevano Nino Benvenuti, Livio Minelli, Giulio Rinaldi, Sandro Mazzinghi, Bruno Arcari, Carmine Basilio, Joey Giardiello, Sandro Lopopolo e altri ancora.

Da questo “messale” pugilistico, emersero, nei dettagli, Rocky Marciano, Muhamad Ali, Joe Louis, Jack La Motta, Tunney,  Dempsey, La Motta, Williams, Paterson, Terrell, e chi più ne ha più ne metta. Uno scandalo sportivo, per Boxe Match, non poteva passare inosservato ma veniva  spogliato nei minimi dettagli  e approfonditi dall’acume, passione e intelligenza dei colleghi collaboratori del settimanale, “orgoglio del tricolore”.

Il 20 febbraio 1964, all’idea del cronista, fu dedicata una pagina per le interviste  con noti personaggi, dando vita così alla rubrica “20 domande a..” che ebbero per “padrino”  Rocky Marciano, il sempre grande Toro di Brockton di origini abruzzesi. Sembra superfluo asserire che quelle pagine tennero banco per un tempo indefinito, e noi oggi le rispolveriamo sicuri di far cosa gradita ai nostri lettori.

 

La penna di Lino Manocchia

20 DOMANDE  A… CARMINE BASILIO

Gli amici lo chiamavano “Il Re delle cipolle”, ma il suo nome era CARMINE BASILIO, nato a Canestota (N.Y.) il minuscolo villaggio incastrato sull’autostrada che conduce a Ithaca, dove sorge  la famosa Cornell University.

Carmen, come preferì farsi chiamare, era campione del mondo dei “Welters" e dei "Medi", aveva battuto avversari di valore, come il magnifico Ray Robinson.

E la rivista “The Ring” lo premiò con  l’Award dell’anno, insieme a Jack Dempsey (con Basilio a destra nella nella foto) . Appartenne al Corpo speciale dei Marines e quindi  ideò la costruzione di  una   Federazione Pugilistica a Canestota dove egli, Carmine, possedeva una vasta  piantagione di cipolle. Rividi  il “paesano”, dopo una breve pausa, ed il 5 agosto 1964  (51 anni fa) gli rivolsi le nostre “ 20 domande a…”  e Carmine, come sempre, rispose con fare pacato, umile e sereno. Era un vero piacere ascoltarlo. Ma il 7  novembre 2012, colpito da polmonite, rese l’anima al Signore. Aveva 83 anni.

Gli chiesi: Carmine sei sempre il “re delle cipolle”?

«La mia campagna continua a “sfornare”, per cui rimango sempre il re delle cipolle, ma Lei ricorda che fui anche re del ring, per ben 2 volte»

Ti dava fastidio il nomignolo durante la tua carriera?
«Ogni atleta o campione ha un nomignolo. Re più, Re meno. Almeno le cipolle fanno lacrimare, come fecero i miei ganci sinistri»

Con due titoli mondiali,sfido io

«Eppure ebbi molti denigratori»

Ricevi corrispondenza ancora oggi?

«Sì, dalla California  specialmente»

E’ vero che adesso sei diventato manager?

«Eccome! Una licenza fiammante che farà faville,o meglio aiutera’i miei  nuovi allevi»

Insegnerai loro Il tuo stile di “attaccare, attaccare sempre?

«E’ l’unico modo per vincere. Chi fugge perde. E’ tutta questione di psicologia»

La carriera ti ha fatto guadagnare molto,vero?

«Ho guadagnato ed  ho saputo amministrare bene  con l’aiuto di mia madre e mia moglie. Sono due “avarone…»
Se ricordo, tua madre non voleva che facessi a cazzotti. Come la spuntasti?

«Andando in palestra e tirando pugni. Ci feci il callo»

Tu hai incontrato grandi campioni, sei veramente un pugile eccezionale.

«Grazie, infatti tipi come Robinson, Fulmer avevano pugni duri»

Avrai saputo che finalmente Fullmner ha deciso di appenddere i guantoni!

«Ha fatto bene, forse e’ un po’ tardi.Vede, Fullmer  era il re delle pellicce. Allevava Puzzole nello Utah…»

Chi rispetti di più Fullmer o Robinson?

«Fullmer era un ciclone,Robinson un martello pneumatico con tanto di cervello elettronico»

Carmine, qualcuno ha scritto che sei  decisamente “suonato”…

«E lei che ne dice?»

Che non mi sembra affatto. Ma allora?

«Gliel'ho detto che ho qualche nemico. Lei mi conosce, parlo lentamente, pondero le risposte. Questo non significa essere suonati. Io non sono Clay»

A proposito, ti piace quel campione?

«Io lo nominerei re dell’aglio. E faccio punto qui»

E’ vero che il “massimo” John De John è tua comproprietà?

«Sì, Marciano me l’ha ceduto perchè in Florida è troppo occupato»

Ti alleni sempre?
«Un allenamento strano il mio. Corro “tirando” sull’ombra, ai bordi del campo di  cipolle. L’aria che emanano mi fa allargare i polmoni»

Una nuova formula per gli atleti?
«La definisca come vuole»

Anche tu pensi che il boxing stia perdendo peso in America?

«Non saprei, molti tifosi son passati in altri campi. Certo che elementi come Clay non costruiscono la box ma la distruggono»

Che ne pensi di Tokyo?

«Potrebbe sfornare qualche ottima promessa in campo internazionale. Sarebbe ora che l’Italia ricominciasse a  mandare  qualcuno  buono come Livio Minelli e Scortichini»

Vuoi rivolgermi una domanda?

«Accetta la sfida di compiere due giri di campo intorno alle mie cipolle?»

(P.S. La corsa non c’è stata. A noi le cipolle anche sotto terra fanno venire i lucciconi…)

 

Numeri precedenti

Rocky Marciano, pugno di ferro e maccheroni alla chitarra

Lino Manocchia

 

Nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921. Nel corso della sua lunghissima carriera negli Usa, dove si è trasferito nel '50, ha incontrato ed intervistato i personaggi più famosi e potenti del mondo.

 

 
 

 

 
 

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